Now all I see is you

226 17 2
                                    

Capitolo 6

Now all I see is you

*LUKE’S POV*

L’arrivo di un messaggio fa vibrare il mio cellulare nella tasca.
Lo prendo, non mi sorprende vedere il suo nome come mittente: June.

“Ehy Hemmings, questo pomeriggio ti degni di venire o no? Perché se mi dai buca magari vado a studiare. Fammi sapere, entro.. no, fammi sapere al momento!”

Sospiro nervoso, le rispondo velocemente.

“Alle 4 sono lì”

Non una parola di più, non una di meno.
“Vado a studiare”, come no June, a studiare: già ti vedo con la tua faccia delusa e arrabbiata perché non puoi uscire con il tuo amichetto, mi spiace, ma ho saltato una volta, e non succederà una seconda.
Quanto ti sto detestando June Irwin.
Eppure non sono uno che arriva a conclusioni affrettate, tu mi hai illuso, tu ti sei comportata come una che ci prova, ne sono sicuro diamine!
E cosa vengo a sapere invece? Che esci con un altro.
Bel colpo basso cara June, davvero, non potevi trovare modo migliore per farmi del male.
Mai passata una settimana come questa, notti insonni, fissare tuo fratello sperando di sentirlo dire “Mia sorella è di nuovo single”, ma lui non ti nomina mai.
Pomeriggi passati a passeggiare e cercare in tutti i modi di non venire a bussare a casa tua per.. per, non lo so, magari parlarti, dirti su tutto quello che trattengo dentro, tutta l’antipatia che sto facendo crescere dentro di me, sfogarla su di te, farti sentire colpevole di tutto questo.
Ma a chi lo sto a raccontare? Magari sono io l’illuso che ha frainteso tutto.
Quanti castelli che mi sono fatto, per niente, sono un idiota, ho frainteso tutto.
Come potevo davvero pensare che June Irwin ci stesse provando con me? Come mi è potuto saltare in testa mi chiedo?!
Sono un bambino, un illuso, aveva ragione Calum: affretto troppo le cose, e poi, ecco il risultato, divento una sottospecie di depresso cronico che si isola dal mondo, scrivendo a raffica canzoni deprimenti.
Beh, almeno questo è un punto a favore per la band, ma non possiamo passare da “5 Seconds Of Summer” a “5 Seconds Of Sadness” non sarebbe proprio carino.
Che ore sono a proposito? Non ho neanche guardato l’ora prima di risponderle.
Le 16:15.
Sono proprio un cretino, dovevo essere lì un quarto d’ora fa, mi avrà preso per idiota. Corri Luke, o ti incenerisce appena arrivi.

 
16:40, eccomi davanti al portone di casa Irwin.
Busso e la porta si apre immediatamente: gli occhi glaciali di June mi fulminano, le mani incrociate sul petto, il piede che si muove nervoso.

-Hai qualche problema con l’orologio, Hemmings?-
-Ero impegnato, Irwin, non guardavo l’ora mentre ti rispondevo- rispondo a tono.

June continua a fissarmi, sospira, e mi fa cenno di entrare.
Butto per terra lo zaino, mi siedo sulla sedia fin troppo bruscamente, sbuffando, ho un nervoso addosso che neanche si immagina, che provi solo a dirmi qualcosa e esplodo, lo garantisco.
Lei si posiziona vicino a me, prende il solito libro degli esercizi, apre una pagina a caso e comincia a segnare due esercizi da fare al momento: difficili e lunghi chilometri.

-Troppo lunghi- mi lamento, e lei fa spallucce.
-Questi fai, non possiamo fare quelli che non ti metteranno mai in un compito, avanti ora- mi mette il libro davanti.

Sospiro rumorosamente.
Comincio a copiare, per poi iniziare i vari passaggi.
Faccio tutto sotto ipnosi quasi, non do troppa importanza a quello che scrivo, ai calcoli che faccio, vado a caso, non riesco a concentrarmi, soprattutto perché June sembra troppo intenzionata a messaggiare.
Arrivo alla fine dell’esercizio, e glielo passo per correggerlo, la vedo spalancare gli occhi.

-Luke, ma la testa ce l’hai oggi? Errore di calcolo, e tutto l’esercizio è saltato! Da quando tre alla seconda fa sei?!- mi cerchia l’errore.
-Guarda che pasticcio! È da rifare tutto- conclude, passandomi nuovamente il foglio, e riprendendo a giocare con il telefono.

So Out Of ReachDove le storie prendono vita. Scoprilo ora