Capitolo 11

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Pov's Morgana

Si addormentò velocemente, evidentemente il suo corpo ne aveva bisogno. Purtroppo, alcuni episodi, lontani ricordi, riaffiorarono nella sua mente.

*Sei troppo irrazionale, ti fai trasportare dalle tue emozioni in modo eccessivo; impara a controllarti o ti farai del male.*

Quando aprì gli occhi il sole stava calando e, dopo aver rivolto un'occhiata alla scrivania, notò che Isabella era immersa nello studio.

"Chioma blu, non dovevi"

L'altra si girò di scatto, colta alla sprovvista dal suono improvviso, rimase a fissare la mora per qualche secondo.

"Hey-

La ragazza si tirò su per mettersi a sedere.

"Oi, terra chiama matricola-"

-Ma si può sapere dove hai la testa? Ma che diavolo, mi hai fatto preoccupare, idiota.-

Morgana si sorprese: da una parte fu felice di quelle parole, dall'altra ciò che era successo non poteva evitarle alcune domande. Si avvicinò lentamente, quasi come se stesse tastando il terreno, come se non volesse far "fuggire" l'altra.

*Che imbecille.*

"Scusami."

-Di cosa? Di non aver dormito abbastanza,di aver trascurato la tua salute oppure di avermi fatto prendere un'infarto in facoltà?-

La mora abbassò lo sguardo che, oramai, fissava intensamente il pavimento. Da tempo era abituata a fare di testa sua in ogni occasione; lei per prima non se ne curava, figuriamoci poi genitori e "amici".

"Mi dispiace di tutto"

-Maledizione.-

Isabella sospirò pesantemente.

-Per farti perdonare, dato che mi hai fatto perdere l'intera giornata, ceniamo insieme così ti tengo d'occhio per un altro po'-

"Vado subito a cucinare-

-Tsk,Tsk,Tsk. Andiamo a cucinare-

Dopo aver preparato la carbonara, Morgana si mise a riflettere in merito a ciò che aveva fatto quella mattina. Il bacio che aveva dato all'altra e al quale l'altra non sembrasse badare.

"Sei mai stata con qualcuno?"

*Più diretti di così si muore, eh?*

Per poco Isabella non si strozzò con l'acqua.

-Come mai questa domanda?-

"Semplice, voglio conoscerti meglio"

-No, non mi sono mai legata troppo a nessuno, per quale motivo dovrei farlo?-

"Perché le persone completano la nostra vita"

-Si può fare benissimo a meno di iniziare relazioni che sai non dureranno.-

Le due avevano finito di mangiare e Isabella si era alzata per sparecchiare il tavolo.

*Perché diavolo sei sulla difensiva?*

"Ma dovrai ammettere che le danno colore, la rendono interessante."

Morgana, intanto, aveva iniziato a lavare piatti e bicchieri.

-Mai avuto tutto questo interesse-

"Oggi sei qui,no? Mi sei venuta a cercare quando stavo per crollare nei corridoi della facoltà, mi hai aiutata ad arrivate a casa ed hai badato a me per l'intera giornata; quindi la mia domanda è-

La mora mise giù le posate che aveva tra le mani e si avvicinò all'altra.

"Perché hai corrisposto il mio bacio? Se fosse stato davvero come dici tu, mi avresti lasciata là; mi sarei fatta una dormita di un paio d'ore all'aperto e poi qualcuno mi avrebbe svegliata, credo.-

Se tu non vuoi aprirti con me io non ho intenzione di obbligarti ma sappi che vorrei davvero conoscerti; desidero davvero conoscere la tua storia"

Pov's Isabella

La ragazza fissò Morgana qualche secondo e tornò a sedersi al tavolo. Si prese del tempo per meditare sulle parole dell'amica.
-Ehi, se non hai fretta di tornare a casa: ti andrebbe di vedere un film assieme?-
Isabella la osservò: Morgana le stava rivolgendo un pallido sorriso gentile. Emanava tranquillità e pace, la sua splendida figura. Sembrava quasi non umana, come se non appartenesse a questo mondo. La giovane matricola era dilaniata dal desiderio di fidarsi e al tempo stesso dalla paura di compiere una mossa azzardata.
Non aveva davvero idea di quale fosse la scelta migliore.
Osservò il legno del tavolo senza rispondere.
-Ehi, allora?- il tono di Morgana era preoccupato, tuttavia Isabella continuò a tacere. Testa bassa, osservava il tavolo imperterrita.
-Be', se non ne hai voglia basta dirlo, nessuno ti condannerà per questo.-
Finì di ascoltare quelle parole, poi replicò ponendo una domanda, cambiando, tutto d'un tratto, l'argomento di cui stavano discutendo.
-Tu hai quella cicatrice perché una persona, qualche anno fa, ti ha fatto del male. Avevi scelto di riporre in lei la tua fiducia e quella cicatrice è ciò che hai ricevuto in cambio. Cosa ti fa pensare, ora, che con me sarà diverso?-
Alzò la testa perché il suo sguardo incontrasse quello dell'altra. Copiose lacrime calde scendevano lungo il suo volto, rigando gentilmente le guance.
Si aspettava una risposta sensata, la pretendeva.
Morgana annullò la distanza fra loro per abbracciarla, prima di parlare.

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