Spoiler 4x13
Clarke correva tra gli alberi verso il posto doveva aveva lasciato il rover. Con lo sguardo cercava qualcosa che non riusciva a trovare perciò continuava a correre. Quando raggiunse il rover entrò dentro spostando le coperte dal posto dove Madi dormiva.
-Madi...- sussurrò per poi prendere il fucile. Scese dal rover e iniziò a muoversi lentamente con l'arma puntata davanti. -Madi!- urlò poi sempre sull'attenti. Urlò ancora altre volte il nome della ragazzina quando venne attirata da delle voci. Erano delle guardie che facevano il turno davanti le porte della navicella appena atterrata.
-Abbiamo preso la ragazzina sanguenero, adesso dobbiamo trovare l'altra. Continuava a chiamarla mamma, quindi presuppongo sia sua madre.- disse un guardia girandosi il fucile tra le mani.
-Un'altra sanguenero. Dobbiamo trovarla.- rispose l'altro caricando l'arma.
-Ehi, ehi. Ci penseremo domani. A proposito, tra poco finisce il turno. Non vedo l'ora.- l'altra guardia però sembrava poco convinta e puntò il fucile tra gli alberi. Clarke si abbassò subito nascondendosi. Non avrebbe potuto attaccarli da sola, avrebbe attirato le altre guardie e non sarebbe riuscita a salvare Madi. Si strinse al tronco di un albero fin quando non sentì le guardie entrare dentro. La ragazza corse di nuovo al rover ed entrò dentro organizzandosi mentalmente sul da farsi, quando poggiò lo sguardo sui disegni che aveva fatto durante tutti quegli anni. Rappresentavano tutte le persone che erano state importanti per lei, un modo semplice per ricordarsi chi fosse. Si soffermò su una lunga serie di disegni, tutti rappresentanti lo stesso soggetto: Bellamy. A volte era solo la chioma riccioluta e selvaggia del ragazzo, altre le lentiggini, altre gli occhi scuri e profondi, come se durante il periodo passato con il ragazzo avesse imparato a riconoscerne e ricordare ogni singola parte. Poi si soffermò sul ritratto completo di Bellamy e seguì con il dito le diverse curve, come se in quel modo avesse potuto trasmettergli la forza che le dava quando ancora erano insieme. Tirò un enorme respiro asciugandosi le lacrime che avevano iniziato a scendere inaspettatamente, e si preparò per salvare la sua piccola sanguenero.Madi venne quasi spinta nella cella già occupata da altri ragazzi. Si alzò dal pavimento sistemandosi il cappello e guardandosi intorno. C'erano altri ragazzi, più grandi di lei, e un bambino. Uno di quelli si avvicinò a lei stringendole una spalla.
-Stai bene?- le chiese lui. Lei si limitò ad annuire. -Come ti chiami?-
-Madi.- sussurrò lei.
-Allora, Madi, hai vissuto sulla terra da sola dopo l'ondata nucleare?- Madi era tentata dal dire di no, che c'era qualcun altro con lei, ma ricordò le parole di Clarke che le diceva che, se una di loro fosse mai stata presa, non avrebbe dovuto dire dell'altra, altrimenti non si sarebbero potute aiutare a scappare se fossero state prese entrambe. Allora Madi annuì forse troppo velocemente. Il ragazzo le sorrise.
-Sei stata molto oraggiosa.- aggiunse lui. La ragazzina si andò a sedere vicino al bambino che stava giocando con un lembo della sua maglietta. Lo guardava e rivedeva un po' sé stessa in quei gesti, i gesti di un bambino spaventato che stava affrontando qualcosa più grande di lui. Il viso era dolce, complici anche i tratti asiatici, ma l'espressione era terrorizzata. Madi gli prese una mano senza dire niente e la strinse mentre i ragazzi parlavano tra loro non notando il gesto dolce della ragazzina. Il ragazzo che prima l'aveva soccorsa posò lo sguardo sulla scena sorridendo anche se il suo sorriso non era mai stato così spento.
-Non avere paura. Tu sei forte. Puoi affrontare tutto questo.- disse Madi stringendo sempre di più la sua mano. -Sconfiggi i tuoi demoni.- disse poi. Il ragazzo quasi saltò in aria sentendo quella frase. La raggiunse subito e le strinse le spalle.
-Dove l'hai sentita? Chi ti ha detto questa frase?- quasì urlò il ragazzo. Madi lo guardava sconvolta.
-Mia madre.- sussurrò lentamente sentendo la presa allentare. -Clarke.- aggiunse poi guardando lo sguardo profondo del ragazzo.
-Bellamy!- esclamò Murphy staccandolo dalla ragazzina. -Che diavolo fai?- continuò guardando lo sguardo vitreo di Bellamy.
-Clarke...- sussurrò lui guardando il vuoto. Murphy osservò la bambina che si era alzata e si era avvicinata a Bellamy.
-Sei tu? Sei Bellamy?- chiese Madi. Bellamy annuì ancora perso.
-Clarke non faceva altro che parlarti alla radio, disegnarti, parlarmi di te!- esclamò lei. Bellamy si abbassò al sua altezza cercando di non perdere l'equilibrio.
-È viva? Sta... Sta bene? E tu... Sei sua figlia?- chiese Bellamy balbettando come se stesse andando a tempo con il battito del suo cuore.
-Sta bene, è qua fuori. Mi ha salvata dall'ondata e mi ha trattata come una figlia. Mi aveva detto di non dire niente altrimenti non avrebbe potuto salvarmi. Ma credo che tu non la tradiresti mai. Non faceva altro che dirmi quanto vi completavaste, come lei fosse la testa e tu il cuore. Hai ancora bisogno della tua testa Bellamy?- il ragazzo pensò a come quegli anni avesse sempre cercato di essere razionale, ma in quel momento Clarke era lì fuori, e lei era la sua parta razionale.
-Puoi giurarci, piccola sanguenero.- Madi sorrise pensando al fatto che Clarke avesse ragione, che si completassero perfettamente. -Andiamo a riprenderci la nostra leader.- disse poi agli altri. Harper prese in braccio il bambino e strinse la mano di Monty. La stessa cosa fece Raven con Murphy. Bellamy spinse Madi dietro di sé per poi iniziare ad urlare attirando l'attenzione delle guardie.Clarke si stava avvicinando alla navicella quando sentì l'allarme. Subito pensò a Madi e, dal momento che l'allarme era ormai partito, sparò alle due guardie che erano intente ad entrare dentro. Prese il pass di una ed aprì la porta. Si ritrovò immersa nel caos più totale. Guardie e prigionieri per terra, si sentiva di nuovo a Mount Weather. Inspirò e inziò a sparare alle numerose guardie quando ad un tratto vide qualcuno correre verso di lei.
-Madi!- esclamò facendo ricadere il fucile.
-Mamma!- urlò la ragazzina abbracciandola.
-Andiamo Madi, dobbiamo andarcene!- urlò poi Clarke sopra il suono dell'allarme.
-No aspetta, mamma!- esclamò Madi cercando di tenerla per un braccio. Ad un tratto l'allarme cessò di suonare. -Ce l'hanno fatta!- esclamò ancora Madi.
-Chi? Chi ce l'ha fatta?- le chiese Clarke.
-Mamma, ho trovato il ragazzo di cui parli sempre, quello che disegni sempre, quello con cui parli alla radio.- disse la ragazzina prendendo un bel respiro. Clarke rimase quasi paralizzata da quell'informazione.
-Dove? Dove lo hai visto?- chiese Clarke agitata. Mentre la ragazza chiedeva risposte una guardia si avvicinò a loro. Clarke appena lo vide cercò di prendere il fucile ma non riusciva a trovarlo. Si mise davanti a Madi nel tentativo di proteggerla quando sentì il corpo della guardia ricadere al suolo. Alzò lo sguardo e vide Raven con una barra di ferro in mano.
-Ti ho salvato il culo di nuovo, Griffin.- disse l ragazza prima di far cadere l'arma e di abbracciarla il più stretta possibile.
-Non posso crederci.- sussurrò Clarke continuando a stringerla.
-Neanche io, ma adesso dobbiamo andare.- disse Raven camminando verso la porta il più velocemente possibile nonostante la gamba.
-Aspetta Raven...- cominciò Clarke.
-Bellamy ha detto che ci aspetteranno fuori.- le disse Raven prima di uscire dalla navicella.
Arrivarono al rover poco dopo ma subito si misero sull'attenti quando sentirono dei rumori provenire da esso. Clarke prese il fucile puntandolo verso il rumore quando Bellamy apparve nel suo campo visivo. Il fucile le scivolò quasi subito dalle mani. Si guardarono per dei secondi che sembrarono interminabili prima che Clarke corresse da lui saltandogli addosso. Lo strinse talmente forte da fargli male, ma al ragazzo sembrava importare poco. Aveva passato gli ultimi sette anni a crederla morta e vederla lì, tra le sue braccia era come risentire il suo cuore battere di nuovo, come se lo avesse lasciato sulla terra con lei per tutto quel tempo, perché lei ne aveva bisogno, come lui aveva bisogno della sua testa. Clarke si staccò da lui e gli prese il viso tra le mani per poi baciarlo. Quando le loro labbra si divisero lei poggiò la sua fronte sulla sua.
-Sento il tuo cuore battere velocissimo.- disse lei poggiandogli una mano sul petto. Lui sorrise.
-Batte così forte che non sento neanche più la testa. Ma non fa niente. I got you for that.- disse Bellamy baciandola di nuovo.Quando gli altri li raggiunsero iniziarono a cercare un posto dove stabilirsi temporaneamente, soprattutto per non farsi vedere dagli altri prigionieri evasi, prima di iniziare le ricerche del bunker. Bellamy stava giocando con il figlio di Harper e Monty che continuava a ridere di gusto.
-Credo che il nostro re abbia ritrovato il suo cuore. E anche la sua testa.- disse Murphy sedendosi al fianco di Clarke. La ragazza sorrise.
-Sei stato bravo Murphy, a tenerlo in sé.- disse lei.
-Niente che non abbia già fatto.- rispose lui tirandole una leggera spallata. Clarke si alzò e andò da Bellamy intimandogli di alzarsi. Camminarono fino a quando raggiunsero i resti della foresta delle farfalle. Bellamy guardò quel luogo quasi tristemente.
-Devo ritrovare Octavia al più presto.- Clarke gli prese il viso tra le mani.
-La troveremo.- lo rassicurò lei. Poi gli mise la mani intorno al collo. -Sai prima, mentre ti guardavo giocare con Richard, stavo pensando a come sarebbero i nostri figli.- Bellamy sorrise scuotendo la testa.
-Penso che sarebbero proprio dei bei bambini. Con me come padre poi.- rispose lui vedendola ridere, e solo Bellamy poteva sapere quanto le fosse mancata quella risata, non che l'avesse sentita tante volte. Poi la baciò dolcemente.Angolo autrice:
Solo... Non mi riprenderò mai da questa puntata.
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Untold Stories
Fiksi PenggemarRaccolta di One shots multifandom! •Possibili spoiler dal momento che seguo la programmazione Americana. ▪The 100 [21] ▪Teen Wolf [14] ▪Skam [1] ▪Shameless [1] ▪Crossover [1] ▪Multifandom [1] Credits per la stupenderrima copertina a @-sarcasmreid