Capitolo 23.

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Inutile dire che il concerto fu un vero e proprio successo. Ignazio, Piero e Gianluca ricevettero una standing ovation dietro l'altra che li fece tornare in hotel stanchi, ma entusiasti.

Non appena varcò la soglia della camera Piero si gettò letteralmente sul letto con ancora il completo addosso e si lasciò andare con un urlo liberatorio.

Veronica chiuse la porta e sorrise nel vedere il suo ragazzo finalmente sereno e... felice. Si era commossa nel vederlo così emozionato di fronte a tutte quelle persone che lo acclamavano a gran voce, nel vederlo così emozionato di realizzare il suo più grande sogno a fianco del suo più grande idolo.

Veronica si tolse le altissime scarpe con il tacco - che le stavano letteralmente distruggendo i piedi - e lentamente cominciò a togliersi anche gli orecchini e i bracciali che portava.

Quando arrivò il momento di slacciare il vestito fu Piero, che nel frattempo si era rialzato e l'aveva raggiunta, ad occuparsene, tirando giù la cerniera dell'abito e lasciandole una scia di baci sulla spalla.

Veronica gettò la testa all'indietro, lasciandogli spazio per continuare quella sua dolce tortura, mentre il vestito era scivolato lungo il suo corpo lasciandola nuda.

"Sono davvero un pessimo fidanzato." Soffiò il ragazzo in modo sensuale sul collo della ragazza "Stasera sei semplicemente bellissima e io non ti ho neanche detto niente."

Veronica ridacchiò, continuando a lasciarsi andare a quelle attenzioni che Piero le stava riservando.

"Ho voglia." Palesò infine lui. Veronica si girò così da poterlo guardare negli occhi e lasciò poggiare la fronte su quella di lui. Gli mise le mani sul volto e lo stuzzicò un po', avvicinando e allontanando le labbra da quelle di lui, fino a che lui non le morse leggermente il labbro, catturandolo sulle sue.

Giocarono, si stuzzicarono a vicenda e finirono inevitabilmente per fare l'amore in modo profondo e passionale, complice l'adrenalina ancora in circolo dopo la meravigliosa e appagante serata appena trascorsa.



Verona, 4 Luglio.

Il sole caldo di luglio era già sorto da un bel pezzo e riscaldava e illuminava la città dell'amore. Le ultime giornate di tour procedevano frenetiche, tra shooting, prove e... e pranzi di famiglia. Infiniti e innumerevoli pranzi di famiglia a cui Veronica e Piero prendevano parte quotidianamente.

Adorava la famiglia di Piero e i suoi amici, però non nascondeva che aveva altri piani per questi giorni a Verona insieme a lui.

Si era immaginata romantiche passeggiate mano nella mano al chiaro di luna nella romantica Verona, giornate dedicate solo a loro due come erano soliti fare durante i giorni liberi del tour americano. Veronica non aveva però messo in conto il fatto che quella volta fosse inevitabilmente diverso: Piero aveva al suo fianco per la prima volta dopo tantissimo tempo tutta la sua famiglia e - come era giusto che fosse - voleva godersela a pieno.

Come era giusto che fosse, vero, giustissimo, però... però era dalla notte del concerto di Firenze che non facevano l'amore.

Le giornate, riempite da impegni lavorativi e da piacevoli teatrini insieme ai parenti, stremavano Piero come mai, così una volta che si erano alzati dall'ennesimo tavolo dell'ennesimo ristorante, andavano dritti in camera, dove Piero non faceva neanche in tempo a prepararsi per la notte che già dormiva, lasciando ogni sera Veronica sempre più con l'amaro in bocca.

Era capitato altre volte che dovessero sacrificare la loro intimità durante il tour, solo che mai a Veronica era pesato così tanto. Sarà che forse quella volta lo sentiva così lontano, pur passando insieme a lui ogni momento, che aveva bisogno di un momento solo loro per avvallare tutte quelle insicurezze che negli ultimi tempi si stavano facendo spazio nella sua testa.

... roller coaster kinda rushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora