Epilogo.

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Veronica si guardò per l'ennesima volta allo specchio: che poi non si stava davvero guardando. Era piuttosto immersa nella miriade di pensieri che affollavano la mente da qualche settimana a quella parte.

Erano passati ormai quasi due anni da quando i due ragazzi si erano riappacificati e adesso vivevano la loro storia più innamorati che mai. Si erano finalmente trasferiti in quella casa che avevano tanto desiderano, che avevano arredato insieme centimetro per centimetro, che era a tutti gli effetti... casa loro.

Il tour si era concluso qualche mese prima e i ragazzi si erano finalmente fermati per poter lavorare ed incidere il loro nuovo album.

Veronica si era laureata da qualche settimana e anche lei si godeva, insieme a Piero, un po' di tranquillità nella sua Bologna, tranquillità che sembrava però essere destinata a svanire prima che potesse abituarcisi.

Due braccia le circondarono la vita, un mento le si appoggiò sulla spalla e due labbra le accarezzarono il collo pungendola leggermente con quel filo di barba che le contornava.

"Sei pronta?" le chiese Piero rimanendo abbracciato a lei.

Veronica sospirò: "Ho paura."

"Ci sono io con te, amore." la rassicurò stringendola un po' di più a sé "Dai, andiamo che altrimenti facciamo tardi per preparare la cena di stasera."

Veronica sospirò, rimanendo ferma.

Piero si allontanò da lei, facendo sì che si guardassero negli occhi: "Amore, lo so che hai paura... ne ho tanta anche io. Questo potrebbe essere un enorme cambiamento per noi, ma... sarebbe un bel cambiamento, non trovi?" Le disse Piero sorridendo.

Piero era felice, felice come poche altre vole l'aveva visto.

Anzi, come mai l'aveva visto.

L'aveva visto felice tante volte, ma... ma quella volta aveva come una luce negli occhi, una luce che li rendeva ancora più luminosi.

Veronica sospirò l'ennesima volta, prima di aprirsi in un sorriso ed annuire.

"Allora, andiamo?" Chiese il ragazzo allungando il braccio verso di lei per porgerle la mano.




Quella cena tutti insieme procedeva serenamente tra una risata, un aneddoto e qualche battuta imbarazzante, i sei ragazzi passavano in allegria quella serata che ogni tanto si concedevano prima di tornare alla vita frenetica da artisti internazionali pluripremiati.

Piero aveva insistito per occuparsi di sparecchiare la tavola, sotto lo sguardo imbarazzato di Veronica che però per fortuna passò inosservato.

"Sei raggiante." Notò Ignazio appoggiando i piatti sul piano della cucina e fermandosi ad osservare a braccia conserte l'amico caricare la lavastoviglie.

"Non trovi sia bellissima oggi?" chiese Piero guardando la sua ragazza seduta sul divano ridere insieme a Martina ed Alessandra, senza considerare le parole appena pronunciate dall'amico.

Ignazio si girò confuso cercando il punto in cui si fosse fermato lo sguardo di Piero, poi rivolse di nuovo la sua confusione all'amico.

"E' sempre bellissima. Ma oggi... non so, non riesco a smettere di guardarla." Continuò Piero sorridente e con gli occhi emozionati.

Quando ebbero terminato di riordinare i due ragazzi raggiunsero il resto della compagnia in sala; Piero si sedette di fianco alla sua ragazza, lasciando che gli si accoccolasse sul petto.

... roller coaster kinda rushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora