10. Un corpo, un'anima

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Aria's POV

La voce di mia madre mi risveglia da un sonno profondo, "Aria alzati che è tardi" scendo dal letto ancora con gli occhi chiusi e mi preparo lentamente.
In cucina c'è Mike lo saluto con un "Buongiorno", lui risponde infastidito, capisco che sia ferito, ma perché trattarmi così? Come se io non soffrissi quanto lui.
Prima di andare a scuola saluto molto bene mamma, visto che non la rivedrò fino a domani, lei mi parla per dieci minuti buoni facendo le sue solite raccomandazioni, ad un certo punto, quando mi stufo dei suoi soliti discorsi, vado verso la porta dicendole
"Non ti preoccupare mamma, la casa non prenderà fuoco, non salterò i pasti e non aprirò agli sconosciuti".

La prima ora di lezione ho letteratura, quindi il lunedì inizierà bene, tra l'altro in questa ora ci sono tutte le mie amiche in classe con me.
Un quarto d'ora prima della fine della lezione la professoressa ci informa che, dalla prossima settimana, per dei problemi personali non ci sarà più e che per il resto dell'anno arriverà un altro insegnante.
Mi dispiace per questo, non che lei sia un'insegnante eccezionale, ma tiene alla materia e all'insegnamento, mentre ci sono molti professori a cui non interessa nulla.

Durante la pausa pranzo sento il telefono squillare...è mio padre, il battito del mio cuore inizia a rimbombare forte nel petto, rispondo e sento subito la suo voce  "Aria?"
"Pronto papà..."
Lo sento respirare pesantemente
"Mi manchi tanto, la mamma è partita con Mike vero?"
"Sì, dovrebbero essere partiti da poco"
"Allora se vuoi oggi ti vengo a trovare" a queste parole mi sento più leggera, mio padre non mi abbandonerà mai e forse finalmente potremmo ricostruire il rapporto che si è ridotto in brandelli tempo fa.
Gli dico di venire per le 4:30 a casa, lui accetta sollevato e mi augura una buona giornata.

Appena sento la campanella, che indica la fine della giornata scolastica, mi precipito fuori scuola, non vedo l'ora di riabbracciare mio padre, nel cortile vedo Spencer tra le braccia del fratellastro di Jenna; Toby.
Si stanno salutando, lui le lascia un romantico bacio per poi salire su un furgoncino, mi avvicino a lei che si è accorta di me e decidiamo di tornare a casa insieme.

Apro la porta e la prima cosa che noto è la giacca di mio padre sull'attaccapanni, sbuca dalla cucina, lo abbraccio abbastanza forte ma rimanendo un po' fredda.
Ci mettiamo seduti sul divano ed iniziamo a parlare
"Tua madre non vuole che venga più qui, ma questa è anche casa mia" mi sembra molto infelice.
"Hai ragione papà, ma vedrai che le passerà e si risolverà tutto" rimango sempre fiduciosa, la mia mente non può pensare che i miei genitori, che sono stati insieme per anni e hanno dato vita a me e a Mike, possano smettere di amarsi.
Lui continua ad abbracciarmi e per farmi stare meglio decide di vederci insieme un film Noir.

Verso le sette di sera mi arriva un messaggio da Ezra, lo leggo frettolosamente per non farlo leggere da mio padre
"Devo dirti una cosa molto importante, poi venire da me ora?"
Mi preoccupo leggermente, dico a papà che Hanna ha bisogno di me, lui mi  crede e decide di uscire di casa insieme a me.
"Hai bisogno che ti accompagni?" mi propone, io rispondo immediatamente "No no, non preoccuparti".
Aspetto che esca dal vialetto, prendo la macchina e vado da Ezra.

Prendo le chiavi che sono sotto il suo zerbino ed entro nel suo appartamento, lo vedo nell'angolo cottura intento a cucinare qualcosa.
Faccio una piccola risatina e chiudo la porta, Ezra sente i rumori che sto facendo, si gira e mi sorride, ci veniamo in contro l'un l'altra e ci baciamo a lungo.
Mi dice di accomodarmi perchè è quasi pronto, mi serve la cena ed iniziamo a mangiare, scherzando gli dico "La cosa importante da dirmi era solo una scusa per farmi venire qui?"
Diventa improvvisamente serio, si avvicina a me e mi prende le mani "No, c'è davvero una cosa che devo dirti" lo guardo attentamente, cercando di capire, cosa vuole riferirmi, dal suo viso.
"Aria, sai che alla Hollis io sono solo un supplente, lavoro molto, il mio stipendio non è molto alto e non ho un posto assicurato in futuro..."
Non capisco cosa voglia dirmi, stringo forte le sue mani
"Sì, lo so, ma perchè mi dici questo?"
Fa un lungo respiro "Mi hanno offerto un lavoro, sarebbe un posto fisso dove avrei lo stipendio leggermente più alto, ma soprattutto avrei meno ore e potrei quindi dedicare più tempo alla scrittura"
Sono davvero contenta di questo suo nuovo lavoro, non capisco quale sia il problema. "Allora accetta subito!" Lo incoraggio, Ezra si  morde il labbro "Non è così semplice..." lo guardo inclinando un sopracciglio, lui continua a parlarmi "Il lavoro sarebbe al liceo di Rosewood".

Ora capisco tutto, se venisse a lavorare lì insegnerebbe, sicuramente, anche a me e se scoprissero che abbiamo una relazione...non voglio neanche pensarci.
Ezra, però, ha bisogno di questo lavoro e voglio solo che sia felice.
Mi sta osservando attentamente, gli accarezzo lo zigomo e gli dico "Devi accettare il lavoro, voglio il meglio per te... e noi troveremo una soluzione"
I suoi occhi iniziano a brillare, mi sorride nel modo più sincero che esista, mi sposta una ciocca dei mie capelli fissandola dietro il mio orecchio "Hai una minima idea di quanto io possa amarti?" mi domanda quasi sussurando. Inizialmente, rimango immobile a quelle parole, poi mi avvicino alle sue labbra.
Il nostro bacio si fa sempre più travolgente, il suo respiro mi riempie i polmoni, ci avviciniamo, avvolgo le mie gambe intorno alla sua vita, mi solleva, contiando a baciarmi le labbra e il collo.
Mi adagia sul suo letto, inizio a sbottonargli la camicia.
Anche se non sembra dal suo viso, lo sento molto teso, mi sfila la maglietta, e lo ritrovo sopra di me, stringo la sua schiena per tenerlo in contatto al mio corpo.
Mi lascia leggeri baci su tutto il corpo, per poi iniziare ad entrare dentro di me, gemo, ma mi sento così bene.
Fino a pochi minuti le nostre anime erano un'unica in due corpi differenti.
Adesso siamo una cosa sola, un solo corpo e una sola anima.

Ezra's POV

Da quelle sue parole mi rendo conto dell'incredibile ragazza che ho davanti e che ho la fortuna di avere nella mia vita. Non so cosa prende a entrambi, ma mi ritrovo nel letto sopra di lei.
Non mi è mai successo di sentirmi così teso, ma al contatto con la sua pelle nuda, mi sento intimorito, quasi impotente.
Facciamo l'amore lentamente e silenziosamente, si sente solo qualche sue gemito e i nostri respiri pesanti.
Si accoccola sopra di me e intreccia la sua mano con la mia, potrei stare così, in questa posizione, su questo letto, con lei intrecciata al mio corpo, per tutta la vita.
Ha gli occhi chiusi, ma so che non dorme, allora le sussurro dolcemente "Se prima avevo paura per la nostra storia, ora sono sicuro che niente e nessuno riuscirà a dividerci, qualsiasi cosa accada, te lo prometto."
Si stringe più a me, le accarezzo dolcemente la schiena nuda e rimaniamo così per tutta la notte.

Destini intrecciati || EzriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora