6. Parliamo troppo

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Aria's POV

Mi risveglio con il suono assordante della sveglia, è molto tardi, mi preparo in fretta e vado a scuola in macchina.

Vedo Hanna all'ingresso, con la bocca appiccicata alle labbra di quel ragazzo; Caleb. Fortuna che non era "assolutamente" il suo ragazzo, rimango a guardarla, dopo poco, si saluta con il ragazzo, si gira e mi vede intenta a rivolgerle un sorrisetto.
Mi avvicino a lei e Hanna mi saluta con un sorriso "Si va bene, ora è il mio ragazzo" confessa.

A pranzo vedo tutte le mie amiche insieme, mi unisco a loro.
Ma dopo poco mi arriva un messaggio
"È da ieri sera che ti penso, non ho chiuso occhio stanotte. Non posso smettere di pensare al tuo sguardo ed al tuo sorriso, ho capito che è impossibile starti lontano. Scusami per tutto, possiamo vederci oggi per parlare faccia a faccia?"

Ho un'ora e mezza di pausa pranzo, quindi ho tempo di andare alla Hollis.
Gli farò una sorpresa, proprio come lui me l'ha fatta ora con questo messaggio.
Saluto le mie amiche e vado verso la macchina, arrivata all'università riprendo la lucidità e ricordo che mio padre lavora qui.
Spero di non incontrarlo, perchè non ho scuse da inventare, anche se sono molto brava a mentire.
La segretaria mi sorride riconoscendomi "Vuoi sapere in quale aula si trova tuo padre?" mi domanda gentilmente.
"In verità vorrei sapere in quale aula sta il professor Ezra Fitz" le dico facendomi forza, poi mi avvicino e le sussuro "Se vede mio padre può non informarlo che sono qui?" lei mi sorride e mi fa l'occhiolino. La ringrazio e cerco l'aula indicatami da lei, ora anche lui ha pausa pranzo e non sono sicura di trovarlo lì.
Infatti non c'è, mi rigiro per tornare dalla segretaria, ma mi scontro con il petto muscoloso di Ezra, alzo leggermente lo sguardo e i nostri occhi si incontrano. Lui mi sorride sorpreso, ma prima ancora che possa aprire bocca vedo mio padre lungo il corridoio, che sta parlando con degli studenti.
Anche Ezra lo nota, presa dall'ansia, lo prendo per un braccio, apro la porta di uno stanzino lì vicino, e mi fiondo dentro insieme a lui chiudendo la porta.
Sono preoccupatissima, sento ridere Ezra ed io in panico, cerco di tappargli la bocca. Capisce che sono agitata, allora diventa serio, gli parlo silenziosamente "Se mi vede quì con te mi uccide".
"Infatti non dovevi venire quì"
"Volevo farti una sopresa" dico delusa abbassando lo sguardo, che lui mi rialza immediatamente dicendomi "Ed io volevo parlarti".
C'è poca luce che entra dalle tapparelle semichiuse, lo spazio é molto piccolo e siamo così vicini che i nostri respiri si intrecciano.
Un piccolo spiraglio di luce illumina i suoi occhi che sembrano brillare.
Dopo la sua affermazione, mi metto in punta di piedi mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro "Non credi che parliamo troppo?", poi delicatamente mi avvicino alle sue labbra e gli lascio un lieve bacio sulle labbra.
Non faccio in tempo a staccarmi e a rimettermi in equilibrio sui talloni che mi afferra e mi tira a se.
Le nostre bocche sì incontrano, e le nostre lingue si intrecciato, i nostri fiati si uniscono.
Poso un braccio dietro al suo collo, e l'altra mano la lascio sul suo viso.
Le nostre labbra combaciano perfettamente, vorrei che questo bacio non finisse più, ma, come lo penso, sento la porta dello stanzino aprisi e sbattere sulla spalla di Ezra. Vedo davanti a me il viso odioso di Meredith, "oh scusate, ero venuta solo a prendere un pennarello per la lavagna" afferma mentr io la guardo con odio.
Ezra ha lo sguardo basso, non posso crederci che di tutti i momenti, proprio ora doveva entrare... Meredith mi guarda e mi saluta "Ciao Aria" rivolgendomi un sorrisetto falso, poi dice "A dopo Ezra" con voce seducente e guardandolo di sfuggita.
"Come a dopo?" domando infastidita ad Ezra, lui mi tranquillizza "Dobbiamo solo fare un incontro tra noi docenti, non preoccuparti" poi continua a parlarmi
"È meglio che tu vada, se non vuoi essere vista". Ovviamente mi rattristo, ma ha ragione, annuisco e metto la mano sulla maniglia della porta.
Prima di uscire, però, Ezra mi lascia il suo solito bacio sulla fronte.

Torno di corsa a scuola e finisco tranquillamente le lezioni, nel cortile mi raggiunge Spencer,
"Aria, ho un'idea, perchè non passiamo un po' di tempo insieme alle altre a casa mia? Melissa è andata via e abbiamo il casotto tutto per noi" dice entusiasta, io le rispondo che è una bellissima idea.
Non vedendo nè Hanna nè Alison e nè Emily, decidiamo di andare in tanto a casa di sua per poi avvertire le altre tramite messaggi.
Tu: Ragazze, che ne dite di stare insieme a casa di Spencer oggi?
Emily: Io e Ali non possiamo venire, oggi è il nostro mesiversario e volevamo stare un po' sole.
Hanna: Io dovrei uscire con Caleb, ma posso rimandare...
Spencer: Non ti preoccupare Hanna, sarà per un'altra volta.
Alison: Potete venire a casa mia domani.
Tu: Per me va benissimo.
Hanna: Allora a domani.
Emily: A domani.

Io e Spencer decidiamo comunque di rimanere insieme, ci guardiamo un bel film, poi lei si mette a parlarmi del fratellastro di Jenna; Toby.
Mi dice che non è come la sorella, anzi è perfettamente il contrario, e mi confessa che sta iniziando a provare qualcosa per lui.
Decido di parlarle di Ezra e, dopo averlo fatto, mi sento molto meglio.
Rimango a cena da lei e passiamo una serata fantastica, ci ricordiamo di quando facevamo delle bravate insieme da piccole e lei ci aveva nominate il team Sparia.
Verso le otto di sera mi arriva un messaggio da mio padre "Non possiamo continuare così, ti prego vieni a casa e parliamo"
Ripenso al discorso che mi aveva fatto ieri Ezra, saluto Spencer a vado verso casa.

Entro in casa, in cucina c'è mio fratello, Mike, che sta lavando i piatti.
Lo saluto e salgo a cercare papà.
È in camera sua, busso alla porta che comunque è aperta, come mi vede si alza dal letto e mi viene in contro.
"Papà ti chiedo scusa per non averti voluto ascoltare ieri" "Sono io che devo scusarmi, per quello che ho fatto e, soprattutto, per averti costretta a non dire niente a tua madre."
"Mi fa male vederla accanto a te e pensare che lei non sa nulla" gli confesso.
Lui sembra davvero pentito "Lo so, sono un padre e un marito orribile, ma ti assicuro che le dirò tutto" rimango esterrefatta da quelle parole. Se dirà tutto a mamma mi toglierà un grandissimo peso dal cuore, ma nel frattempo spezzerà quello di mia madre, so che, però, lei deve sapere, ha il diritto di sapere.
Esco dalla camera da letto dei miei, e distrutta da tutti quei pensieri cerco di addormentarmi.

Destini intrecciati || EzriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora