Wherever you are

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*LUKE'S POV*

Londra 2014, Take Me Home tour.

-Grazie di tutto Londra! Noi siamo i 5 Seconds Of Summer!- urlo alla folla davanti a me.

La guardo un'ultima volta, con la chitarra sollevata in aria, come faccio sempre, quando saluto le fan, quando un altro show finisce.
Quasi tremo, ritrovando davanti ai miei occhi tante, tantissime figure, che urlano, piangono, alzano i cellulari e creano un'atmosfera meravigliosa nel buio che ci circonda, tremo perché sono emozionato, lo sono sempre troppo quando salgo su questo palco, e a distanza di sette mesi, ancora non mi sono abituato a tutto questo.
Sono già passati sette mesi, sette mesi da quando abbiamo incominciato il Take Me Home Tour, sette mesi che sto lontano da casa, dal mio letto, dai miei fratelli e da mio padre, mia madre ha voluto venire con me: non glielo perdonerò mai, è come un impedimento per me.
I One Direction sono formidabili, sono persone carine, ci coinvolgono nella maggior parte delle loro attività, ci divertiamo con loro, perché assomigliano a noi, in qualche modo: sono ragazzi come tutti, che amano prendersi in giro, scherzare, lanciarsi caramelle addosso, fare video stupidi, e noi, ci siamo trovati a casa con loro, come se fossimo amici da anni.
Certo, i loro concerti sono più emozionanti dei nostri, noi abbiamo poche canzoni, e comunque, non siamo noi i protagonisti dello show.
Il manager ci ha assicurato che presto faremo anche noi dei piccoli concerti, solo noi, e nessun altro, parla di tour, parla di M&G, parla di cose sensazionali per noi, parla di un futuro splendente, dove la nostra musica, un giorno, arriverà a livelli degni di nota.
I miei followers su Twitter crescono giorno dopo giorno, e io ormai, non riesco più a rispondere ad ogni fan, e la cosa, mi rattrista un po'.
Usciamo dal palco in fila indiana, salutando con la mano, accogliendo gli urli finali della folla, per poi sparire, dietro le quinte, verso i nostri camerini, dove quel boato si abbassa un po'.
Mi butto sulla poltrona, e sospiro, sono distrutto.

Prendo il cellulare, Twitter, e ringrazio le fan, lo faccio sempre.
Ed ecco che le mie interazioni esplodono ancora di più, ed ecco che le poche fan che seguo riempiono la mia home.
Butto l'occhio sulle menzioni, lo faccio spesso, quando ho voglia di leggere quello che pensa la gente di me, lo faccio perché se qualcuno scrive cose divertenti lo seguo, senza problemi.
Una fan, in particolare, attira la mia attenzione.
Già il suo nome è un tonfo al cuore, già quello mi spinge a leggere il suo tweet.
Il tweet di una certa: "June is me".
So benissimo che non è la mia June, ma leggere quel nome mi fa sempre un certo effetto.

"@Juneisme: Luke e June, indovinate chi è il più grande LOL" e segue il link per una foto.

La apro, e vedermi di nuovo in quella foto mi fa male.
Io e June Irwin.
Lei che fa una faccia buffa, le sue solite smorfie che facevano ridere solo me, le guance gonfie d'aria, gli occhi che guardano la punta del naso e sembrano incrociarsi, mentre con le mani si tira in avanti le orecchie: la mia June.
Io, in questa foto, la guardo serio, con un sorrisetto appena accennato, mi ricordo bene quel momento, mi passa davanti agli occhi velocemente: io che dico a June di fare la pagliaccia, lei che risponde con quella faccia, io che sorrido, e non appena scatto la foto, le bacio le labbra.

"@Juneisme: Luke e June, best couple ever" continua la fan, e ancora posta una foto, una più normale, dove io e June stiamo sorridendo: lei mi avvolge da dietro, ha il viso sulla mia spalla, il suo solito sorriso meraviglioso, i suoi occhi azzurri che mi fanno ancora arrossire, mentre io, con le braccia tese in avanti, scatto la foto, sfoggiando, miracolosamente, il sorriso più bello che ho, le mie fossette si vedono perfettamente, i miei occhi sembrano brillare: ero felice.

"@Juneisme: Fate tornare insieme questi due, voglio vederlo sorridere così" scrive ancora, e io sorrido.
"@Juneisme: Come si fa ad odiarla? È così dolce! @JuJu_Irwin ti voglio bene <3" scrive direttamente a June, e io sorrido ancora, decidendo poi di premere il tasto "Segui".

"@Luke5SOS: @Juneisme =)" le scrivo.
Sono proprio negato con le parole, potevo sprecarmi un po' di più, ma ormai il Tweet è andato.
La fan comincia a impazzire, comincia a scrivermi grazie a non finire, a scrivere che è senza fiato, che non sa che dire, che è felice.
Passano pochi secondi, quando un'altra persona, le scrive qualcosa.

"@JuJu_Irwin: @Juneisme ti voglio bene anche io xx" ed ecco che la poveretta impazzisce ancora, dato che June le ha appena riposto e ha cominciato a seguirla: la telepatia che lega me e June non si è ancora dissolta.
Sorrido ancora, ma un vuoto dentro, mi rattrista un po'.
Resto a fissare lo schermo, con le mani che cominciano piano piano a tremarmi un poco, e non mi rendo neanche conto che pure i 1D hanno finito di suonare, e ci hanno appena raggiunti.
-Mike! Direi che offri da bere! Non si compie gli anni tutti i giorni- esclama Niall, dandogli una pacca sulla schiena.
Michael annuisce –Vi stavamo aspettando infatti- annuncia, e tutti esultano, impazienti di uscire ad ubriacarsi.
Calum mi si avvicina –Avanti Lukey, alzati che andiamo- mi tocca la spalla, ma io, voglia di uscire, non ne ho, sono tormentato.
-Io.. vado in hotel, non mi sento bene- dico piano, e tutti mi prendono in giro, dicendomi che ho raggiunto la maggiore età per bere, e che una balla mi farebbe bene.
-No davvero, sono.. non so, ma.. meglio se per sta sera salto- continuo a dire, e senza aspettare ulteriori prese in giro, mi dirigo verso la macchina nera, ho davvero bisogno di stare solo.

June Julie Irwin.
Sette mesi abbondanti senza di te.
Da quel giorno in aeroporto, non ti ho più vista, non ti ho più sentita, non ti ho più cercata, e ti rivedo, se così si può dire, solo grazie ad uno schermo, perché tu hai risposto ad una fan.
Non scrivi mai niente in Twitter, June.
Perché non aggiorni? Perché non mi dici dove sei? Perché non mi dici come stai?
Perché sei riuscita a cancellarmi così facilmente, mentre io, sono ancora qui che penso a te?
Qualche volta vedo tuo fratello isolarsi con il computer, sparisce e va in giardino o in camera, non vuole che io ci sia quando tu lo chiami su Skype, non vuole che io senta la tua voce: perché?
Ho capito sai, che sei tu che gli chiedi di non farmi sentire quello che dici, lo so sai, che sei tu che non vuoi che io passi per sbaglio dietro la webcam: perché June? Perché mi fai questo?
Non so niente, non so se hai finito gli studi, non so se lavori, non so se sei tornata in Australia, non so se sei rimasta in Spagna o stai a pochi metri da me, non so se mi pensi, non so se hai già incontrato qualcun altro.
Dove sei June?
Mi manchi June, io manco a te?
Perché June?
Perché non mi cerchi? Perché mi hai lasciato così?
Sono stufo ormai, sono stanco di farmi sempre le solite domande, sono esasperato, perché nessuno può darmi delle risposte, o meglio, tuo fratello potrebbe, ma non lo fa, ma so che sei tu a bloccarlo, so che sei tu che gli chiedi di tacere sulla tua vita, lo so June, perché per quanto Ashton sia stato cattivo in passato, ora non mi tiene nascosto nulla, nulla.
Si giustifica con un "Non posso, se potessi te lo direi", e io so che è sincero, e io June, vorrei tanto sapere quello che vi dite.
Perché mi tratti così? Perché June?
-Cazzo June!- urlo, lanciando il cuscino, che tenevo sotto la testa, contro il muro della camera.
-Maledizione a te! Perché sto ancora qua a pensare a te! Coglione io!- urlo ancora, e ringrazio che gli altri non siano ancora tornati, ringrazio di essere solo nella mia stanza, con i miei pensieri, con te e i nostri dannati ricordi a torturarmi, a farmi sentire debole, a farmi sentire vuoto, triste, solo.
Guardo in Twitter, come a tentare di calmare i miei nervi, che se continuano ad avere via libera mi porteranno a lanciare l'intero letto fuori dalla finestra.
Un tuo Tweet, cara June."@JuJu_Irwin: Quando sei solo, di' il mio nome, ovunque tu sia"Colpo basso June.
Basso, bassissimo, maledizione a te!
Lo sto urlando il tuo nome, lo urlo con disperazione, lo urlo in queste pareti, e mi sento ancora più abbandonato, ancora più solo, perché tu non sei qui.
Le mie menzioni esplodono ancora, hai dato inizio alla mia tortura: foto, foto, e ancora foto di noi due, della "sorella di Ash" e "Hemmo", foto che le fan pubblicano e non so come abbiano fatto a trovarle, foto mie e tue, mentre ci sorridiamo, mentre mi baci la guancia, mentre mi abbracci, mentre ci teniamo la mano, foto dove è ritratta la mia felicità, foto che ritraggono quello che ero, foto dove io sorrido sincero, dove il mio sorriso è vero, è puro, e non sai quanto mi manca quel sorriso, quel che ero, quel lato di me che era in pace con il mondo e con se stesso.
Maledizione a te June, perché mi dicevi che noi eravamo la cosa più importante.
Maledizione a te June, perché mi dicevi che non sarebbe mai finita, perché non era per noi far finire tutto.
Maledizione a te June, perché hai smesso di lottare per me, hai smesso così, all'improvviso, senza darmi un motivo: hai semplicemente rinunciato a me, come se fosse la via più semplice, come se fosse più semplice adattarsi ad una vita senza di me piuttosto che lottare con me.
Maledizione a te June, perché io sono ancora qui ad aspettarti, perché io sono ancora qui ad aspettare il tuo ritorno, sono ancora qui, ad aspettare un tuo messaggio che non arriva mai, sono ancora qui, con il mio amore per te, sempre più vivo che mai, come se questo, fosse il mio unico modo per non sprofondare, perché io, ti amo, perché ti penso, e non posso rinunciare a te.
-Ovunque tu sia June, torna da me- sussurro ancora, mentre una lacrima mi solca il viso.
E dentro di me, riprende vita quell'ultima immagine che ho di te, l'immagine di noi all'aeroporto, il nostro bacio, il nostro saluto, le tue lacrime, le tue parole, il mio animo vuoto.
Accendo la luce del comodino, e prendo la mia chitarra, con tanto di blocchetto e penne, ho bisogno di sfogarmi.
E tu, sei la mia musa, e forse hanno ragione Mike e Calum, quando dicono che sei tu che mi fai scrivere, e pure in questo momento, nonostante tu sia lontana da me, tu mi stai ispirando ancora.For a while we pretended
That we never had to end it
But you knew we had to say goodbye No, non posso scrivere che lo sapevi solo tu, in aeroporto, io sapevo che sarebbe finita.
But you we knew we had to say goodbye

You were crying at the airport
When they finally closed the plane door
I could barely hold it all inside

Torn in two
And I know I shouldn't tell you
But I just can't stop thinking of you, June.
Wherever you are
June
You
Wherever you are

Everynight I almost call "June" you
Just to say it always will be us you
Wherever You are

I could fly a thousand oceans
But there's nothing that compares to
What we had so I walk alone No, non posso scrivere il tuo nome, non posso, non mi permetterebbero di pubblicarla, non mi permetterebbero di far arrivare queste note a te, troppe persone magari ne soffrirebbero, non posso scrivere il tuo nome, non posso.
Non posso parlare di noi, non posso dire così esplicitamente che questa canzone l'ho scritta pensando a te, a noi, alle tue lacrime, al nostro ultimo ricordo insieme in aeroporto, non posso farmi vedere così disperato e debole, non posso, non posso renderla così ovvia.
I wish I didn't have to be gone
Maybe you've already moved on
But the truth is I don't want to know

Torn in two
And I know I shouldn't tell you
But I just can't stop thinking of you, June
Wherever you are
June
You
Wherever you are
Everynight I almost call "June" you

Just to say it always will be us you
Wherever you are Maledizione a te June, continuo a scrivere il tuo nome, continuo a scrivere di te, continuo perché sono triste, perché penso a te, perché in questa canzone ci sei solo tu, ci siamo solo noi, e non posso fare a meno di nominarti.
You said we'll be together Sì, me lo dicevi eccome, me lo dicevi sempre, mi dicevi che non sarebbe mai cambiato niente tra di noi, mi dicevi che non mi avresti mai lasciato, mi dicevi che non ti importava niente della gente, della sua opinione, mi dicevi che l'importante eravamo io e te, solo June e Luke, e nessun altro, me lo dicevi di continuo, e io lo dicevo a te, come se fosse il nostro modo di rassicurarci, l'unico modo per stare in pace, perché entrambi, volevamo solo essere felici, insieme; eppure, questa frase non è servita, non è bastata, si è consumata troppo velocemente, e ti ha portata lontana da me, non hai più ascoltato questa frase, hai voluto sopprimerla, hai voluto cancellarla, e questa frase, non è servita a farti restare con me.

Però ancora una volta, non posso essere così esplicito. Ci vuole dell'altro.
You said can say we'll be together

Someday
Nothing lasts forever
Nothing stays the same
So why can't I stop feeling this way

Torn in two
And I know I shouldn't tell you
But I just can't stop thinking of you
Wherever you are
You
Wherever you are
Everynight I almost call "June" you
Just to say it always will be you
Wherever you are -Wherever you are June!- urlo, dopo aver concluso, una nuova canzone.
La ricanto per due ore, la canto e la suono, e le lacrime stanno per farsi vedere ancora sul mio volto.
All'ennesima prova, vengo interrotto dalla porta della camera, che si apre, e un Michael piuttosto preso bene si fa avanti, mentre regge da solo, due ragazzi più brilli: Calum e Ashton, che borbottano qualcosa, camminano goffamente, ed emettono suoni ancora più strani non appena Mike li avvicina ai rispettivi letti.
Non riesco a sorridere nel vedere Ashton che si coccola il suo Pony rosa, o nel sentire Calum che chiama Mike "mamma".
-Ti ho sentito, da fuori- mi dice Michael, rivolgendomi lo sguardo, e raccogliendo il mio cuscino da terra.
-È bella quella canzone- continua ancora –potrebbe sembrare per le fan.. ma so benissimo che è indirizzata alla nostra June Julie Irwin- sospira.
-Che dici di venire giù con me? Me la fai sentire per bene- propone, e io annuisco, cercando le mie infradito.


- Everynight I almost call you. Just to say it always will be you. Wherever you are..- finisco di cantare, bloccato bruscamente da un singhiozzo, le mie mani che reggono la chitarra per miracolo, i miei occhi che mi pizzicano, guardo i miei piedi e non li vedo più troppo nitidi, le labbra spingono verso il basso, un nuovo singhiozzo si fa sentire un po' di più, fino a raggiungere il suo scopo: una lacrima, che riga la mia guancia, e sfiora l'angolo della mia bocca.
Mi porto la mano al viso, e quasi me lo copro, come se mi vergognassi di mostrarmi così debole davanti al mio amico, come se mi sentissi la persona più fragile del mondo, come se in questo momento, l'unica cura possibile fosse June.
Sento le mani di Michael prendermi la chitarra, l'appoggiano lontana, e poi, ecco che mi avvolge, sento le sue braccia stringermi a sé, e io mi appoggio a stento sulla sua spalla, continuando a piangere.
-È una bellissima canzone Luke- mi sussurra, accarezzandomi la testa, ma senza ricevere una risposta concreta da parte mia.
-Vedrai che si sistema, ne sono sicuro Luke- continua a rassicurarmi, ma io so che non è vero.
-Lei non è qui, lei mi ha già dimenticato- dico, tossendo un po', e continuando a disperarmi, perché nella mia testa, l'immagine di June è sola, vedo lei, ma non vedo me stesso con lei, vedo lei e una vita diversa dalla mia, vedo lei in un mondo diverso, dove non c'è spazio per me.
Vedo June, e vedo una figura in ombra con lei, che non rappresenta per niente la mia immagine.
-Lei starà già con un altro, perché se no, che motivo avrebbe Ashton per non dirmi dove si trova? Lei ha un altro, ne sono certo- comincio a dire a vanvera, vedendo l'immagine di lei allontanarsi sempre più da me.
-Non dire scemenze, June non ha un altro, ne sono sicuro- commenta Mike.
-E tu come lo sai? Cosa sai Michael? Ashton ti ha detto qualcosa? Ti prego dimmelo!-
-No Luke, non mi ha detto niente. Ma non è con un altro, ne sono sicuro- e io sospiro, perché delle sue ipotesi me ne faccio ben poco.
Mi asciugo le guance con la mano, per poi alzarmi di scatto, incitando Mike a tornare in camera.

-Buonanotte Lukey- mi dice Mike, ritirandosi sotto le lenzuola.
-Notte Mike, grazie, per prima-
-Dovere- sorride, per poi spegnere la luce.
Io fisso di nuovo lo schermo del cellulare, fisso la mia home di Twitter, e guardo i tweet di alcune fan.
Sempre lei poi, formula una domanda, rivolta a me, sempre la solita fan, sembro sintonizzato solo sui suoi messaggi.
"@Juneisme: @Luke5SOS Ti manca June? Almeno un pochino? =( "
Da morire, vorrei rispondere.
Eppure non lo faccio, eppure, il desiderio di far capire a June quanto mi manchi c'è, è all'estremo, potrei esplodere da un momento all'altro.
Decido di non rispondere direttamente a questa fan, decido di scrivere un Tweet, nella speranza, che lei, la mia June, capisca il mio intento.

Buonanotte June, mi manchi.

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