Bellamy/Clarke-Broken

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Clarke e Bellamy si trovavano ancora una volta fianco a fianco contro tutti. Echo li guardava con un sorriso beffardo insieme a uno dei suoi. La lama dell'azgeda puntava verso Clarke e quella del suo compagno verso Bellamy. Erano in trappola. Bellamy guardò Clarke prima di annuirle e tirare fuori la pistola. In un attimo la battaglia infuriò, anche se erano in quattro, si muovevano come cento. Bellamy colpì l'uomo al braccio destro ma in poco tempo si ritrovò sotto la sua lama. Sentiva Clarke battersi con Echo e il rumore della lama di quest'ultima tagliare l'aria. L'uomo gli sorrise trionfante.
-Non avete via di scampo. Vi siete presentati in due per proteggere gli altri, ma nessuno di voi due tornerà al campo e gli altri non avranno scampo.- Bellamy lo guardò torvo prima di sorridere anche lui lasciando l'azgeda stupito da quel comportamento da parte del ragazzo, almeno finché non sentì qualcosa di freddo toccargli la testa. Si girò e nello stesso istante Clarke chiuse gli occhi e sparò. Bellamy rimase a fissarla in quella posizione prima di alzarsi e raggiungerla. Le sfilò la pistola dalle mani cercando di tranquillizzarla.
-Ehi, va tutto bene. Ce l'abbiamo fatta.- disse il ragazzo sorridendo. Eppure in un secondo la felicità nel suo sguardo svanì. Vide la lama di Echo trapassare il corpo tremante di Clarke, vide la ragazza perdere ogni tipo di colore dalla sua pelle e gli occhi perdere la propria lucentezza. La vide cadere esamine a terra, come a rallentatore, come in un film di cui purtroppo lui era fin troppo partecipe.
-No!- urlò in preda al panico prendendola ancora prima che toccasse il terreno. -No, no, no, no, no.- ripeté più volte cercando di negare quello che stava succedendo. Vide Echo asciugarsi il sangue con la mano libera dalla spada mentre li guardava beffarda.
-Vi avevo avvertiti.- disse, ma Bellamy prese la pistola e la puntò dritta su di lei, con le lacrime che scendevano dai suoi occhi e la mano che tremava. Ma non avrebbe sbagliato mira, non in quel momento. Il proiettile colpì Echo in pieno stomaco, non lasciandole via di fuga. Tutto divenne silenzioso, si sentivano solo i singhiozzi di Bellamy e il respiro appena udibile di Clarke.
-Andrà tutto bene, Clarke, ti prego, resta con me, gli altri stanno arrivando.- la ragazza sorrideva mentre si lasciava cullare da Bellamy. -Ti prego Clarke, ti prego, non lasciarmi di nuovo, non ora. Vedi? Ce l'abbiamo fatta.- ma nonostante tutto Clarke si stava spegnendo lentamente, con le lacrime che scendevano involontarie dai suoi occhi ormai quasi spenti, mentre sussurrava che andava tutto bene a quel ragazzo che le aveva dato tanto. Bellamy si sentiva perso, avevano deciso di andare insieme, ancora una volta, come sempre, ce l'avrebbero fatta, sarebbero stati felici, eppure aveva fallito ancora una volta. Non l'aveva tenuta in vita, aveva perso la sua battaglia, ancora una volta aveva perso una persona importante per lui e si sentiva il diretto colpevole. E mentre lei respirava a fatica tra le sue braccia, sapeva di aver infranto un'altra promessa, e quella promessa si infrangeva di nuovo tra le sue braccia così stanche di tutto quel dolore.
-Bellamy...- sussurrò Clarke cercando di reprimere i singhiozzi che le avrebbero causato solo altro dolore. -Grazie per avermi tenuta in vita.- Bellamy la guardò con la bocca aperta mentre le lacrime cadevano sui capelli biondi della ragazza.
-Non ce l'ho fatta, Clarke, non... Non ce l'ho fatta. Ti sto perdendo di nuovo! Non posso! Non posso vivere senza di te, Clarke! Io ti...-
-Lo so...- lo interruppe Clarke debolmente. -L'ho sempre saputo, ma non siamo stati fortunati in questo mondo. Ti prego... Resisti. Hanno bisogno di te.- disse ancora la ragazza prima di stringersi a lui e lasciarsi andare per sempre, quelle ultime parole incise sulla pelle del ragazzo.
-No, Clarke, no...- sussurrò ancora Bellamy prima di stringerla più forte che poté a sé. Clarke se n'era andata, come tutte le persone che amava, lo aveva abbandonato. Con la mano le spostò una ciocca di capelli dal viso e le lasciò un bacio umido delle sue lacrime sulla fronte e poi sulle labbra. -May we meet again, princess.-
Continuò a stringerla a sé, a ricordare tutto quello che avevano avuto o che avrebbero potuto avere, da quando l'aveva vista sulla navicella e con il suo fare da saputella lo aveva avvertito dell'aria tossica o quando si erano presi la responsabilità di tutte quelle morti insieme. Non si sarebbe mai staccato da lei, non ci sarebbe mai riuscito, lui solo in mezzo a quei cadaveri. Era rimasto solo. O forse non era rimasto affatto. Forse lui era morto con lei, forse lui non esisteva più. Sapeva solo che nonostante avesse ancora un corpo, la sua anima era legata a quella della ragazza tra le sue braccia e che loro erano comunque Bellamy e Clarke, i due leader, i due amici, i due ragazzi, che erano stati legati fino alla morte e che lo sarebbero rimasti anche dopo. Così, quando sentì il rumore delle voci arrivare da fuori quella bolla che si era creato attorno, prese Clarke tra le sue braccia, con ancora le lacrime amare del non aver fatto abbastanza per salvarla, e andò verso di loro, come un guerriero a testa alta che porta uno dei caduti in guerra, e mentre camminava in mezzo alla gente, con le lacrime e il sangue ancora freschi addosso tutti sapevano che niente sarebbe più stato come prima.

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