Capitolo 13

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Cammino per le strade affollate della città mentre cerco di raggiungere la mia scuola il piú velocemente possibile andando a sbattere contro anche a qualche passante ignorando i loro insulti continuando a camminare spedita verso la meta.
Quando arrivo noto di essere arrivata soltanto 10 minuti di ritardo come aveva predetto Stark.
Wow é un vero genio.
Uno che ha semplicemente fortuna non é un genio.
Perché non hai fiducia in lui?
Perché so che ti farà soltanto soffrire.
E come fai a dirlo?
Pensi che il suo soprannome da playboy sia comparso dal nulla genia?
Ma quello é accaduto molto tempo fa,ora é cambiato.
Le persone non cambiano,dovresti saperlo piú di chiunque altro.
Sto per ribadire qualcosa al mio parassita quando una voce mi riporta alla realtà.
"Oh signorina Williams quindi alla fine é riuscita a convincere il proprio padre a farla tornare a scuola a quando vedo." dice l'uomo basso e robusto con la fronte impregnata di sudore posto di fronte a me.
"Ehm si infatti signor preside." dico con un sorriso sforzato.
Quindi é cosí che mi ha coperto Stark dalla mia assenza a scuola. Quanto mi ama.
Certo certo. L'importante é la convinzione cara.
Ovvio e io sono piú che convinta.
"Ehm signorina ha intenzione di restare qui a fissare la scuola tutto il giorno o si decide ad entrare?" mi chiede il preside un po' piú insistente.
"Oh si vero,mi scusi." dico abbassando lo sguardo imbarazzata per poi dirigermi verso l'edificio.
Quando arrivo dinanzi la porta della mia classe rimango a fissarla per un minuto che sembra interminabile finché non prendo coraggio e decido di aprirla.
Tutti i miei compagni si voltano nella mia direzione guardandomi sorpresi.
Nessuno mi rivolge la parola e cosí mi siedo al mio solito banco senza ascoltare una minima parola di ciò che sta dicendo la professoressa. 
La mattinata passa in modo infinito e quando finalmente suona la campanella che determina la fine della lezione mi dirigo il piú in fretta possibile verso l'uscita.
Mentre mi dirigo verso casa Stark mi fermo all'improvviso notando casa mia.
É come l'ultima volta in cui ci sono stata solo che ora mi da una sensazione di paura.
Non so come ci finisco davanti alla porta di quest'ultima ma quando la apro vorrei non averlo mai fatto.
Davanti a me intravedo la figura esile di una donna completamente nuda, dai capelli neri giacere sul pavimento con gli occhi spalancati e privi di vita con il ventre squarciato,e in questo modo tutta la mia sicurezza scompare come una nuvola di passaggio senza lasciarne traccia. 
Dalla mia gola esce un grido di terrore misto all'incredulità della scena che mi si pone davanti.
Le mie gambe diventano molli come un budino e senza riuscire a reggermi cado sulle ginocchia mentre il viso mi si impregna di lacrime calde.
Continuo a fissare la donna che conosco troppo bene per non riconoscerla nonostante il suo sguardo ormai irriconoscibile dai lividi violacei e ben segnati lungo tutto il corpo.
Mi avvicino a lei camminando a gattoni quando con immensa fatica proferisco parola.
"Mamma? M-mamma rispondimi..." inizio con la voce impastata mentre scuoto il corpo ormai senza vita di una delle persone a me più care.
"....ti prego mamma..." supplico sperando che mi veda in questo stato e che quindi ritorni in vita.
Ma so,nel profondo,che ciò non accadrà mai.
Che lei é morta e che nessuno può riportarla da me.
"Smettila di frignare stupida di una ragazzina...se é morta é soltanto colpa tua e di nessun altro." dice una voce maschile alle mie spalle.
Mi volto nella direzione​ di quest'ultima vedendo mio padre avvicinarsi a me con un ghigno mostruoso nel volto.
"Perché? Perché l'hai fatto?" chiedo come se non ci fosse altro da dire.
"Non lo capisci? L'ho fatto per te. Quella troia era piú furba di quel che pensassi...aveva scoperto la mia identità,chi sono veramente...e aveva scoperto anche la tua." inizia mio padre cambiando espressione dal divertito a un puro sguardo omicida.
"E cosa sei veramente?" chiedo nonostante la paura che mi avvolge in questo momento.
"Non penso tu lo voglia davvero sapere." dice continuando ad avanzare fino a trovarsi a pochi passi da me.
Inutile dire che da una semplice paura sono passata ad uno stato di puro terrore.
Inizio a guardarmi intorno in cerca di una via d'uscita oltre alla porta,sicuramente chiusa a chiave.
Come fai ad essere sicura che sia chiusa a chiave?
Beh mai visto film horror o polizieschi? La vittima si dirige sempre verso la porta soltanto che la trova chiusa e quindi si ritrova in trappola...
Si ma tu non sei in un film idiota.
Beh a me sembra proprio di si notando tutto ciò che sta accadendo in questi ultimi giorni.
Okay okay però ora dovresti pensare ad uscire di qui non trovi?
No,é questo l'errore che non posso commettere. Non devo cercare di uscire ma restare qui dentro il piú a lungo possibile fino a che qualcuno non viene a salvarmi e uccide mio padre.
E pensi davvero che Tony Stark venga a salvarti?
Lo spero con tutto il cuore.
Senza aspettare oltre prendo tutte le forze che mi sono rimaste in corpo e inizio a correre.
Mi volto soltanto per vedere se mi sta inseguendo ma sembra non gli interessi dove stia andando come se avesse già predetto tutto.
Decido di ignorare quest'ipotesi e corro su per le scale fino a che tutto diventa buio.
Le luci sono state spente come pure tutte le persiane sono state fatte scendere meccanicamente.
Rimango ferma a metà scala non riuscendo a vedere oltre al mio naso sentendo soltanto il mio respiro irregolare per la paura che mi avvolge.
"Sai,amo la mia forma non umana:mi rende forte,veloce e riesco a strappare la carne con piú facilità, però c'é un problema...non posso vedere nulla a causa di un mutante che molti anni fa mi ha staccato gli occhi e che di conseguenza io l'ho uccisa...sei stata proprio tu Giulia Williams,o forse dovrei dire Alexandra." inizia a parlare mio padre con una voce disumana sentendo i suoi passi avvicinarsi nella mia direzione.
"Tu non sai quanto io ti abbia cercata quando ho scoperto che ogni 40 anni ritorni in vita e finalmente ti ho trovata,per dare una fine alla​ tua vita per sempre. Dovresti ringraziarmi lo sai? Dire addio alle persone a cui vuoi bene per poi non ricordarti nemmeno della loro esistenza non si può definire vita..." continua mio padre e con mia immensa sorpresa le parole iniziano ad uscirmi di bocca senza che riesca a fermarle.
"Tutto dipende da come saranno quegli anni. Le persone non dimenticano del tutto ciò che accade nella propria vita basta soltanto cercare. Ed io non dimenticherò mai davvero mia madre,non dimenticherò mai il signor Stark e non dimenticherò nemmeno te..." inizio prendendo tutto il coraggio che ho in corpo,anche se minimo.
"Credi davvero che a Tony Stark importi davvero qualcosa di te? Dov'è Stark ora eh? Non é qui. Sai lui é famoso soprattutto per una cosa: il suo infinito egoismo." dice ormai trovandosi di fronte a me.
So che se anche provassi a scappare non ce la farei mai a raggiungere la porta della mia stanza ma almeno,se non mi uccide subito,prenderò un po' di tempo in modo che almeno Stark riesca a catturare mio padre.
La mia morte deve valere qualcosa,almeno in questa vita.
Vuoi davvero arrenderti?
Non mi sto arrendendo. Sto soltanto dando la possibilità a qualcun'altro di avere una vita migliore della mia.
E a chi la stai dando? Al signor Stark? Agli altri mutanti?
La sto dando a chiunque può crearsi una vera vita.
Anche tu puoi avere una vera vita se la vuoi.
E come? Ogni 20 anni muoio,questa non é vita.
Mi dispiace...
Per che cosa?
Per averti mentito.
Non devi dispiacerti,anzi,devo ringraziarti per avermi guidata in tutti questi anni.
É un addio?
Probabile.
É la prima volta che ne sento uno. É strano.Triste.
Beh in effetti dovrebbe essere triste.
Non mi piace.
A nessuno piace.
Beh allora...addio?
Addio.
Pensato ciò chiudo gli occhi aspettando la vera fine della mia vita ma questa non arriva.
Dopo diversi secondi prendo coraggio e li apro e di fronte a me vedo una scena che mi lascia stupefatta.
É il signor Stark con la sua armatura di Iron man che cerca di fermare mio padre staccandogli il braccio.
Quest'ultimo emette un urlo disumano accasciandosi a terra dopodiché il signor Stark senza alcuna pietà lo prende per il collo e con un colpo netto lo colpisce allo stomaco facendogli perdere i sensi.
L'uomo si inginocchia di fronte a me togliendosi la maschera intravedo il suo volto perfetto.
"Sei venuto? Sei davvero qui?" chiedo toccandogli il viso per assicurarmi che sia reale.
"Avevi per caso dubbi?" mi chiede lui con il suo sorriso da far togliere il fiato.
Rimango a fissarlo incantata per un tempo che sembra infinito dopodiché lui riprende parola.
"Sai forse sarebbe meglio andare ora non trovi?" chiede l'uomo.
"E di mio padre che ne faremo?" chiedo preoccupata.
"Di quello se ne occuperanno gli altri Avengers." dice lui tranquillamente.
"Gli altri Avengers sono qui?" chiedo incredula.
"Beh diciamo che c'é una missione importante da risolvere e abbiamo bisogno anche di te." dice il signor Stark.
"Che missione?" chiedo insistente ma il signor Stark mi ferma.
"Ti spiegherò tutto quando saremo tornati alla Stark Tower okay?" dice insistente.
"Okay okay scusa." dico e di conseguenza il signor Stark mi prende in braccio e inizia a dirigersi verso l'edificio...volando.

And si sono tornataaa
Lo so! Lo so! Lo so! Questo doveva essere un capitolo mlmlml ma poi boh iniziato sono finita a scrivere questo.
(Non premetterò piú cosa accadrà.)
Anyway amo la vocina é cosí cute e poi niente ora ci saranno anche gli altro Avengers contenti?
Ah comunque scusate per il capitolo troppo lungo ma non riuscivo a fermarmi oddio.
Anyway scusa per gli errori grammaticali ma quando finirò di scrivere tutta la storia farò una revisione di tutti i capitoli.
Ciau :3



I hate you Tony StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora