31. Solamente noi due

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Aria's POV

Hanna ed io finiamo di sistemare le valige e le portiamo di sotto in salotto.
"Si è fatta ora di andare" mi informa, le prendo le mani e la saluto.
"Mi ha fatto tanto piacere stare di nuovo con te, dovremo farlo più spesso", "Dovremo trovare un giorno per stare anche con le altre, una sorta di rimpatriata" dice entusiasta, "Non sarà certo falice con Emily e Alison..." le ricordo.
"Forse torneranno insieme" afferma sicura Hanna, "Anche io e Caleb ci eravamo persi per un periodo...ma il primo amore non si dimentica mai"
Aggiunge dando il potere alle sue parole di scavare profodamente nei miei più nascosti pensieri.

Ci salutiamo definitivamente con un lungo abbraccio, "Fai buon viaggio e salutami Caleb!" Esclamo sulla soglia della porta, mi risponde con uno dei suoi calorosi sorrisi, poi sale in macchina.

Rimango sul portico ad osservare il cielo per qualche secondo fino a quando il mio telefono non inizia a squillare.
Lo cerco per casa e prima che possa finire di suonare, lo trovo infilato tra i cuscini del divano, sulla schermata viene illuminato il nome Ezra.
"Pronto..." quasi sussurro, lui mi risponde all'istante "Ciao, ho letto il tuo messagio e...".
Lo interrompo, "Ezra, non provare a farmi cambiare idea non servirebbe a nulla"
"No, penso che tu abbia pienamente ragione ad andartene. Volevo solo chiederti se posso venire a dirti...addio" dice lui soffermandosi leggermente sulla parola "addio".
"Credo che tu sappia quanto me che i nostri addii si possono facilmente sottovalutare"
"Già, ma spero per te che questo sarà l'ultimo", le sue parole mi ammutoliscono, non avrei mai voluto che si sentisse in colpa per quello che è successo.
Mi riprendo e sussurro, poco sicura, al cellulare "Allora ti aspetto per quest'ultimo".

Ezra's POV

Mi preparo il più velocemente possibile, ho paura che parta e che non potrò mai più vederla.
Nonostante abbia avuto tante volte questo terrore, non smetterò mai di provarlo tutte le volte che dovrò salutarla.
Prendo la macchina per arrivare prima, la parcheggio davanti al marciapiede del suo quartiere, poco più davanti al suo vialetto.

La vedo non appena entro nel suo giardino...
Sta trasportando una valigia più grande di lei verso la sua auto, è davvero adorabile.
"Pensavo di non trovarti" dico provocandole un sussulto, gira il viso velocemente "Ciao" mi dice, ed io non riesco a capire se sia per salutarmi del mio arrivo o per la sua partenza.
"Quando parterai?" Le domando cercando di rompere il silenzio, "Prima che arrivi un acquazzone" risponde osservando il cielo coperto da molteplici nuvole.

"Fai bene ad andare, stai tornando nel posto dove stavi bene, saresti una sciocca a non farlo" le dico di punto in bianco, Aria mi osserva attentamente inizialmente mi sembra molto seria, ma dopo poco fa una piccola risata nervosa.
La interrogo con lo sguardo e lei non ci mette molto a parlare "Siamo cambiati così tanto in questi anni",
"Già" concordo con la sua affermazione.
"Cinque anni fa avresti fatto qualsiasi cosa per non perdermi, perchè eri sicuro che con te sarei stata felice.
Non ti scoraggiavi e lottavi fortemente per ottenere quello che volevi, che fine ha fatto quell'uomo?"
Le sue parole, così sincere e vere, dette senza alcuna cattiveria ma quasi con nostalgia, mi fanno riflettere profondamente.
Invece di risponderle però, cerco di fare la stessa cosa con lei, porgendole la stessa domanda.
"E che fine ha fatto quella ragazza che aveva bisogno di una vita spericolata, che odiava le cose semplici e viveva di imprevisti?
La ragazza che credeva profondamente nell'amore, che fine ha fatto?"

Ci ritroviamo molto vicini, Aria non smette un attimo di fissarmi negli occhi, e finalmente penso che qualcosa in lei si sia sbloccato.
Invece cambia improvvisamente discorso "Sta per iniziare a piovere, devo prendere l'ultima valigia".
Si dirige frettolosamente verso casa ed io la seguo, "Ti aiuto" le dico non ricevendo risposta.

Prima di riuscire litighiamo per chi deve portare il bagaglio ed ovviamente alla fine vince lei, ma appena fuori dalla porta ci accorgiamo che ha iniziato a diluviare.
"Non posso crederci...e adesso come faccio?" Esclama Aria sprofondando il viso tra le mani, "Aspettiamo..." rispondo provocando uno sguardo furioso da parte sua.

Dovrei provare tristezza o una leggera rabbia, invece penso al fatto di averla accanto a me e poi osservo la tanta pioggia.
Questo mi provoca la nascità di un sorriso gioioso, uno di quelli che non può essere controllato.
"Ora spiegami per quale motivo, in questo terribile momento, tu sorridi..." esclama Aria leggermente infastidita ma anche elettrizzata aspettando la mia risposta.
"Questa situazione mi ha fatto ricordare di quando ci siamo baciati quel giorno a Philadelphia.
Dovevamo nasconderci ed eravamo terrorizzati al pensiero che qualcuno ci vedesse, ma quel giorno non lo siamo stati, non ci è importato di nulla.
C'eravamo solamente noi due e la pioggia...ed era perfetto così, ci bastava."
Il mio stesso discorso mi fa inumidire gli occhi e noto che ha provocato lo stesso con quelli di Aria, che mi osserva senza dire nulla, ma raccontandomi tutto.

La mente viene percorsa da immagini di quello che Aria potrebbe fare ora, ma l'azione che compie non ne fa assolutamente parte.
Come un treno esce dal portico e si dirige sotto il diluvio, rimango a bocca aperta e le chiedo totalmente stupito "Cosa stai facendo?"

"Rivoglio quella ragazza, quella di prima!"

Dice con enfasi per poi sfoggiare il sorriso più splendido dell'intero universo.

"Sai una cosa? Anch'io rivoglio quell'uomo!"

Affermo, raggiungendola velocemente e portando in modo frettoloso le mie labbra sulle sue, per incollarci finalmente in un bacio che bruciava dall'urgenza di aversi.

Aria si separa da me dopo poco, mi guarda profondamente e mi rendo conto di quanto sia bella quando vive davvero, con gli occhi che le brillano ed un sorriso spontaneo sul viso.
Si mette di nuovo in punta di piedi e rinizia a baciarmi sempre più profondamente, la stringo a me facendo aderire il suo corpo bagnato al mio, fino a sentire i suoi fianchi incastrati ai miei.
Indietreggia spinta dal mio peso fino a posare la schiena sull'auto, apre con un gesto secco lo sportello e mi porta all'interno del veicolo.

Scivoliamo nei sedili posteriori, fino a trovarmi sopra di lei e senza smettere mai di baciarci, iniziamo a toglierci i vestiti umidi di dosso.
Mi trema il corpo, forse per il freddo o forse per il troppo amore che provo per lei.
Inizio a baciarle il collo, poi il seno, ma lei mi interrompe "Non posso fare questo a Jason...io non posso".

Rimango profondamente deluso, dopo un momento come questo, dove c'eravamo solo noi due, Aria ha pensato a Jason.
Mi rendo conto però, che ha ragione e non voglio fare una cosa se lei non è sicura.
Mi rivesto velocemente ed Aria fa lo stesso, poi rimaniamo incastrati con i nostri corpi freddi all'interno dell'auto, cercando di scaladarci un po'.
Ascoltando le gocce di pioggia atterrare sui finestrini e il rimbombo dei tuoni colmare il silenzio.
Così aspettando la fine del diluvio, il quale spero ardentemente, non abbia mai fine.

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Buongiornoo💫
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