Wake up the happiness

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*JUNE'S POV*

25 dicembre 2015.

Da quella proposta, da quella serata, sono passati dei mesi, le giornate si sono fatte più lunghe, il sole ci accompagna con il suo caldo estivo, batte su Sidney e ci ustiona, se non ci mettiamo la crema solare, ma nel complesso, ci dà quella felicità, quel buonumore che mette l'estate.
La prima estate di Lune, la nostra Lune, che proprio oggi, compie un anno.
Da quella serata in discoteca, quando al ritorno abbiamo trovato Ashton dormire con la bambina sul suo letto, zio e nipote l'uno vicino all'altra, due angeli, così dolci, così teneri, abbiamo scattato loro pure una fotografia, erano il ritratto della perfezione, da quella sera, sono passati giorni, sono successe tante, troppe cose.
Luke si è deciso a mettere in luce alcune cose che alle fan sfuggivano, ha voluto informarle del suo segreto e l'ha fatto nel modo più diretto, organizzando una twitcam, senza bisogno di giornalisti, senza bisogno di pubblicità: una twitcam, una cosa più intima con le sue ragazze, una twitcam dove i 5SOS hanno aggiornato le fan sulle loro faccende, hanno annunciato il breve tour australiano tenutosi il novembre scorso, dove si sono esibiti a Sidney, Melbourne, Adelaide e Brisbane, tutto sold out; le hanno informate che a fine gennaio riprenderanno il tour con i 1D, hanno cercato di rassicurarle sul fatto che l'album uscirà presto, ne sono sicuri; e poi Luke, infine, ha confessato quello che aveva nascosto per troppo tempo: ha puntato lo sguardo sulla webcam, e come se stesse parlando con delle amiche, ha annunciato di essere il padre della bambina che tutte hanno visto in foto: Lune, la piccola Lune, figlia mia e sua; dire ad alta voce di essere padre a diciannove anni, lo ha fatto arrossire, ha confessato di sentirsi davvero giovane per essere chiamato "papà", ma la cosa non lo turba, anzi, lo emoziona, da morire.
E da quel giorno, non ci sono state sempre rose e fiori, logicamente alcune fan si sono sentite tradite, hanno dato libero sfogo agli insulti, alle solite cose che Luke mi ha proibito di vedere, dicendomi di lasciar scorrere, dicendo che le sue Fan, quelle vere, sono quelle che condividono con noi questa gioia immensa: ed io, non ho potuto far altro che ascoltarlo, l'Università si avvicina alla fine, il lavoro sembra sempre troppo, poi c'è Lune, c'è Luke, c'è Ash con i suoi problemi di cuore, ho tanto da fare, non ho tempo di stare a preoccuparmi per quello che pensa la gente, anche perché, a questa lista infinita di cose, si è aggiunta la casa che io e Luke abbiamo comprato.

Una casa che dista fin troppo poco da casa Irwin, dato che mia mamma e i miei fratelli sembrano installati da noi; una casa non troppo grande, a schiera, abbiamo dei vicini di casa teneri con noi: una famiglia composta da genitori e due bambini di nove anni, e dall'altra parte una coppia di anziani, ci sentiamo davvero dei ragazzini, due ragazzini con una bambina, di un anno.
La nostra casa è ancora un po' un casino, lo ammettiamo: scatoloni che ancora dobbiamo sistemare, in salotto manca tutto, le camere dobbiamo finire di colorarle, le uniche stanze che sembrano davvero complete sono la cucina e i due bagni, il resto è ancora tutto da sistemare, è ancora tutto da finire: ma come dice Luke, abbiamo una vita davanti per metterla a posto, per renderla ancora più nostra, per far crescere la nostra Lune tra queste pareti.
Pure l'albero di Natale sembra incasinato quanto noi, è alto, fin troppo, ma almeno occupa quel vuoto che c'è in salotto in mancanza dei mobili, è un albero strano, a mio parere è storto, a parere di Luke è dritto, secondo me ha poche decorazioni dietro, secondo Luke io ho bisogno di nuovi occhiali da vista, secondo me le luci stanno per smettere di funzionare, secondo Luke sono nuove di zecca e funzionano fin troppo bene: forse siamo noi ad essere incasinati, non l'albero.
Oggi, 25 dicembre 2015, primo compleanno di Lune, noi siamo tutti qui, a festeggiare il suo compleanno: ci sono gli zii Ashton, Harry, Michael e Calum, è venuta la nonna Anne Marie, è venuta la zia Abby, e pure l'immancabile Sue, tutti con tanto di pacchetto regalo, tutti che le sorridono e la trattano come una principessa, fanno a gara per prenderla in braccio, fanno a gara di chi la fa ridere per primo, e lei, si lascia travolgere, regala sorrisi a tutti, dà baci sulla guancia, parla a manetta e alcune cose le capisce solo lei.
Papà Luke la guarda, cerca sempre di tenerla per sé, cerca sempre di essere lui il preferito agli occhi della bambina, è un geloso assurdo e la cosa fa sorridere tutti.
Quand'è il momento dei regali, gli occhi di mia figlia si illuminano, lei sa bene che significa, lei sa bene che sta per ricevere cose che desidera e si sistema per terra, seduta, in attesa di ricevere i suoi doni.
Gli zii Michael e Calum hanno un regalo fin troppo grande, un regalo che è più grande di Lune, che alzandosi in piedi, comincia a strappare la carta regalo rosa, impaziente di scoprire cosa c'è sotto: e niente meno che una bambola, con tanto di passeggino, si mostra ai suoi occhi, la bambola che ha visto alla televisione, la bambola che chiama di continuo ogni volta che la pubblicità richiama la sua attenzione, gli zii non potevano farle regalo migliore di questo.
Nonna Anne Marie e lo zio Harry hanno optato per una cosa più seria, regalandole un banco con tanto di sedia, colori di tutti i tipi e fogli di mille dimensioni: la mia bambina deve iniziare già a studiare, secondo mia mamma, per diventare brava quanto me, povera piccola.
Abby è la zia delle scarpe: ha sempre regalato a Lune delle scarpe bellissime e anche in questa occasione, la sua scelta è azzeccata.
Sue ha invece pensato di comprarle un vestitino, che io semplicemente adoro perché sta bene con i suoi occhi blu: un vestito estivo, azzurro, semplice ma perfetto, non vedo l'ora di metterglielo; Ashton invece, è andato a spendere soldi perché è un testone e nonostante gli abbia detto di non fare l'esagerato, le mie parole sono andate al vento, dato che lo zio Ash, ha comprato un braccialetto d'oro, alla sua nipotina, fatto con tanti cuoricini e in uno di questi, c'è incisa la "L" di Lune.

-Sempre il solito Ash- lo rimprovero, mentre la mia bambina si butta su di lui, abbracciandolo felice, chiamandolo "Zio" e baciandogli la guancia: mio fratello si lascia fare, arrossisce quasi, non si può negare quanto siano dolci insieme.
-Lune, fai vedere allo zio il regalo del papà- interviene Luke, come preso dalla solita gelosia.
-Papà e mamma, amore- lo correggo, ricevendo da lui un sorriso e un bacio sulle labbra.
Nostra figlia si fa prendere in braccio, con l'indice indica il piano superiore; i presenti, incitati da noi, li portiamo a vedere la camera di Lune, la camera che io e Luke abbiamo finito di sistemare per il suo compleanno: abbiamo dipinto le pareti, abbiamo optato per colori accesi, come l'arancio e il giallo, abbiamo appeso qualche foto di tutti noi, abbiamo montato la culla e sistemato il piccolo armadietto, sul cuscino abbiamo messo due orsetti nuovi, comprati per il suo compleanno, la camera di nostra figlia è pronta... è camera nostra quella ancora ridotta ad uno stato pietoso, dato che c'è solo il letto e l'armadio ancora da sistemare.
-Siete due barboni, datevi una mossa a mettere in ordine!- ci riprende Ashton, mentre noi facciamo spallucce: lui non ha idea di che voglia dire sistemare una camera, è faticoso e difficile, dato che io vorrei le pareti di camera mia gialle, azzurre o verdi, mentre Luke le vuole nere, grigie o blu scuro, colori molto simili insomma.
-Siete peggio dei bambini- alzano gli occhi al cielo tutti, mentre Sue ed Abby ridacchiano.
-Dai scendiamo, c'è la torta da mangiare e: i regali di Natale per tutti voi- suggerisco io, ci sono ancora tanti pacchetti da aprire, non sanno che belle cose abbiamo comprato, sono emozionata al massimo.
Mentre scendiamo le scale, però, il campanello di casa nostra si fa sentire.
-Beh, voi andate in cucina, apro io- si offre Luke, porgendo la bambina a Calum, che tenendola stretta a sé, le fa facce buffe, le lascia baci sulla fronte.
La nostra cucina è seriamente la stanza che amo, perché oltre ad essere finita, è davvero bella, grande, spaziosa, abbiamo cenato qui con la mia famiglia, poi si sono aggiunti i nostri amici più cari, è una stanza così calda e accogliente, mi sono divertita a preparare da mangiare, è davvero... speciale, e non so perché, ma mi piace, mi piace da matti.

Tutti si siedono ai propri posti, io, cercando di non farmi vedere da Lune, comincio a tirare fuori la torta, posiziono la candelina nel centro, sto per accenderla, quando sento una voce, quella voce, provenire dal salotto.
Mi giro di scatto, come presa dal panico, mi giro di scatto e spalanco gli occhi al vederli qui, all'entrata della mia cucina, il cuore quasi mi si ferma, perché lei, l'ultima persona al mondo che pensavo di vedere oggi, è qui.
-Buonasera- dice quella voce, la voce che mi mette ancora i brividi, che mi mette ancora paura, la voce che mi fa deglutire a fatica, perché la persona che ho davanti, ha saputo solo insultarmi, ha saputo solo allontanarmi da Luke: niente meno che Liz Hemmings, con Andrew, il papà di Luke, e i suoi fratelli Jack e Ben, sono nella nostra cucina.
-Buon Natale- annunciano, sotto lo sguardo incredulo di tutti i presenti.
Mia mamma mi si avvicina, deve aver visto il mio colorito, devo essere pallida, mi appoggio a lei come se stessi per cadere.
La figura di Luke, poi, si fa vedere ai miei occhi: mi raggiunge, mi sorride, sembra... tranquillo?
Cosa che io non sono per niente, sto tremando, mi sto vergognando a morte, l'imbarazzo mi assale.
Mi prende la mano, incita i nuovi arrivati a farsi avanti.
-Servono altre quattro sedie- commenta Ashton, alzandosi in piedi, ma noi non abbiamo altre quattro sedie: ne abbiamo solo due, in salotto.
-Michael prenditi Abby in braccio- suggerisce Calum, per poi continuare -Tu Ash prenditi Sue in braccio, Luke e June stanno su una, così abbiamo tre sedie libere- il suo ragionamento non fa una piega, ma mio fratello, al contrario di Mike che non vede l'ora di avere la mia amica tra le braccia, non vuole neanche osare avvicinarsi a Sue: tanto che va in salotto e prende le due sedie rimaste, facendo accomodare i fratelli di Luke; Andrew prende la sedia di Abby, mentre Liz... le porgo la mia.
Lo sguardo della mamma di Luke si perde nel mio, mi fissa, ho le iridi chiare di Liz contro le mie, mi sento paralizzata, mi sento spaventata a morte, spaventata anche se sono a casa mia, spaventata perché oggi, è Natale, è il compleanno della mia bambina e temo che la giornata finisca nel peggiore dei modi.
Ma Liz Hemmings, continuando a fissarmi, continuando a stare così vicina a me, porta le braccia su di me, tanto che chiudo gli occhi per paura di quello che mi aspetta: ma da lei, ricevo solo un abbraccio.
Sono incredula, sono senza parole, Liz Hemmings, la mamma di Luke, mi sta abbracciando, in questa cucina, davanti a tutti i presenti: mi sta abbracciando, mi stringe a sé, mi sento arrossire, mi sento così confusa e senza parole.

Liz Hemmings mi sta abbracciando, non mi sta insultando, non mi sta aggredendo, mi sta abbracciando e la cosa mi fa quasi commuovere, tanto che una lacrima mi solca la guancia, una lacrima che scivola via, perché è davvero tutto così... bello.
-Ti devo non una, ma infinite scuse, June- la sento dire e le mie braccia ricambiano quell'abbraccio: perché lei è la mamma di Luke, perché lei è l'unica persona di cui mi importa l'opinione, perché Lune ha un anno e non ha ancora conosciuto l'altra sua nonna, perché molte volte ho pensato alla nostra situazione, molte volte ho pensato a Luke, al suo stare lontano dalla sua famiglia a causa mia, molte volte mi sono sentita responsabile per tutto questo e prima di trovare il coraggio di inviargli quella mail, Liz era il motivo che mi bloccava un po', perché non volevo allontanarlo dalla sua famiglia.
Ma ora Liz è qui e mi sta abbracciando, mi ha chiesto scusa, è qui con noi, con Andrew, Ben e Jack e il tutto non potrebbe essere più perfetto di così.
-Mamma!- urla poi quella vocina, la voce di mia figlia, che messa in braccio a Calum, mi chiama, richiamando l'attenzione pure di Liz, la quale si allontana da me e le volge lo sguardo: la mia bambina sorride, poi si nasconde sul petto di Calum, torna a spiarci, fa la pagliaccia, porge le mani in avanti, vuole essere presa in braccio.
E nonna Liz sorride tenera alla mia bambina, la bambina che Luke prende in braccio e l'avvicina, la bambina che sorride e finge di essere timida, nascondendosi appena.
-Lune fai "ciao" alla nonna- la incita lui, mentre lei sorride, lascia scappare qualche urletto, per poi tendere le mani verso la figura di Liz.
Liz prende in braccio Lune per la prima, le parla con fare dolce, le bacia la fronte e mia figlia sembra felice di conoscerla; Luke mi si avvicina, mi avvolge in un abbraccio, mi bacia le labbra, sento in questo bacio così veloce la felicità che gli scorre dentro, perché la sua famiglia è qui, unita alla mia, è qui e non sta ostacolando nessuno, perché siamo tutti insieme, perché finalmente la nostra famiglia è al completo, non ci sono insulti o urla, ma solo sorrisi e finalmente quella tanto attesa felicità.
Andrew poi, fa vedere alla piccola il regalo che le hanno portato, Lune batte le mani e si sente ancora più felice.
E io sorrido davanti a tutto questo, stringendomi più vicina a Luke, il mio Luke che sorride, che guarda la nostra bambina tra le braccia di sua mamma, che guarda suo papà e i suoi fratelli che sorridono con i presenti.
E io sorrido, perché sono certa che non esisterà mai un Natale migliore di questo.

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