22. Il piano di Spencer

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Aria's POV

Sono totalmente distrutta, delle scosse mi percorrono tutto il corpo, mi fanno sobbalzare e tremare.
Cerco in tutti i modi di non crollare totalmente, davanti a tutti questi ragazzi.
Alison, Emily, Hanna e Spencer mi hanno circondata come se potessero proteggermi da tutto quello che sta accadendo.
Le tante voci che fanno strada per i corridoi riecheggiano nella mia testa e non riesco più a comprendere una parola, mi accorgo però del preside che ordina a tutti di tornare nelle aule.
Le mie amiche non danno ascolto alle sue parole e rimangono accanto a me.
Il preside con voce fredda mi dice "I tuoi genitori stanno venendo a prenderti, è meglio che tu rimanga a casa per oggi".
"Le ha detto tutto?" domando temendo la risposta del preside, "Sanno ogni cosa" risponde mentre torna verso il suo ufficio.
Poso la schiena sulla parete e una pesante lacrima mi graffia la guancia, Hanna mi accarezza il braccio "Come è potuto succedere?" mi domanda.
In quel momento ripenso a quelle foto e mi torna in mente l'incrontro o meglio lo scontro con Meredith.
Era lì proprio in quel momento e mi aveva minacciata, la tristezza che provavo si muta in rabbia ed in un forte desiderio di vendetta.
Guardo le mie amiche ed esclamo "Meredith, è stata Meredith."
Corro verso la porta che da al cortile e tutte mi seguono chiamandomi, "Aria, sei sicura che sia lei?" mi chiede Emily.
Sono accecata da tutte queste orribili emozioni e nemmeno le rispondo.
Come pensavo, Meredith si trova in cortile. Mi dirigo velocemente da lei e come mi trovo a pochi metri di distanza le urlo "Perchè lo hai fatto? Potevi trovare un altro modo per distruggere me, ma perchè fare a questo ad Ezra!?"
"Se ti riferisci a ciò che è successo oggi e pensi che sia stata io ti sbagli. Non sono una ragazzina...non faccio questo genere di cose"
Mi dice con un sorriso sotto i baffi, io continuo a non crederle, non reputo vera nessuna delle sue parole.

Nonostante questo, mi giro e torno verso le mie amiche, ma lei continua a parlarmi
"Io ti avevo avvertita però, Aria, che sarebbe andata a finire male..."
Mi rigiro di scatto e corro verso di lei urlandole, ho solo voglia di farla stare zitta.
Mi rendo conto di non avere più il controllo su me stessa.
Spencer ed Alison mi prendono per le braccia cercando di allontanarmi da lei e tentando di calmarmi.
In quel preciso momento vedo la macchina dei miei genitori arrivare nel parcheggio, quando scendono noto i loro visi sconvolti.
Papà lancia un'occhiata a Meredith, la quale mi guarda per un'ultima volta e poi se ne va.
Mia madre non mi guarda negli occhi, come se si vergognasse di me, "Sali in macchina Aria" mi ordina mio padre.
Guardo le mie amiche, che soffrono per me, le saluto con il viso e salgo in macchina senza emettere un fiato.

Per tutto il tragitto nessuno di noi apre bocca, l'aria all'interno dell'auto si fa sempre più tesa.
Quando entriamo in casa mio padre inizia ad urlare "Ma che ti è venuto in mente!? Mettersi con un insegnante...
Lo hai fatto per ribellarti a noi? Per quello che stava succedendo in casa?"

Non riesco a crederci. Ero consapevole di quanto fossero arrabbiati, ma ero sicura che mi avrebbero capita; che avrebbero compreso tutta la storia.
Mia madre scoppia in lacrime "Sono molta delusa di te, Aria...".
Quella frase distrugge ancora di più i brandelli in cui è ridotto il mio cuore.
"Capisco che voi siate arrabbiati ma vi chiedo solo di cercare di capirmi".
La reazione di mio padre al mio discorso, non è quello che mi immaginavo "Vai in camera tua!" mi ordina.
Faccio quello che mi dice solo perchè ho bisogno di stare in camera mia finalmente senza nessuno intorno a me.
Una volta essermi buttata sul letto accendo il telefono e leggo i messaggi delle mie amiche.

Emily: Aria, come puoi risponderci dicci come stai, va bene?
Alison: Siamo preoccupate per te...
Hanna: Aria, se hai bisogno, ti aiuto a pestare Meredith.
Emily: Hanna non mi sembra il caso di pensare a questo ora...

Vedo che ho anche dei messaggi privati da Spencer

Spencer: Ho un'idea e sto venendo da te, non mi interessa se i tuoi non mi fanno entrare, troverò un modo...

Le rispondo velocemente.

Tu: Mio fratello quando fuggiva da casa usava la finestra della sua stanza, entra da lì, o meglio, sali da lì

In pochissimo tempo mi arriva la notifica della sua risposta

Spencer: Sono lì sotto

Silenziosamente vado in camera di mio fratello, le apro la finestra e la faccio salire, quando la vedo in piedi in camera sana e salva l'abbraccio forte.
Cercando di fare piano le chiedo "In cosa consisterebbe il tuo piano?"
Spencer mi risponde con voce seria "Allora, mi hai detto che le foto erano di questa mattina..."
"Sì" rispondo secca, "Quindi sono state sviluppate questa mattina e sono sicura che è stato fatto nel negozio di fotografia vicino alla scuola" conclude Spencer soddisfatta dalla sua deduzione.
"E questo a cosa servirebbe?"
Le chiedo confusa, ci vuole molto per capire quali strani intrecci si trovino nella testa della mia intelligentissima amica.
"In tutti i negozi sono registrati i clienti e bastarà leggere la lista di chi questa mattina ha sviluppato qualche foto"
"Lì lavora la signora che mi insegna al corso di fotografia"
"E proprio grazie ad essa, potremo controllare l'elenco dei clienti"
Guardo Spencer negli occhi, le brillano, quando escogita dei piani ha sempre questa reazione.
È sicura di se, ma io sono titubante "E se non funsionasse?"
"Troveremo un altro modo" risponde lei ottimista.
"Non sono sicura di riuscire a saltare da così alto" dico guardando fuori dalla finestra, "Ci riuscirai e daremo inizio al piano del team Sparia".
La guardo e mi esce un piccolo sorriso, il primo dopo tutto quello che è successo.

Quando ci troviamo davanti al negozio di fotografia, mi sento carica, voglio scoprire chi è stato a fare questo ad Ezra, a me, a noi.
Si è fatto buio e credo che fra poco chiuderà, io e Spencer entriamo dopo esserci guardate un secondo.
"Salve" saluto la mia insegnante di fotografia, lei ricambia "Aria, che piacere vederti. Di cosa hai bisogno?".
Spencer rimane dietro di me, faccio un lungo respiro e poi chiedo alla donna "Una mia amica ha sviluppato delle foto oggi, ma non ricorda se era in questo negozio. A me servirebbe saperlo, potrei vedere l'elenco dei clienti?".
Lei mi risponde "Mi dispiace, ma quell'elenco è riservato"
"Non può fare un eccezione neanche per me?".
Cerco di convincerla, ma lei non si smuove.

Vedo Spencer allontanarsi e osservare attenatamente degli obbiettivi, come può in questo momento preoccuparsi di fotografia?
"Hai bisogno di aiuto?" domanda la donna a Spencer, che annuisce alla sua domanda.
In questo momento capisco che Spencer ha creato un piano B, la guardo chiedere consigli su alcune cose.
Silenziosamente sgattaiolo dentro l'ufficio del negozio e cerco un'agenda.
Vedo un libretto nero sopra una scrivania, lo apro e cerco la data di oggi.
Lancio un'occhiata alla situazione di Spencer e noto che si trova in difficolta, mi tremano le mani, ma fortunatamente trovo la pagina di oggi.
Scorro rapidamente tutti i nomi; nomi di persone che non conosco o altri che conosco solo di vista.
Il mio dito, ad un certo, però, si blocca su un nome:
Noel Kahn.

Destini intrecciati || EzriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora