26. Addio Ezra

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363 giorni dopo...

Aria's POV

La voce di mia madre mi risveglia e mi porta via dal belissimo sogno che stavo facendo.
C'eravamo io ed Ezra, solo noi due, come tempo fa ormai.
È passato un anno da quando è in prigione, ed io sono andata a trovarlo tutti i giorni.
Lui non è più uscito da quella cella e non ha mai accettato una mia richiesta di vederlo.
Questo mi distrugge, ma ancora di più, lo fa mia madre entrando in camera mia dopo avermi svegliato e ricordandomi che oggi sarà l'ultima volta che starò a Rosewood.
"Finisci di preparare tutta la roba entro questa mattina, che l'aereo parte alle cinque del pomeriggio"
"Sì, lo so mamma" le rispondo per farla uscire presto dalla stanza per rimanere sola con la mia malinconia.

Oggi partirò per il college, finalmente.
Una parte di me mi dice che è giusto così, me ne andrò da questa orribile città che mia ha tolto tutto.
Ma l'altra parte mi fa rendere conto che andando via perderò le poche cose che mi sono rimaste.
Le mie amiche sono state prese tutte da diversi college e pensare che non saremo più così unite mi fa rimpiangere il fatto di partire.
Con loro, però, so che troveremo il modo di rincontrarci e stare insieme.
Ma quando supererò il cartello "Rosewood", so che perderò Ezra per sempre.

Non ho mai perso la speranza, sono andata a trovarlo sempre e gli ho portato ogni giorno un libro diverso, credevo con tutta me stessa che si sarebbe risolto tutto.
Ero davvero stupida a pensarlo, gli ho rovinato la vita ed è giusto che quando uscirà di prigione se ne farà una nuova.
Senza guardare indietro e dimenticandosi una volta per tutte di me.
Prima di alzarmi e fare ciò che mi ha detto mamma, rimango sul letto a fissare il soffitto, fino a quando, guardando l'orologio, capisco che è il caso di alzarsi.

Finisco di preparare la mia valigia, carico tutto in macchina e dopo pranzo iniziano i saluti con la mia famiglia, dato che ho deciso di andare all'areoporto da sola.
Mio padre ha gli occhi lucidi, forse si è pentito di avermi allontanata per tutto questo tempo.
Dimentico come si è comportato tutto l'anno e lo abbraccio, stringendolo forte, poi saluto mio fratello.
"Mi raccomando non combinare guai, che non ci sarò io a proteggerti" gli dico scherzando, mentre mi trovo tra le sue braccia.
L'ultima a salutare è mia madre, che non nasconde le lacrime e si mette a singhiozzare mentre espone un suo solito discorso.
"Come avrò dei giorni liberi tornerò, non c'è bisogno di disperarsi tanto".
Dico a tutti e tre prima di uscire.

Entro dentro la mia auto percheggiata nel vialetto, ma prima di andare all'aereoporto mi dirigo a casa di Alison.
Ci saluteremo tutte lì.
Quando arrivo, noto subito la macchina di Spencer, di Hanna e di Emily, quella di Alison non c'è, dato che lei ha scelto di rimanere a Rosewood.
Ci abbracciamo tutte, e prima di salutarci Spencer rivela una delle sue perle di saggezza "Come sono fortunata ad avere qualcosa che rende dire addio così difficile".
"Quale brillante studioso lo disse?" Chiede Emily, "Winnie the Pooh" risponde Spencer facendosi scappare una risata, che contagia tutte.

Partiamo tutte insieme, lasciando Alison nel suo giardino a salutarci.
Prendo la strada dell'aereoporto e senza volerlo, passo davanti al carcere.
In quel momento penso ad Ezra, quando sono andata a trovarlo la prima volta mi aveva detto addio, ma io ero troppo testarda per ascoltarlo.
Invece aveva ragione, non avremo mai un lieto fine io e lui, ma almeno voglio un addio.
Entro nel parcheggio, scendo dalla macchina, ma prima di entrare nel carcere, apro il bagagliaio.
Cerco di trovare un libro tra i tanti scatoloni e fortunatamente, dopo un po', riesco a trovarlo: "Romeo e Giulietta".
Ezra ama Shakespeare, sopratutto questo libro e anche i due protagonisti non hanno mai avuto un lieto fine, ma si sono amati immensamente.

Prendo la prima pagina bianca del libro e gli scrivo il mio addio.
Poi entro e consegno il libro a Toby che gentilmente mi assicura che lo porterà ad Ezra.
Quando sta per andare a farlo lo fermo "Toby, se per caso volesse vedermi..."
Lui annuisce, ma sa, come so io, che non verrà sicuramente.
Dentro di me, però, c'è ancora un piccolo barlume di speranza.

Ezra's POV

Vedo Toby avvicinarsi alla mia cella, con in mano un libro. Capisco prima delle sue parole che è stata Aria a portarmelo,
"Vorrebbe vederti" mi dice Toby ed io scuoto la testa mentre cerco di trattenere le lacrime.
"Questo sarà il suo ultimo giorno qui, forse doveva essere già partita per il college" mi informa.
"Lo so" rispondo immediatamente, ho contato ogni giorno senza di lei e so che oggi deve partire.
Vorrei così tanto uscire da qui e stringerla forte, ma non posso.
Deve capire che noi due non ci vedremo più, farebbe male a entrambi rivederci così, per l'ultima volta.
Non voglio neanche che mi veda così distrutto, con gli occhi stanchi e con la barba non fatta.
"Devo dirle qualcosa?" Continua a domandarmi Toby, sperando che le lasci un messaggio.
"No" rispondo, mentre un lacrima mi riga il viso e mentre guardo il mio unico amico qui dentro allontanarsi.
Prendo il libro che ha posato per terra, e leggo il titolo, questo non mi aiuta a fermare le lacrime.
Ogni libro che mi ha portato gliel'ho fatto riavere il giorno dopo, ma questo, questo rimarrà sempre con me.
Il mio libro preferito, della mia donna preferita.
Anche se conosco la storia e l'ho letta tante di quelle volte, lo rileggerò altre mille e questo mi farà pensare a lei, a noi, sarà l'ultimo ricordo di noi due.
Sfoglio la prima pagina e noto subito che mi ha lasciato scritto qualcosa e come primo instinto distolgo lo sguardo dal libro.
So che quando la leggerò starò peggio di adesso, ma non posso girare quella pagina e fare finta che non esista.
Riposo lo sguardo sulla dolce calligrafia di Aria ed inizio a leggere...
"Ezra, immagino che tu sappia che oggi è il mio ultimo giorno a Rosewood.
Le nostre strade si dividono, forse per sempre, e forse lo spero vivamente.
Spero che tu abbia una vita incredibilmente bella e piena di momenti gioiosi.
Ti meriti un amore vero, come il nostro, ma non impossibile.
Un amore che ti faccia stare bene e che ti crei più sorrisi e meno lacrime.
Non dimenticerti, però, di me.
Ricordati sempre di quanto ti ho amato e di quanto tu mi abbia cambiata in meglio.
Trecentosessantacinque giorni fa mi hai detto addio, ma io non ho voluto ascoltarti.
Tutte quelle volte che ci siamo separati mi hai sempre salutata, come se ci fosse sempre stato un futuro per noi.
Un anno fa hai capito che non ci sarebbe mai stato, io l'ho capito oggi.
Addio Ezra.

Destini intrecciati || EzriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora