Capitolo 25.

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"No Gio, va tutto bene." Disse Veronica, mentre Gianluca prendeva posto di fronte a lei al suo tavolo.

Quella mattina era scesa particolarmente presto a fare colazione; aveva passato la notte completamente in bianco, ma nonostante tutto non voleva passare un minuto di più in quella stanza, in quell'hotel, in quella città.

Voleva tornare a Bologna il prima possibile, lontano da tutto, lontano da lui.

Gianluca le rivolse un sorriso che lei cercò di ricambiare come meglio poteva.

"Sì, lo so che l'hai capito, ma non ho voglia di parlarne adesso." Disse ancora Veronica all'amica con la voce che inevitabilmente le si incrinava di poco.

A Gianluca si strinse il cuore a vederla così.

"Ti prego, Gio... Non adesso." Pregò lei, mentre una lacrima solitaria si faceva largo sulla sua guancia.

Gianluca istintivamente le prese la mano e gliela accarezzò dolcemente con il pollice per tranquillizzarla. Veronica la strinse forte.

"Sì, ci sentiamo quando torno." Disse ancora "Sì, certo."

"Anche io ti voglio bene, ciao Gio."

Concluse la telefonata mentre la sua minuta mano era ancora stretta a quella di Gianluca.

"Ehi." La salutò lui sorridendole appena.

"Ehi." Sorrise lei, ma mai Gianluca aveva visto celarsi dietro quel sorriso tanta tristezza.

"Sai già tutto?" Chiese lei quasi in un sussurro.

Gianluca annuì abbassando lo sguardo: "Abbiamo parlato ieri notte."

Veronica annuì, stringendo le labbra per trattenere le lacrime che ormai smaniavano dal desiderio di uscire.

"È un coglione, Vero. Ma ti ama tanto."

"Risparmiamelo, non lo voglio sentire Gian." Ribatté sprezzante la ragazza "Anzi, se ti ha mandato lui qui puoi anche andare via. Io queste cose non le perdono."

"Non sono qui per lui, sono qui per te. Pensavo avessi bisogno di parlare con qualcuno." ammise mortificato lui.

"Mi dispiace, Gian, non volevo ferirti. Tu sei un angelo, davvero, ma io sono senza parole. Cioè non so che cosa dirti sinceramente." disse mentre la voce si incrinava ancora una volta "Non l'ho neanche visto arrivare... io mi fidavo ciecamente di lui. Pensavo avessimo superato quella fase, pensavo che dopo sei mesi insieme potessi..."

Non riuscì a continuare. Le parole le morirono in gola e lasciarono spazio ai singhiozzi.

Gianluca si alzò immediatamente e prese posto accanto a lei così da poterla abbracciare.

"Shhh Vero, stai tranquilla. Non piangere, ti prego." cercò di calmarla lui cullandola e stringendola a sé.

"Ha buttato sei mesi insieme nel cesso per una scopata, te ne rendi conto?" Chiese lei tra i singhiozzi.

"È un coglione, lo so. Però anche tu non prendere decisioni affrettate. Adesso magari prenditi un po' di tempo e..."

"Del tempo?! Ma stiamo scherzando? Stiamo insieme da sei mesi, facciamo di tutto per cercare di costruire un qualcosa di forte nonostante le condizioni non siano ottimali e lui cosa fa? Alla prima occasione da solo si scopa la prima troietta che gli sbatte due tette e un culo in faccia?" Dice arrabbiata "Conto così poco io?"

"No, tu conti tantissimo... per me." Disse Piero comparendo davanti ai due ragazzi.

"Con che coraggio..! Vattene via, non ti voglio neanche vedere." Ribatté disgustata la ragazza.

... roller coaster kinda rushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora