Aria's POV
Esco dall'appartamento di Eza, salutandolo frettolosamente, mia madre mi ha lasciato più di cinque messaggi nella segreteria, non voglio farla preoccupare già sta soffrendo troppo.
Arrivo a casa e la trovo, esattamente dove era ieri al mio ritorno con Hanna, questa volta però mi avvicino a lei "Ciao mamma" la saluto posando la mia mano sulla sua. "Dove sei stata questa notte? Mi hai fatta stare in pensiero", mi rimprovera ed io abbasso la testa pentita. "Sono andata da Spencer" mento ovviamente, mio padre, mi ha insegnato molto bene come si fa.
Continua a guardarmi delusa "Tu sapevi tutto..." dice con voce spezzata, una lacrima mi traccia una linea sul viso.
Mi asciuga la lacrima e mi abbraccia "Mi dispiace che tu abbia dovuto mentire per tuo padre...per tutto questo tempo" , mi sento sollevata al pensiero che non sia arrabbiata con me.
"Cosa succederà ora?" le domando, terrorizzata dalla risposta.
Mia madre non dice nulla, smette di stringermi nel suo abbraccio "Vai a vedere come sta Mike, non è uscito dalla sua camera neanche per fare colazione".
Povero il mio fratellino, è stato allo scuro di questo per troppo tempo, vado in camera sua, dalla quale proviene una alta musica, busso, ma capisco che è impossibile che senta qualsiasi rumore al di fuori di quello proveniente dal suo stereo.
"Mike!" lo richiamo alzando la voce, sta facendo i pesi, e non sente la mia voce, stacco la spina dello stereo, si gira di scatto e mi guarda portando gli occhi al cielo. "Cosa vuoi!?" domanda arrogantemente "Volevo parlarti" cerco di essere dolce anche se, il suo comportamento, mi da sui nervi.
"Devo allenarmi, domani ho un importantantissima trasferta di lacross...non ho tempo per parlare con te!"
"Va bene scusami, ma ieri sera facevi talmente tante domande, che pensavo, che ora, avresti voluto sapere le risposte"
"Mi sono risposto da solo, grazie per esserti preoccupata" dice sarcastico.
"Mike ti prego non fare così"
Evita il contatto con i miei occhi, so che, se anche non vuole darlo a vedere, sta soffrendo.
Osserva i pesi nelle sue mani "Domani sarà la prima partita in cui non verrà papà a vedermi" mi confessa ferito, poi continua a parlare "Mamma non lo vuole".
Cerco di rassicurarlo, so quanto sia importante per lui la presenza di entrambi i nostri genitori alle sue partite, "Vedrai che si risolverà tutto" dico fiduciosa, cercando di convincere anche me stessa.
Provo ad avvicinarmi a lui, ma mi caccia con un gesto, capisco che è meglio lasciarlo solo e che, ho bisogno di stare sola anche io.Prendo un libro dalla mia libreria, ma prima che abbia il tempo di aprirlo sento il mio telefono vibrare.
Spencer: Che ne dite se la festicciola che avevamo rimandato, la faccessimo ora?
Hanna: Ottima idea Spenc, Caleb non c'è e non voglio passare la domenica pomeriggio da sola
Alison: Grazie Hanna per averci messo al secondo posto dopo Caleb...
Hanna: Quello mai ragazze.
Tu: Io non sto molto bene, scusatemi ma non credo di poter venireNon ho assolutamente voglia di stare con qualcuno e mentire su come mi senta.
Emily: Cosa hai Aria?
Tu: Niente di importante non ti preoccupare Em.
Hanna: Aria vieni dai, vedrai che ti sentirai meglioHanna ha capito, ovviamente, che sto inventando una scusa.
Spencer: Sì dai Aria, senza di te la festa non è la stessa
Agli ultimi messaggi penso, a quanto queste quattro ragazze tengano a me e a quanto mi senta meglio accanto a loro. Non dovrò mentire loro su come sto, basterà raccontare tutto e loro, come sempre, proveranno tutti i modi per sollevarmi il morale.
Scrivo che arriverò fra poco, mi preparo in fretta, mi do una rapida truccata e mi precipito da Spencer.
Sono tutte lì ad aspettarmi, si comportano normalmente con me, da questo deduco che Hanna non abbia detto niente a loro, e la ringrazio con uno sguardo che lei comprende all'istante.
Faccio un lungo respiro ed inizio a parlare "Non volevo venire qui per un motivo..." mi guardano preoccupate "vi devo raccontare una cosa, ma devo andare in dietro di un anno, quindi mettevi comode" lancio un rapido sguardo ad Alison.Racconto loro tutto e mi ritrovo all'interno di un grande abbraccio di gruppo, con le guance leggermente bagnate, dopo qualche minuto di silenzio sento Alison fare una piccola risata, tutte la guardiamo perplessa.
"Noi abbiamo proprio delle famiglie normali...i miei hanno divorziato da poco"
Spenser si unisce alla risatina nervosa di Alison "I miei non fanno altro che dirsi bugie, dovrebbero scrivere un libro sui 'Segreti e la famiglia Hastings'".
Anche Hanna dice la sua "Mio padre se n'è andato un anno fa con Isabel e se l'è pure sposata...bah"
Manca solo Emily che ovviamente inizia a parlare "Mio padre, per colpa del suo lavoro da militare, non c'è mai".
Le guardo facendo un piccolo sorriso "Non credo che mi aiuterete a stare meglio, parlando di questo" dico sarcastica.
Hanna mi sorride e dice compiaciuta "Ma stai sorridendo"
"E quando sei entrata a casa mia, sembrava che avevi intenzione solo di piangere" aggiunge Spencer.Mi sento così fortunata ad averle, la nostra amicizia è così genuina, è sempre stata e rimasta così.
Il nostro obbiettivo è quello di proteggergi l'una con l'altra dalle cose tristi ed ingiuste della vita.
Mi ricordo di quando il padre di Hanna se ne era andato via lasciando sole e senza soldi lei e la madre.
Lei era rimasta chiusa in casa a mangiare cioccolata per settimane, ma noi siamo riuscite a rimmettere insieme tutti i pezzi del suo cuoricino distrutto e a tirarla fuori dalle coperte.Ricordo anche di quando Emily aveva dichiarato ai suoi genitori di essere gay, sua madre l'aveva presa molto male e lei si sentiva sbagliata ed in colpa, ma vedendo noi che le stavamo accanto e che le volevamo bene così per come era, riuscì ad accettare se stessa e finalmente a volersi bene.
Spencer offre a tutte di dormire da lei, ma per vari motivi riufiutano ed anche io, che stanotte ho intenzione di rimanere a casa, da mia madre.
Esco da casa di Spencer, l'aria frizzante di questa sera mi pizzica il viso, prendo il cellulare dalla mia tasca e digito il numero di mio padre.
C'è la segreteria, come sempre, decido di lasciargli un messaggio
"Ehy, papà...volevo solo sapere come stai e dirti che..." mi blocco un momento, la mia voce inizia a tremare
"Io volevo solo dirti che ti perdono...".
Chiudo il messaggio e mi dirgo verso casa, mio fratello sta cenando da solo, mi unisco a lu, è freddo e distaccato come prima.
Sparecchio e lavo i piatti velocemente senza chiedere il suo aiuto, poi vado in camera da mia madre.
La vedo sul letto, sta leggendo, faccio un respiro di sollievo, sembra stia meglio.
"Aria, domani pomeriggio Mike ha quella sua importante trasferta" annuisco, facendole capire che so tutto.
"Lo accompagnerò e visto che, poi, si farà tardi ho deciso di prenotare ad un hotel, e sfrutterò questa situazione per passare un po' di tempo da sola con lui".
"Va bene mamma, me la caverò" la rassicuro.
"Torneremo il giorno dopo per l'ora di pranzo" mi informa, le dico che per me va bene e le auguro la buona notte.Prima di buttarmi sul letto accendo il telefono e vedo che ho un messaggio, penso subito a mio padre ma quando lo apro vedo che è di Ezra, diavolo mi sono dimenticata di chiamarlo!
"Tutto bene piccola?"
Sorrido alla lettura del messaggio e gli rispondo immediatamente
"Tutto bene amore, ci sentiamo domani...buonanotte".
Invio il messaggio, mi lascio cadere sul morbido materasso, e sento arrivare la sua risposta che stavo tanto attendendo
"Sogni d'oro"
Con quel messaggio, il mio sogno, l'ho appena vissuto.
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Destini intrecciati || Ezria
FanfictionAria si è appena trasferita in Islanda. Si sente terribilmente sola, si trova in un altro continente senza le sue amiche e con una vita totalmente rivoluzionata. Qualcuno però, una sera, in un pub, la ascolterà; Ezra. Un ragazzo americano, appena l...