Capitolo 10

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Pov's Morgana

"Che cazzo di vizio"

Morgana imprecò, mentre continuava a massaggiarsi la testa; quella notte aveva dormito sì e no quattro ore. Dopo aver riaccompagnato la diciottenne si ritrovò stesa sul letto a pensare, con quel sentimento che sembrava non volerla lasciar respirare, che sembrava attanagliarle l'anima.

Di cosa si stava innamorando? Di chi, piuttosto. Non sapeva nulla dell'altra eppure quei sentimenti sembravano non curarsi di questi dettagli.

L'alba era sorta ed era pronta per prendere il treno, arrivare in facoltà e affrontare quella che si prospettava come una giornata senza fine.

Dopo due ore, spese tra treno e una lenta camminata, arrivò a quella che ogni giorno di più le si presentava, ai suoi occhi, come la più terribile catastrofe mai vista da occhio umano.

"Non smetterò mai di chiedermi chi abbia avuto questa terribile idea".

Salì in una delle tante sale vuote al primo piano e trovò la matricola intenta a studiare giapponese.

"Hey ragazzina, come va la vita?"

Le parole le morirono in gola appena vide l'espressione che l'altra fece appena la vide, subito dopo tornò a studiare.

"Oi-"

La mora prese il volto della ragazza e fece allineare i loro occhi; in quel momento, e solo in quel momento, pensò che qualcosa non andasse.

-Cosa vuoi?-

"Voglio capire perché sei incazzata, voglio capire perché non mi guardi".

Gli occhi di isabella si fecero improvvisamente più scuri, assenti.

-Io e te...-
Nient'altro che poche parole sussurrate e proprio per questo, Morgana non riuscì a sentire.

-Io e te..-
Ritentò, alzando di poco la voce.

"Tu ed io, cosa?"

-Io e te dovremmo smettere di frequentarci-

"Perché?"

Il tono della ragazza era fermo, deciso. Non conosceva nulla in merito alla storia di quella ragazza che, per quel breve lasso di tempo, era rimasta in silenzio come per meditare; magari stava sbagliando ma-

"Hai paura?"

Un silenzio ancora più profondo riempì la stanza. Una fitta alla tempia fece barcollare Morgana, gli occhi fissi in quelli di Isabella.

-Ho paura.-

La mora si avvicinò a lei velocemente; solo pochi centimetri separavano i loro volti.

Annullate le distanze, le loro labbra si assaporarono a vicenda in un bacio lungo e pieno di passione.
In un attimo, la matricola si alzò per stringere a se il corpo dell'altra. Quando si staccarono la mora la guardò negli occhi:

"Cosa hai sentito?"

"Chioma blu" guardò l'altra spaesata, pensierosa.

-Io..- -Io non lo so.-

Un'altra fitta tornò a farsi sentire.

Aveva dormito poco, erano giorni che non chiudeva occhio; la sua stupida insonnia l'avrebbe fatta impazzire.

"Ti chiedo solo di non allontanarmi. Anche io, come te, ho paura. Hai tutto il tempo che desideri per riflettere su questa relazione e ti chiedo, nel caso dovessi scegliere di allontanarmi, di seguire ciò che il cuore ti comanda".

Lo sguardo di Isabella si perse nel vuoto per qualche istante, sembrava persa nelle sue riflessioni.

"Quando deciderai cosa fare io sarò qui."

Detto questo, barcollando, Morgana si diresse verso l'uscita della facoltà. Aveva bisogno di dormire, le gambe sembravano incapaci di reggere il suo peso, i suoni iniziarono a farsi assordanti, la luce bollente; sarebbe stata un'impresa già solo prendere il treno, figuriamoci tornare a casa.

POV Isabella

Restò seduta al tavolo per minuti che sembrarono interminabili.
L'incontro con Morgana l'aveva sconvolta. Non riusciva a decidere cosa fare, non riusciva a capire quali fossero i suoi sentimenti.
Temporeggiò fino a che non prese una decisione, dopodiché si alzò per cercare di raggiungere Morgana, sperando che fosse ancora nell'edificio.
Corse per i corridoi del primo piano, fino a che non vide una ragazza dall'aria fin troppo familiare, accasciata in un angolo, accanto alla porta di una delle aule.
"Porca merda, è lei!" Pensò allarmata.
-Ehi, Morgana! Che ti è successo?-
La sua amica sembrava sul punto di svenire, visibilmente esausta.
-Devo... Probabilmente riposare un po'. Non, non ho dormito molto.-
Isabella si chiese, preoccupata, da quanto tempo quella ragazza fosse sveglia. Probabilmente soffriva d'insonnia, ma evidentemente aveva abusato delle sue forze, sopravvalutandole.
-Ok, ascolta: ora ti porto a casa. Vieni, ti aiuto ad alzarti.-
L'altra ragazza cercò di protestare, debolmente, ma Isabella la ignorò senza problemi: si trattava della sua salute, non aveva intenzione di sentire storie. Si sarebbe presa cura di lei che le piacesse o no.
Piano piano, l'accompagnò fino alla stazione, entrambe salirono sul treno che le avrebbe riportate a casa. Isabella chiamò velocemente la madre per avvisare che sarebbe tornata tardi, poiché aveva intenzione di fermarsi per un po' a studiare con una sua amica. Morgana dormì profondamente durante tutto il tragitto.
Giunte a destinazione, Isabella e Morgana entrarono a casa di quest'ultima. Era deserta, come sempre. Chissà dov'erano sua madre e suo padre. Forse a lavoro, come la maggior parte dei genitori; Morgana non le aveva mai parlato di loro.
La ragazza dai capelli blu la condusse fino alla sua camera da letto, aiutandola a stendersi.
-Grazie Chioma Blu. Sei un tesoro, non dovevi.- mormorò sottovoce Morgana, prima di scivolare nuovamente in un sonno sereno e profondo.
-Sta' zitta. Ti sgriderò dopo per aver trascurato la tua salute.-
La rimproverò l'altra, un sorriso dolce ad abbellirle il volto.
Non sapendo cosa fare, ora che finalmente poteva rilassarsi, la giovane prese i libri dalla sua borsa per ripassare gli argomenti delle ultime lezioni.
"Mi ero ripromessa di smettere di frequentarla. Avevo deciso di cancellarla dalla mia vita per evitare rischi... Come diavolo è possibile che sia finita a baciarla? Finirà male, è evidente. Lei non può stare con me, si accorgerà presto di non volerlo. Mi sto solo facendo inutilmente del male."
Isabella non riusciva a darsi pace.

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Spazio autrici

Ehilà gentaglia amorosa! Che dite, vi sta piacendo la storia?
Se sì, lasciate pure dei commenti: ci farebbe solo che piacere. ;)
Fatevi sentire, insomma. I commenti sono sempre ben accetti.

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