Capitolo 3

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"Allora ti é piaciuto?" mi chiede il signor Stark quando ormai é sera tardi e siamo usciti dalla sala giochi.
"Non mi sono mai divertita così tanto in vita mia!" dico quasi urlando.
"Te l'avevo detto che ti saresti divertita." dice modesto Stark guardandomi con le sopracciglia alzate facendomi inciampare e quasi cadere ma per fortuna che il signor Stark ha buoni riflessi e quindi é riuscito ad afferrarmi per un braccio e non farmi cadere.
"G-grazie." dico abbassando lo sguardo rossa dalla vergogna. Per fortuna é buio e non può vedere il mio rossore.
Arrivati alla macchina saliamo dopodiché partiamo.
Accendo la schermata del telefono per vedere che ore sono e perdo un battito nel vedere che sono già le 21.30. Porca puttana mio padre mi riempie di botte stanotte.
"Stai bene?" mi chiede Stark notando che sono diventata incredibilmente silenziosa.
"S-si solo...solo può andare piú veloce per favore?" chiedo abbassando lo sguardo continuando a guardare l'ora,21.35.
"Forse non dovresti tornare." dice il signor Stark dopo vari minuti di silenzio passati a pensare il peggio.
"Va tutto bene i-io devo solo tornare a casa." dico mentre inizio a muovere le gambe e a mordermi il labbro inferiore in modo isterico. Cazzo Giulia smettila di pensare in modo cosí macrabo,non può ucciderti.
Non può ma questo non gli impedisce di farlo.
Cazzo vocina non sei di alcun aiuto.
Dico solo la verità.
Lo so. Lo so. Ma ti prego ogni tanto smettila di dire la verità.
Non posso scegliere cosa dire perché io sono solo parte del tuo subconscio.
Maledizione perché cazzo ha sempre così ragione.
"Cazzo Giulia dovresti calmarti. Che ti fa eh? Ti riempie di botte fino a farti perdere i sensi? Ti tocca inopportunamente? Dimmi che cazzo ti fa!" dice quasi urlando Stark facendomi sobbalzare. Ci si deve mettere anche lui ora? Non possono lasciarmi in pace tutti quanti?!
"Rispondimi!" dice ancora piú forte sbattendo il pugno sul volante.
"L-lui mi riempie di botte..." dico spaventata dalla sua reazione improvvisamente aggressiva.
"Poi?" chiede questa volta piú gentilmente.
"Mi obbliga a guardare mentre si masturba o si scopa le sue puttane." dico abbassando lo sguardo incredula che gli sto dicendo tutto ciò.
"Ti..." inizia guardandomi preoccupato.
"No. Non mi ha mai toccata in altri modi." dico sicura. L'unica cosa positiva di mio padre,non é un incestuoso.
Sento che Stark fa un sospiro di sollievo ma quasi impercettibile.
"Perché non ve ne andate? Tu e tua madre?" mi chiede lui.
"Crede che non l'abbia mai proposto a mia madre? Di andarcene? Lei non vuole. Dice che non siamo niente senza di lui e chissà forse ha pure ragione." dico ridendo amaramente.
"Ti sbagli. Tutti sono qualcuno,solo che alcuni non sono pronti per accettarlo." dice il signor Stark fermando improvvisamente la macchina.
Mi guardo intorno e noto che siamo davanti casa mia. Guardo l'ora:23.00
Non mi sono nemmeno accorta che siamo stati cosí veloci. Sto per scendere quando una domanda mi riempie la testa e non riesco a fare a meno di porla:"perché ha voluto fare 2 ore di macchina per andare in una sala giochi quando c'é pure in questa città?" chiedo alzando un sopracciglio in modo interrogativo.
"Perché sai ogni tanto fa bene cambiare città e conoscere nuove persone...e anche perché non posso farmi vedere con una mia alunna in giro per la città." dice lui sorridendo. Porca puttana le sue fossette sono qualcosa di incredibile.
Giulia torna nella realtà che é tardissimo.
Cazzo é vero. Perché Stark mi fa questo effetto é il mio professore di matematica maledizione.
"Ehm ora é meglio che vada." dico aprendo la portiera per scendere.
"Vuoi che resti qui ad aspettare nel caso abbia bisogno?" mi chiede preoccupato.
"No grazie. Penso dormi già...ehm arrivederci e grazie." dico con un piccolo sorriso cercando di nascondere tutta la mia preoccupazione.
"Notte. Ah e comunque il tuo telefono é ancora impostato nelle chiamate d'emergenza. Dovresti fidarti piú delle persone che ti vogliono aiutare." dice continuando a sorridere dopodiché io scendo e lui parte lasciandomi sola.
Dopo un minuto che mi sembra un'eternità decido di entrare in casa sperando di non trovare mio padre ancora alzato.
É tutto buio e faccio fatica a vedere ma sembra non ci sia...
"Finalmente sei arrivata. Pensavo ti fossi suicidata ma a quanto pare devo ancora sopportarti." dice una voce familiare proveniente dal divano.
"Mi dispiace ho avuto delle cose da fare..."inizio mentre cerco di salire le scale sperando di riuscire a sfuggirgli ma lui é piú veloce e mi afferra per il braccio facendomi sbattere contro il divano in cui era seduto poco fa.
"Prova rispetto per tuo padre stupida! Sai cos'é successo oggi? Tua madre era preoccupata e continuava a dare di matto e ad irritarmi e sai cosa succede quando qualcuno mi irrita vero?" dice prendo i miei capelli e iniziare a tirarli facendomi gridare.
"M-mi dispiace..." inizio ma lui mi molla uno schiaffo il pieno viso facendomi sentire in fiamme la guancia sinistra.
"Non mi servono le tue scuse puttana. Cos'hai fatto eh? Ti sei fatta montare come una sgualdrina da qualche ragazzo? Rispondimi!" grida lui prendendomi per la maglietta e buttandomi addosso al muro come una bambola di pezza.
Un dolore atroce mi invade il braccio destro. Cazzo penso di essermelo rotto.
"Allora cos'hai fatto eh? Anzi non lo voglio sapere in questo momento ho solo voglia di riempirti di botte!" dice iniziando a darmi calci sulla schiena,braccia e gambe facendomi gridare dal dolore mentre le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Dopo un tempo infinito che non so quanto sia passato smette di picchiarmi lasciandomi nel pavimento freddo semi-svenuta.
Quando mi sveglio é ancora buio questo significa che é molto presto. Mi alzo dal pavimento gelido con grande fatica appoggiandomi al muro dolorante.
Inizio a pensare di come andrò a scuola con il braccio rotto poi però penso che ci sono andata altre volte e che me la sono sempre cavata,piú o meno.
Guardandomi intorno noto che a terra c'é il mio telefono mezzo distrutto.
Mi piego per prenderlo mentre delle fitte su tutto il corpo mi fanno quasi svenire ma prima che succeda riesco ad afferrarlo e a rialzarmi per riappoggiarmi al muro.
Accendo la schermata del telefono mentre la luce troppo forte mi acceca. Quando mi abituo della luce leggo 2:14 dopodiché noto che mi é arrivato un messaggio.
Lo leggo e rimango letteralmente a bocca aperta.
'Va tutto bene? Fammi sapere,il tuo professore di matematica.'
Come cazzo fa Tony Stark ad avere il mio numero?

Eccomi tornataa
Si okay come vi avevo detto non avrei posta in questi due giorni ma sono appena tornata a casa e come potevo non aggiornare? Si lo so vi voglio troppo bene u.u
Poi vabbé magari alla fine farò soffrire tutti con i miei capitoli andando avanti anche se non lo so perché si io scrivo al momento sennò non riesco ecco perché non aggiorno molto spesso.
Okay mi sto dilungando troppo quindi mi ritiroo ciau :3

I hate you Tony StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora