*LUKE’S POV*
Due mesi dopo.
“Continuo a credere che non sia una grande idea andare al ballo insieme, ci scopriranno”“June, te l’ho ripetuto circa venti volte: il ballo, a Febbraio, è in MASCHERA. Tu spiegami come fanno a scoprirci se abbiamo qualcosa sugli occhi, non hanno poteri speciali quelli della mia scuola, dai per favore, vieni al ballo con ME.”
Santa pazienza.
June a volte sa essere davvero cocciuta: è solo un ballo mica chissà che!
Ma lei no, deve fare la testarda, farsi mille paranoie inesistenti: e se ci vedono? E se Ash mi riconosce? E se, e se, sono stufo di tutti questi “e se”.
Sono pare inutili poi: è un ballo in maschera, come possono riconoscerla? Mah, a volte proprio non la capisco.
Solo io vedo la normalità della cosa?
È Febbraio, c’è il ballo, ci sono le maschere, l’atmosfera sarà così meravigliosa che la ricorderò in eterno: cosa c’è di male?
Certo, ci sarà pure Ashton con Sue, ma di tutte le persone che ci saranno in quella sala, dobbiamo essere proprio noi due gli sfigati che verranno riconosciuti da lui?
Direi di no.
Poi ho già il vestito pronto, e non ho uno straccio di accompagnatrice, ci mancherebbe anche altro che chiedessi a un’altra di andare al ballo!
Voglio andarci con lei, a qualsiasi costo.
Il cellulare vibra, nuovo messaggio.
“Okay. Andiamo a questo ballo. Se qualcuno ci scopre spetta a te inventare qualcosa. E vienimi a prendere, ma non a casa, aspettami nel vialetto, cavaliere. A più tardi. Xx June”“Ai suoi ordini maestà. A più tardi, ci divertiremo!! Xx Luke”
Finalmente!!
Quasi tutta una mattinata persa a convincerla, sa essere peggio dei bambini quando si mette.
Bene, ora che ho il vestito, e pure la dama, ci vuole qualcosa per questi capelli, andare al ballo con il ciuffo potrebbe essere figo, ma potrei anche fare qualcosa di diverso, magari me li taglio per bene e ritorno alla cresta alzata con chili di gel, non sarebbe male.
Butto l’occhio all’orologio, ora di pranzo, meglio che mi muova, il parrucchiere sarà pieno di vecchiette come al solito.
Mi guardo allo specchio in camera mia, appena tornato dal salone del parrucchiere dal quale vado sempre, mi fisso e mi trovo parecchio strano senza capelli che sfiorano le mie guance.
Un taglio netto non c’è che dire, le mie orecchie si vedono per bene ora, e pure il mio viso: dai, sì, ha fatto un bel lavoro, speriamo che a June piacciano, deglutisco, al massimo ricrescono.
Mi arriva un messaggio.
“Ehy Lukey! Ci sei questa sera vero? Mike”Ovvio che ci sono amico mio, come potrei perdermelo?! Chissà chi si porta dietro lui..
“Ehy Mikey! Ovvio che ci sono ;) vengo con J. Tu invece chi ti porti? E Cal? Non mi avete piùaggiornato”Entro nel bagno di casa mia, ho bisogno di farmi una doccia, senza bagnare i capelli: ho bisogno di rilassarmi un po’, questa cosa del ballo mi agita.
Sotto il getto d’acqua la mia mente si perde, il mio flusso di pensieri è concentrato solo su June.
Chissà che vestito si metterà.
Chissà di che colore.
Facciamo delle ipotesi: sicuramente qualcosa che non si noti troppo, quindi no colori come arancione, rosso o verde acido; magari qualcosa che faccia brillare di più i suoi occhi, magari senza brillantini, magari blu, magari azzurro.
Blu mi piacerebbe molto.
E magari lei mi frega e arriva con un vestito fucsia, sarebbe da ridere.
Le scarpe..
Si lamenta sempre di essere troppo bassa, metterà sicuramente dei trampoli che le faranno male ai piedi, povera piccina.
I capelli: li terrà sciolti o no?
Qui sono indeciso: se sono sciolti mi divertirò a toccarglieli, ma quando li raccoglie..
Chi resiste al suo collo scoperto? Mi ci fionderei in ogni istante su quella pelle così morbida, che profuma di lei.
Sotto il getto dell’acqua tengo gli occhi chiusi, vedo l’immagine di June nella mia mente, e quasi sento quel suo profumo.
Sarà bellissimo tenerla per mano, sarà bellissimo stare con lei, magari in mezzo alla pista e ballare insieme.
E se Ash la riconosce?
Ecco, mi sono fatto influenzare da lei: non ci devo pensare, insomma, non siamo così sfigati no?
E poi, abbiamo le maschere, come può riconoscere sua sorella, che la vede praticamente ogni giorno, ogni ora, a casa, da diciannove anni?
Siamo fottuti se Ash la riconosce.
-Luke! Datti una mossa! L’acqua è un bene comune!- mi urla Jack fuori dal bagno, risvegliandomi dai miei nuovi tormentati pensieri.
Alle nove in punto, sono fermo ed immobile ad aspettare June.
Ho intravisto Ashton, mentre usciva di casa, e si avviava con nervosismo verso casa di Sue immagino, fortunatamente non mi ha visto, ed ha tirato dritto per la sua strada, grazie mille buio, mi hai salvato anche questa volta.
Sento dei passi venire nella mia direzione, dei tacchi: non può che essere lei.
-Ciao- la saluto, e lei mi si avvicina ancora, prendendomi la mano.
Mi bacia la guancia, avevo indovinato: si è messa i tacchi, dato che il suo viso è quasi all’altezza del mio.
-Vieni sotto la luce, voglio vederti- mi dice, portandomi sotto il lampione.
Quando siamo entrambi illuminati da quella luce fioca, resto senza parole.
Come se avesse accolto le mie richieste: indossa un vestito blu, lungo a una mano dal ginocchio, ha le scarpe beige, e alte, altissime, i capelli raccolti in uno chignon, una maschera blu chiaro che le lascia scoperta solo la bocca rosea.
La incito a girare su se stessa: sulla schiena, la sua cerniera, è una fascia verticale, beige anche quella, con dei fiocchi che le cadono fino al fondo schiena, è meravigliosa.
Si volta verso di me, e mi sorride.
-Luke, sei meraviglioso! Che hai fatto ai capelli?- mi chiede, avvicinandosi, e cominciando a toccarmeli, facendomi rabbrividire.
-Sei.. diverso, sei bellissimo vestito così- e io arrossisco, non sono ancora troppo abituato ai suoi complimenti.
-Sei bellissima che tu- riesco a sussurrarle, cercando di non sprofondare.
L’avvicino a me, e faccio combaciare le sue labbra con le mie, il suo profumo mi invade.
-Dai andiamo a questo ballo- mi sussurra, io annuisco, e ci incamminiamo.
Ci fanno entrare dopo aver mostrato i biglietti, camminiamo lungo il corridoio che ci porterà alla sala dove si terrà il ballo: June mi tiene stretta la mano, è in ansia, e io non vedo l’ora di confondermi tra la folla per darle un po’ di pace.
Riconosco, nonostante la luce fioca che ci circonda, Cal e le sue immancabili bretelle, intento a camminare con una tipa rossa di capelli, lo chiamo.
Lui si gira, e ci impiega un secondo a riconoscermi, mi viene incontro, lasciando la ragazza da sola: idiota, non dovrebbe abbandonarla così!
-Lukey!- mi urla, e mi avvolge in un abbraccio, poi guarda June e le fa l’occhiolino, complimentandosi per il vestito, facendola sorridere.
-Chi ti sei portato dietro? Mike mi ha scritto che si chiama Izzie, ma non so chi sia!- annuncio, e lui mi spiega: è del primissimo anno, l’ha trovata in biblioteca, una classica timidona, e lui, cuore d’oro, aveva pensato che sarebbe stato carino invitarla.
-Che dolce che sei- commenta June a bassa voce, e Cal arrossisce, grattandosi la nuca.
-Buonasera signori- ci saluta un’altra voce, Mike, accompagnato da una ragazza dai capelli neri e gli occhi verdi smeraldo, che mi fissano dalla maschera scura.
June saluta con la mano, la ragazza di Mike si presenta: Sophie, un’amica di Sue, ballerina.
Sto per presentarle June, quando un’ulteriore voce arriva alle nostre orecchie: Ashton.
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So Out Of Reach
Fanfiction-Mi spieghi chi stai fissando?- continua lui, ma io continuo per la mia strada, fino ad arrivare al mio intento, riavere gli occhi di Luke Hemmings verso i miei. Lo vedo sorridere di nuovo, abbassa lo sguardo solo un secondo, poi lo rialza. Sollev...