Lily
Quando apro gli occhi dopo non so quanto vengo accecata da una strana luce bianca che sembra circondarmi ovunque. Dove diavolo sono? Sembra quasi che sia finita in paradiso...ma è impossibile. Io non sono morta...vero?
So solo che l'ultima cosa che ricordo è che Dolohov era sopra di me e Bellatrix si avventava sul mio braccio con un coltello alla mano. Ora che ci penso, il braccio mi fa abbastanza male.
Cerco di avvvicinarlo il più possibile per vedere come sta messo. Se è ancora attaccato al mio corpo, se sta per staccarsi, se è insomma...se c'è. Ok sto diventando abbastanza paranoica. Non ci riesco al primo tentativo. Sembra che io sia bloccata al letto con una qualche corda immaginaria. Riprovo continuamente fino a quasi uscire dal letto per tutte le spinte che sto dando dall'interno verso l'esterno dalla coperta. Alla fine avvicino il braccio alla mia faccia e...è fasciato.
Ho fatto tutta questa fatica per sapere come stava messo il mio povero braccio per vederlo completamente infasciato. Grazie a chiunque mi ha fatto fare questa cosa senza nemmeno avvertirmi. Che ne so, avrebbero potuto mettere un cartello con su scritto "Braccio infasciato: pericolo di truffa". Ah e la truffa sarebbe la fatica che ho fatto per almeno vedere se ancora esisteva. Perfetto, insomma.
Il mio monologo interiore termina quando sento la porta aprirsi e dei passi veloci farsi vicini al mio lettino.
«Signorina Evans! Si è svegliata finalmente!»mi dice emozionata Madama Pomfrey avvicinandosi a me con diverse fialette contenenti liquidi di colore e consistenza diversi l'una dall'altra.
«Da quant'è che mi trovo qui?»chiedo io stropicciando gli occhi dato che non capisco cosa intende con la parola "finalmente". Insomma, non saranno passati poi così tanti giorni da...cosa è successo di preciso?
«Beh, è stata aggredita il ventinove dicembre e oggi è cinque gennaio, si faccia i conti. Ma prima le devo somministrare un bel po' d'acqua che fino ad adesso non ha avuto la possibilità di bere»ero rimasta a dormire per una settimana?! Ma cosa diavolo era successo?!
«Mi scusi, ma mi puó spiegare cosa è successo esattamente?!»chiedo io con una nota scorbutica nella voce. Non mi comporto sempre così, soprattutto con gli adulti, ma questa volta ho un necessario bisogno di sapere.
«Beh, è stata aggredita da alcuni Mangiamorte di cui non sappiamo il nome. A quanto pare le hanno dato qualcosa che l'ha tenuta in questo sonno. Il signor Potter...»
«COSA?! POTTER CHE DIAVOLO CENTRA ORA?!»urlo io con quel poco di fiato che ho in gola. Se è stato Potter a portarmi qui, giuro che mi seppellisco viva. Io sono orgogliosa! Non posso essermi fatta sembrare ancora una volta debole da quell'idiota patentato! Non puó essere così e basta.
«Beh, è stato il signor Potter che l'ha salvata da quello che le stavano facendo. Era ridotta in un brandello signorina Evans, sangue ovunque, ferite aperte. Siamo riuscite a guarirle i segni sul viso e sullo stomaco ma quelli sul braccio...penso che rimarrà la cicatrice»dice lei scoprendo il mio arto dalle bende facendomi vedere la bella scritta con cui convivró per tutta la mia vita: "Mudblood".
«Oh, pazienza. Me ne faró una ragione»dico io coprendolo con la manica della maglietta.
«Posso andare?»chiedo girandomi e sedendomi sul bordo del letto. L'infermiera mi annuisce mentre mi alzo e cammino lentamente, con ancora i vestiti di quel giorno in dosso, verso l'uscita.
«Evans?!»mi richiama una voce familiare mentre mi si avvicina.
«Black»lo saluto io continuando a camminare spedita verso la Sala Comune dei Grifondoro.
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Ti odiavo, ora non più
Fanfiction«Sul serio Evans, cosa vuoi che faccia? Sono in punizione»dice lui facendo un tiro e poi sputare il fumo che si sparge nel piccolo angolo della biblioteca. «Vuoi fare qualcosa? Sparisci dalla mia vita»dico io guardandolo negli occhi. Il fumo li fa...