11. I miei capelli rosa?

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5 giorni dopo...

Aria's POV

Il suono del mio cellulare mi sveglia, sicuramente sarà Ezra, infatti è un suo messaggio.
"Mi hanno assunto come insegnante di letteratura alla tua scuola"
Stavamo aspettando entrambi, quella informazione da cinque giorni.
Dovrò vederlo tutte le mattine e fare finta di non amarlo, dovrò stare attenta a non farmi vedere con lui e non potremo più uscire insieme neanche per andare al Brew a prenderci un caffè.
L'unica cosa che mi rassicura è pensare che fra meno di un anno e mezzo, finalmente, uscirò da quella scuola.
Vado in cucina, per prendere qualcosa, giusto perché mi sta brontolando la pancia, a capotavola c'è mio padre, che in una mano tiene una tazza fumante di cappuccino e nell'altra, il giornale di questa mattina.
L'altro ieri ha parlato con mia madre, e lei, ha deciso che è meglio che a casa con noi resti lui.
Mamma ora vive in un piccolo appartamento qui vicino. Speravo che le cose si risolvessero, invece vanno sempre peggio, i miei parlano solo per messaggio e solo per mettersi d'accordo su cose del tipo: chi va a prendere Mike, chi va in banca a pagare la bolletta e cose del genere.
Per quanto riguarda mio fratello, lo trovo meglio, diciamo, ha ricominciato a frequentare tutte le lezioni a scuola e va al campetto di basket con i suoi amici quasi tutti i giorni.
Oggi, infatti, devo andarlo a prendere da lì in macchina, perché dobbiamo andare a pranzo da mamma.
Mi preparo velocemente, saluto papà e vado a prendere Mike.

Quando arrivo al campo, mi accorgo che ci sono tantissimi ragazzi, quindi, per vederlo e farmi notare, devo scendere dalla macchina e avvicinarmi alla massa di giocatori.
Quando sono abbastanza vicina al campo mi viene quasi addosso una palla, che, fortunatamente, prendo al volo.
Vedo venirmi in contro Jason, il fratello di Alison, mi ringrazia con quel suo solito sorriso, che io ricambio con il
mio.
Mi guardo attorno ma non vedo Mike così domando a Jason "Sai dov'è Mike? Viene a giocare qui tutti i giorni praticamente"
Jason mi guarda quasi preoccupato "Anche io sono al campo tutti i giorni e non lo vedo da una settimana circa" nota il mio viso allarmato e cerca di non farmi essere in pensiero "È normale che gli adolescenti mentano sul luogo in cui si trovano, non c'è bisogno di preoccuparsi. Lo facevo spesso pure io alla sua età, anche se non ricordo molto di quel periodo"
Gli rivolgo un piccolo sorriso per ringraziarlo e lui non mi stacca gli occhi di dosso "Sai cosa ricordo però? I tuoi capelli rosa"
"Veramente? domando perplessa.
"Veramente, erano forti!" Esclama, faccio una risatina sorpresa, poi lo saluto.
È sempre stato strano come ragazzo, ma ha sempre avuto quel qualcosa di eccezionale, dopo tutto, fa parte della famiglia Dilaurentis.
Chiamo Mike, mi risponde dopo molti squilli, "Che c'è Aria?" domanda con la sua solita aria arrogante "Sono al campo da Basket e tu non ci sei, oggi dobbiamo andare a pranzare da mamma ricordi?"
"Diavolo! Me ne sono completamente dimenticato"
"Miiike" lo rimprovero, lui risponde furibondo
"Senti, sto facendo cose più importanti ora che andare ad uno stupido pranzo da nostra madre, quindi dille che non posso venire, tanto non credo che le importi molto, visto che ci ha abbandonati"
"Non ci ha abban..." non finisco la frase che lui mi riattacca in faccia.

Arrivo a casa di mia madre e le parlo di Mike, ha bisogno di aiuto, sta soffrendo ed è arrabbiato con tutti, inoltre non sappiamo dove vada da giorni.
Mamma si sente in colpa, ma io cerco di non farla stare in pensiero, passa però, lei a rassicurarmi, dicendomi che a Mike serve solo tempo per abituarsi alla situazione.
"Anche a te serve solo un po' di tempo" le dico ma lei risponde che non è la stessa cosa.

Mi ricordo che ho promesso, che nel pomeriggio, sarei passata da Ezra, così dico a mamma che devo andare.
Lei mi lancia uno sguardo investigatorio "È da un po' che stai sempre via e non dici dove vai...hai un ragazzo?" Quella domanda mi fa gelare il sangue, cerco di formulare in fretta una scusa che regga abbastanza. "Ma no mamma, è che...io e le mie amiche stiamo recuperando tutto il tempo che abbiamo perso per un anno" lei sembra non credermi, ma senza fare altre domande mi consente di uscire.

Arrivo davanti alla porta di Ezra, busso, ma non mi viene ad aprire, quindi, prendo le chiavi da sotto lo zerbino ed entro a casa sua.
Lo chiamo "Ezra?", ma non sento risposta, sul tavolino c'è un biglietto
"Se sei arrivata prima del mio ritorno, sappi che sono andato a comprare qualcosa per riempire il frigo, aspettami amore cercherò di fare in fretta"
Attendo il suo ritorno mettendo un po' apposto il suo appartamento, non è di certo ordinato, ma questo in confronto al disordine di Mike, non è nulla.
Per non parlare della stanza di Hanna, ogni giorno ci passa la terza guerra mondiale, quindi, posso dire che sono abituata al disordine.

Lo sento arrivare, e prima che inizi a bussare, apro la porta e gli salto addosso "Mi sei mancato tantissimo" gli dico sprofondando il viso sul suo petto, "Anche tu piccola" mi bacia la fronte.

Decidiamo di guardarci un film, come sempre.
Vado a preparare i popcorn, la seconda parte migliore dei film a casa Fitz, la prima ovviamente sono i suoi baci appassionati durante le scene più emozionanti.

Non riesco a concentrarmi sul film, penso constantemente che, dopodomani mi parlerà all'interno di un aula con altri venti ragazzi e io dovrò chiamarlo "professore".
Nota la mi preoccupazione, spegne la tv mi prende il viso tra le mani e mi domanda "Cosa c'è Aria?"
"Dovresti iniziare a chiamarmi signorina Montgomery, per evitare errori durante le lezioni, sai..." dico sarcastica
"E se ti chiamassi signorina Fitz?" domanda cercando di farmi sorridere, inutilmente però.
Si avvicina a me e posa una mano sulla mia coscia
"Non sarà semplice per nessuno dei due, ma guarda il lato positivo, ci vedremo tutti i giorni"
"Sì, e non potremo neanche abbracciarci"
Abbassa lo sguardo, non sa più cosa dirmi per farmi stare meglio, gli accarezzo i capelli e gli lascio un leggero bacio sulla guancia.
"Si è fatto tardi devo andare..." dico alzandomi
"Ci vediamo domani?" domanda fiducioso nella mia risposta "Ho bisogno di stare con la mia famiglia e ho molto da studiare, mi dispiace"
Mi sento terribilmente in colpa, ma non posso passare del tempo con lui perché mi sento troppo male e non voglio che si intristisca per colpa del mio umore.

Una volta a casa, passo del tempo con Mike...mi sembra che stia meglio.
Ceniamo insieme a nostro padre, poi salgo in camera e, visto che sono molto stanca, decido di andare a dormire.

Destini intrecciati || EzriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora