Capitolo 7.

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4 Gennaio 2016

Piero scese dalla macchina ancora un po' stordito a causa del poco sonno che aveva avuto occasione di fare la notte precedente.

Quella mattina era partito prestissimo da Naro per raggiungere Roseto degli Abruzzi, luogo in cui sarebbe cominciato di lì a due giorni il lunghissimo tour mondiale de Il Volo.

E lui era sereno; per la prima volta dopo mesi era veramente rilassato ed entusiasta all'idea di girare il mondo per la musica.

Stava facendo il check-in in hotel insieme a suo padre quando le porte scorrevoli dell'albergo si aprirono lasciando entrare Veronica insieme alla sua enorme valigia.

La ragazza si guardò intorno per qualche istante per vedere se riconosceva qualche volto e non appena incrociò gli occhi di Piero – che già da tempo la stavano guardando – un enorme sorriso le si dipinse sul volto.

Trascinando il suo trolley si avvicinò al bancone della reception e, senza dire una parola, non appena fu vicino al ragazzo gli si gettò al collo per abbracciarlo.

"Ehii" la salutò Piero in un primo momento sorpreso da tutto quell'entusiasmo, non perdendo comunque l'occasione di stringerla a sé.

"Ciaaao Pieruzzo!" lo salutò lei stringendolo di più "Non vedevo l'ora di arrivare. Sono più emozionata di voi per questo tour!" parlò veloce lei visibilmente felice ed emozionata. Poi si ricompose e tornò professionale salutando anche il padre di Piero e chiedendo ad entrambi se ci fossero stati problemi con il check- in o con il viaggio.

"Nessun problema, Vero. Sei sempre efficientissima." Le aveva risposto l'uomo con un sorriso, prima di congedarsi e salire in camera con le valigie e lasciare i due ragazzi da soli.

"Hai voglia di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia o sei stanco?" chiese Veronica rivolgendosi a Piero con un sorriso che fece sciogliere il cuore del ragazzo.

Era stanco morto, ma... come poteva dire di no a quel sorriso?

"Una passeggiata la faccio volentieri." Le sorrise di rimando.

"Ottimo! Allora faccio il check-in anche io e andiamo." Esclamò pimpante Veronica, lasciandogli un bacio sulla guancia e saltellando verso la reception. Piero sorrise intenerito prima di andarsi a sedere sulle poltrone nella hall per aspettare che la ragazza fosse pronta per andare.



La spiaggia era deserta e gli unici suoni che si distinguevano erano quello del mare, del vento e dei passi dei due ragazzi che stavano camminando fianco a fianco con le mani che affondavano nelle tasche dei rispettivi cappotti. Nonostante le temperature fossero particolarmente rigide, il sole caldo che splendeva alto nel cielo rendeva assolutamente piacevole stare all'aria aperta.

Da quando erano usciti dall'albergo non avevano parlato molto, ma per loro era assolutamente normale; erano due persone molto riflessive a cui piaceva stare in silenzio, anche quando erano insieme, godendosi semplicemente la loro reciproca compagnia.

"Non ti ho ancora ringraziato per Capodanno." Esordì ad un certo punto Veronica, rompendo il silenzio.

"Di che cosa?" chiese Piero a metà tra il confuso e lo speranzoso. Che si ricordasse davvero che cosa fosse successo quella notte?

In quei giorni era capitato che i due si fossero scritti qualche messaggio, ma l'argomento Capodanno non era mai saltato fuori così Piero dovette a malincuore darsi ragione sul fatto che, come aveva previsto, lei non ricordasse assolutamente niente di quella che per lui era stata una delle notti più belle della sua vita.

... roller coaster kinda rushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora