James
Dove diavolo si era cacciata la Evans?! Ormai era quasi mezzanotte meno un quarto e di lei, vicino l'aula di pozioni, non ce n'era proprio traccia. Di questo passo non l'avrebbe trovata nemmeno a Natale.
A proposito di Natale...Io e i Malandrini avevamo deciso di rimanere quell'anno. Cioè, la decisione era stata mia. Di solito non rimanevamo perchè capitava la Luna Piena ma quell'anno no. Quindi saremmo rimasti. Ancora non sapevo chi non sarebbe partito ma ero convinto che la Evans sarebbe stata una di quelle. Anche perchè, dove sarebbe potuta andare? I suoi genitori erano morti e le restava solo sua sorella che, da quello che avevo bisbigliato nelle conversazioni tra lei e Alice, non era molto simpatica. Anzi, era proprio completamente odiosa. A quanto pare detestava la Evans dal giorno in cui le era arrivata la lettera perchè a lei non era successo. Insomma, in poche parole, era invidiosa di quello che la Evans aveva potuto ottenere a soli undici anni, al contrario di quello che era successo a lei: rimanere a casa e continuare la propria vita quotidiana, tra la scuola babbana, amici babbani, persone babbani, libri babbani, giornali babbani, oggetti babbani e tutto il resto babbano.
Ho sempre detto che l'invidia è una brutta bestia.
Continuo a camminare tra i corridoi fino a quando, proprio nel momento in cui sto per rinunciare e tornare indietro ripercorrendo i miei passi per arrivare alle scale, non intravedo una ciocca rossa che "gira" l'angolo.
«Evans...?»dico seguendo quello che ho visto e, una volta che anch'io ho girato l'angolo del corridoio, trovo la ragazza che stavo cercando con le braccia incrociate al petto, il peso del corpo tutto su una gamba mentre l'altra lascia sbattere il piede a terra, e il viso rosso come un pomodoro dalla rabbia.
«Eih Evans! Certo che potevi avvertirmi oggi eh...»dico io scuotendomi una mano tra i capelli e puntando gli occhi al cielo come se fossi seccato.
«L'HO FATTO RAZZA DI IDIOTA!»grida lei stendendo le braccia ai fianchi del corpo.
«Forse non ti stavo ascoltando...»cerco di trovare una scusa plausibile ma penso che, solo per questa volta, abbia ragione lei.
«MI HAI ANCHE RISPOSTO CRETINO!»urla ancora per poi sorpassarmi e chiudendosi dentro l'aula di pozioni per non so quale motivo.
«Perchè sei qui dentro?»le domando io dopo che l'ho seguita. Io odio questo posto. Mi viene la nausea ogni volta che ho lezione con quel tricheco di Lumacorno. Entrarci anche a gratis quando non dovrei non mi da così tanta soddisfazione come succede a lei, o a Remus, o a quell'unticcio di Mocciosus.
«Perchè pensavo che tu non mi seguissi ma a quanto pare mi sbaglio! Ora muoviti, andiamo»dice lei scendendo dal banco su cui era seduta e cominciando a camminare per i corridoi di questo piano diretta alle scale per arrivare a quello superiore.
«Allora Evans, che farai a Natale?»le chiedo io per rompere il silenzio che ci si è creato intorno a noi. Odio il silenzio. Per un ragazzo che vive nel caos di voci e oggetti sparsi ovunque, il silenzio è qualcosa di insopportabile e che deve violare in un modo o nell'altro.
«Secondo te Potter? Cosa potrei fare a Natale? Tu non c'eri...quella sera?»mi chiede lei ironicamente ma senza ironia. Non le piace questo come argomento e come posso biasimarla? I suoi genitori sono morti e io sto semplicemente mettendo il dito nella piaga in questo modo. In teoria, io non dovrei nemmeno saperlo! Peró, nonostante io certe vole non la sopporti, mi dispiace per quello che sta provando. Io, per come amo i miei genitori e loro amino me, non so se mi sarei mai ripreso per tornare quello che ero una volta.
«Si lo so, peró non hai una sorella?»le chiedo io cercando di sviare ma peggiorando solo maggiormente le cose.
«Si, ma lei mi odia e io odio lei...»mi risponde lei non del tutto sicura delle ultime tre parole che ha pronunciato.
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Ti odiavo, ora non più
Fanfiction«Sul serio Evans, cosa vuoi che faccia? Sono in punizione»dice lui facendo un tiro e poi sputare il fumo che si sparge nel piccolo angolo della biblioteca. «Vuoi fare qualcosa? Sparisci dalla mia vita»dico io guardandolo negli occhi. Il fumo li fa...