Pov's Morgana
Il sangue le si gelò nelle vene.
*Merda, non ho una scusa valida, mi è passato di mente*.
"Non è una storia che vale la pena essere ascoltata, non pensarci-"
-Per me vale, invece. Se non vuoi parlarne mi va bene ma non sminuire la tua storia.-
Il tono della ragazza era deciso, gli occhi puntati in quelli di Morgana come per dire "non temere,non farò cazzate".
Era bello. Bello anche solo guardarla negli occhi e sentire che quel calore che provava riusciva a raggiungerla, a toccare l'anima di Morgana, senza alcun timore.
"A quindici anni...-"
La mora fece qualche passo verso Isabella.
"Mi innamorai di una donna."
Fece un respiro profondo: raccontare quella storia le faceva male ma voleva che qualcuno ascoltasse, ogni giorno poteva essere l'ultimo della sua vita e desiderava che qualcuno conoscesse la verità.
"L'amai con tutto il cuore. Si era appena trasferita nella mia scuola e io, pur avendola vista solo per caso, me ne innamorai. Diventammo amiche, funzionò per qualche anno. I miei genitori continuavano a farsi vedere poco, avevano i loro impegni e i loro affari a cui badare e, per questo, passavo la maggior parte del tempo sola. Quando le confessai il mio "amore", lei disse che mi corrispondeva."
Fece qualche altro passo verso Isabella, avvicinando il suo viso a quello dell'altra, mantenendo gli occhi fissi sui suoi.
"Andammo a vivere insieme, feci coming out con la mia famiglia e loro... beh, si incazzarono parecchio. Ad un certo punto mi buttò fuori di casa, mi lasciò e io tornai qua".
Morgana spalancò le braccia come per indicare tutto l'ambiente circostante.
"Home shitty home!"
-E per quanto riguarda quella cicatrice?-
La mora si fermò, come pietrificata, nel constatare come aveva evitato quel punto.
"Me lo sono fatta quando tornai in questa casa. Ero sola, non mi fidavo di nessuno e non avevo assolutamente intenzione di fare lo stesso errore; colei su cui avevo fatto affidamento mi aveva tradito ed io ero rimasta a terra senza sapere come rialzarmi. Così, una sera, andai in bagno portando con me un taglierino. So solo che dopo aver tagliato, aprii gli occhi sperando di morire velocemente ma non mi andò così bene. Mio padre quella sera tornò a casa e venne a bussare alla porta, aveva bisogno di andare in bagno".
Ripensare a quella scena fece ridere Morgana. Una risata sincera, come non l'aveva mai sentita.
"Capisci? Sono qua perché mio padre doveva andare in bagno, e invece di trovarmi, che sò, in vasca, mi vide a terra piena di sangue. Esilarante eh?".
*Beh brava, ora sa qualcosa di te. Se dovrà accoltellarti perlomeno ha qualcosa per farlo.*
Isabella era rimasta ammutolita per tutto il tempo, quindi: o sarebbe scappata, oppure-
Pov's Isabella
-... ne morirei.-
Morgana la guardò sorpresa.
-Come scusa?-
-Posso solo immaginare il tuo dolore, e già questo basta a straziarmi l'anima; provandolo sulla mia pelle... Credo che ne morirei.
Crediamo di essere forti, ma non possiamo davvero saperlo fino a che ci ritroviamo a vivere quella situazione.-
Morgana continuò a osservarla, curiosa di ascoltare cos'altro aveva da dire quella singolare ragazza.
-Credo sia uno dei motivi per cui ho lasciato fuori le persone, lontano da me. Non che ce ne sia mai stata una interessata, insomma, però anche io ho fatto la mia parte.-
Isabella restò in silenzio per qualche momento, forse perché la situazione lo richiedeva: aveva bisogno di più tempo, in quel caso, per metabolizzare quanto detto e appreso.
-Credi che questa faccenda non abbia soluzione? Dunque vuoi restare sola tutta la vita?-
-No, non l'ho detto. Certo, vorrei essere indipendente, ma ho capito che ciò non vuol dire necessariamente isolarsi dal mondo. Io... Semplicemente escludo la possibilità di un amore. In questo momento non lo vedo come uno scenario futuro possibile.-
-Anche solo ipoteticamente.- aggiunse Isabella subito dopo.
Ragionò, in quel momento, sul fatto che evidentemente Morgana la considerasse quasi un'amica, o quantomeno un potenziale affetto. Per riuscire a confessarle quelle cose, così intime, qualcosa doveva averglielo lasciato.
Non riusciva a spiegarselo, però evidentemente c'era qualcosa che Morgana vedeva in lei, che le sfuggiva (forse da sempre) ma che l'aveva convinta a fidarsi.
Si alzò da tavola; nel mentre che parlavano, le due ragazze avevano entrambe finito il loro pasto.
Avvicinatasi a Morgana, prese la sua mano sinistra fra le proprie e le disse dolcemente
-Che si fa adesso?-
La guardava dritta negli occhi, con tutta calma.
Chissà perché, ora che finalmente si concedeva del tempo per osservarlo, quello sguardo le trasmetteva sensazioni totalmente nuove. Era la prima volta che le sembrava terribilmente magnetico, quasi ipnotico.
Per un secondo, ebbe paura.
STAI LEGGENDO
Avalanche
RomanceIsabella e Morgana sono due ragazze che frequentano, rispettivamente, il primo e il secondo anno di università. Una introversa, insicura, l'altra estroversa, spavalda. Ognuna chiusa nel suo mondo, ognuna impegnata a combattere, sola, i propri demoni...