3. Ci rincontriamo...

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Aria's POV

Finalmente arrivo al parcheggio della Hollis, scendo dalla macchina e mi dirigo verso l'entrata.
All'ingresso dell'università c'è una segretaria, le dico che sono la figlia del professore Byron Montgomery, e le chiedo dove posso trovarlo.
La donna mi riferisce gentilmente il numero dell'aula e mi spiega come arrivarci.

Trovo l'aula dopo poco, noto che la porta è semiaperta, riesco, però, a vedere mio padre che sta parlando con Meredith.

Mi sento ferita, mi aveva giurato che aveva chiuso con lei.
Tra l'altro è molto chiaro che lei era lì solo per lui, perchè ha finito il college l'anno prima e non c'è nessun motivo per tornare alla Hollis.

Corro via, senza farmi sentire, sento gli occhi inumidirsi e appannarsi, le lacrime iniziano a rigarmi le guancie.
Abbasso lo sguardo continuando a correre sempre più velocemente, finchè la mia fuga non viene interrotta.

Sbatto contro qualcuno, mi sento per un attimo stordita e continuo a guardare il pavimento, poi sento qualcuno chiedermi "Tutto bene?". Quella domanda, quella voce, l'avevo sentita una sola volta nella mia vita, ma sognata talmente tante da non poterle più contare.
Mi asciugo rapidamente le lacrime, poi alzo il viso lievemente.
Rimango stupita davanti a quel viso che tanto desideravo nelle mie giornate più tristi.
Quel viso è esterrefatto quanto il mio, ha la bocca leggermente aperta dallo stupore "Aria..?" mi domanda.
Dal pianto di prima, passo ad un sorriso sincero "Ezra" dico quasi sussurando. "Non posso crederci" esclama sorpreso. Ora sorride anche lui, il suo viso non è più quello di un bambino come un anno fa, i capelli sono più corti ed ha più pieghe agli angoli degli occhi, ma il suo sorriso è sempre lo stesso.
Parliamo per poco, perchè la nostra conversazione viene interrotta. "Devo proprio andare in aula, i miei studenti mi aspettano"
"Allora hai avverato il tuo sogno di fare l'insegnante" gli dico serena.
Risponde con un sorriso soddisfatto, poi mi prende la mano dolcemente e scrive sul mio braccio un numero di telefono. "Questo è il mio numero, dobbiamo incontarci per raccontarci tutto...un anno è molto tempo. "Già" rispondo semplicemente senza sapere cos'altro dire.
"Ci vediamo allora" pronuncia queste parole mentre si allontana da me, per andare nella sua aula.
Lo saluto con la mano, accorgendomi che ho ancora la lettera da dare a mio padre, torno verso la sua aula, sperando di non vederlo.
La porta ora è chiusa, così, lascio passare la busta sotto la fessura di essa, per poi tornare in macchina.

Quando torno a casa, guardo imbambolata il mio braccio, che poco fa e stato usato come un foglio da Ezra, copio il numero sul telefono.
Ma quando sto per scrivergli un messaggio, me ne arriva uno da una chat di gruppo.
Alison: SOS
Spencer: Che c'è?
Hanna: Cosa vuoi Alison?
Emily: Ali dicci
Tu: Ragazze che succede?
Alison: Jenna è tornata a Rosewood
Emily: oh no...
Hanna: È tornata tutta la famiglia Cavanaught?
Alison: Sì, sono tornati a casa oggi.
Spenser: Anche il suo strano fratellastro Toby!?
Alison: Spencer cosa significa TUTTA la famiglia secondo te!?
Hanna: Certe volte mi stupisco che tu sia la cervellona del gruppo...
Emily: Non iniziamo a litigare, per favore.
Tu: Io direi che è meglio se ci incontrassimo da qualche parte.
Alison: Tutte a casa mia fra 5 minuti!

Corro velocemente per le scale e mi precipito da Alison, busso alla porta di casa sua e poco dopo mi apre Emily, che mi sorride dolcemente e mi fa entrare.
Saliamo in camera di Ali, è arrivata anche Spencer visto che abita nella casa accanto, Hanna è in ritardo, come sempre. Dopo un quarto d'ora la sentiamo arrivare "Scusate per il ritardo ma ero a riprendere il mio telefono.
Lo sto facendo aggiustare dal ragazzo nuovo, Caleb."
Alison e Spenser sono piuttosto scocciate, intervengo io rivolgendomi ad Hanna "Non ti preoccupare".
Ci mettiamo d'accordo su come comportarci domani a scuola con il ritorno di Jenna, Alison è molto più impaurita di quanto potesse esserne un anno fa, ma Emily la calma stringendole la mano.
"Forse non sarà più arrabbiata con noi" dice Spencer fiduciosa. "L'abbiamo accecata! Come fa a non odiarci" esclama Hanna, con la sua solita leggerezza.
"Non l'abbiamo fatto apposta ragazze" comunico cercando di tranquillizzare loro e me. "Non credo che per lei cambi molto se lo abbiamo o non lo abbiamo fatto di proposito" confessa Emily accocolandosi sempre di più ad Alison.
Discutiamo a proposito di questo argomento per molto, ma parliamo anche molto di noi, sembra che non sia passato neanche un secondo da quando eravamo così legate.
Ci tornano in mente molte cose del passato ed il tempo passa senza neanche accorgercene.

Si fa sera, così ci salutiamo ed ognuna va per la sua strada, mi rendo conto che domani a scuola sarà esattamente come questa mattina e che non ritorneremo mai quelle di prime.
Mi rattristo di nuovo, mi mancavano così tanto...Alison; non ha perso la sua egocentricità, Hanna; la sua simpatia, Emily; la sua dolcezza e Spencer; la sua genialità.
Agli occhi di tutti sono cambiate, ma ai miei, dopo questa sera, appaiono le stesse ragazze che un anno fa ho lasciato.

Torno a casa e trovo papà intento nel preparare la cena. Mi vede e mi chiede "Come mai mi hai lasciato la lettera senza salutarmi?" decido di mentire, lo affronterò, ma non sta sera, sono troppo stanca.
"Andavo di fretta" mento. Ceno senza dire una parola, aiuto mamma a sparecchiare e mentre lavo i piatti, lei vede il mio braccio "Che cosa è quello?" domanda incuriosita. Rispondo che una ragazza del mio stesso corso di fisica mi ha lasciato il suo numero per studiare insieme e mia madre ci crede, due bugie in un giorno, Rosewood le attrae come una calamita.
La sua domanda mi fa ricordare che non ho più scritto ad Ezra, così prima di andare a dormire, gli mando un messaggio.
"Questo è il mio numero, se ti va domani possiamo vederci.
-Aria"
Rimango con la schermata aperta sul messaggio, aspettando una sua risposta, prima che arrivi, però, cado in un pesante sonno.

Destini intrecciati || EzriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora