Le settimane successive passarono in tranquillità e serenità.
Quel brutto episodio Veronica se lo era lasciato alle spalle quando Piero, la mattina seguente, le aveva portato per farsi perdonare la colazione a letto insieme ad una rosa e un biglietto romantico al punto giusto, il tutto ovviamente condito con tante coccole e una mattinata passata nel letto a fare l'amore.
Ogni sospetto legato allo strano comportamento del suo ragazzo quella sera era scemato nel momento in cui Piero aveva ricominciato a comportarsi come il dolce e premuroso fidanzato di sempre, che la ricopriva di attenzioni e che amava passare il tempo con lei.
Se da una parte Veronica aveva ritrovato la sua serenità avendo l'occasione di passare del tempo con Piero, dall'altra Piero portava un peso sullo stomaco - ma sopratutto sul cuore - che non gli dava pace.
E questo lo portava spesso ad avere comportamenti strani, che però giustificava con la stanchezza e lo stress di quell'ultimo periodo.
Veronica sembrava non aver notato niente eppure... eppure Piero era tornato a non dormire la notte.
In quei giorni prima dell'ultimo impegno prima delle meritate vacanze Veronica e Piero si dedicarono alla loro casetta, quella in cui sarebbero andati a vivere a partire dai primi di settembre, che avevano già acquistato e che al momento stavano arredando.
Passeggiavano mano nella mano per l'ennesimo negozio di arredamento quando arrivarono nel reparto dove erano esposte le camerette per bambini.
Piero si fermò a guardarle totalmente perso nei suoi pensieri. Veronica, notando il comportamento del suo ragazzo, sorrise intenerita e si avvicinò a lui abbracciandolo da dietro e lasciandogli un bacio sul collo.
Piero sobbalzò a quel contatto, risvegliatosi da quel suo stato di trance, e tirò un sorriso alla sua ragazza, che lo stava ora guardando con gli occhi a cuoricino.
Se solo sapesse quello che passava nella mente di Piero in quel momento.
"Anche io mi fermo sempre a guardarle." Disse sorridente Veronica.
A quelle parole a Piero si formò un nodo alla gola, che cercò di ingoiare deglutendo. In risposta sorrise e si girò verso Veronica per baciarla.
Aveva bisogno di sentire quel contatto con lei, aveva bisogno di sentirla vicina, aveva bisogno di ricordarsi quanto infinitamente l'amasse, quanto nonostante tutto non cambiasse assolutamente niente tra di loro.
Ed era vero, l'amava alla follia e guardando quelle camerette per i bambini aveva capito quanto lui volesse davvero quel futuro con lei.
Con lei e soltanto con lei.
E non avrebbe permesso a niente di rovinare quello che loro due insieme avevano costruito.
A niente e... e a nessuno.
Veronica e Piero scesero dal taxi mano nella mano di fronte all'hotel a Roma, dove si sarebbe tenuta l'ultima riunione del gruppo prima di concedersi una vacanza per tutto il mese di Agosto. Davanti all'hotel c'erano delle fan che aspettavano con ansia l'arrivo del gruppo, così Veronica lasciò la mano del ragazzo per lasciare che si dedicasse alle sue ammiratrici, mentre lei entrava in hotel per procedere con il check-in.
Consegnò i documenti alla receptionist e attese che questa terminasse la burocrazia e le consegnasse le chiavi della loro stanza.
Mentre aspettava notò delle ragazze sedute nella hall - che probabilmente stavano aspettando Piero riparandosi dal caldo sole romano di luglio - che parlottavano fra di loro e che ogni tanto le lanciavano qualche occhiata.
STAI LEGGENDO
... roller coaster kinda rush
أدب الهواة"Che cosa spinge due persone a legarsi? Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente il cominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di sé, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, a...