Stiles/Lydia-Dubbi

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Era passata una settimana da quando i ragazzi erano tornati a Beacon Hills. Stiles, Lydia, Scott e Malia erano nella scuola dove facevano da supervisori dopo l'ennesimo attacco. Stiles e Lydia erano seduti sulle scale, lui con un braccio intorno alle sue spalle e lei con una mano intrecciata nella sua. Scott e Malia dal canto loro stavano parlando appoggiati agli armadietti. Ad un tratto sentirono dei passi veloci e Scott subito si mise sull'attenti mettendosi davanti agli altri. Appena vide Liam correre lo fermò di colpo prendendolo per le spalle.
-Ehi, calmati Liam.- gli disse Scott.
-È arrivato un nuovo lupo e dice di conoscervi.- disse Liam tutto d'un fiato. Scott lo guardò confuso per poi girarsi verso gli altri tre. Mentre cercava una spiegazione le porte della scuola si aprirono e Jackson Whittermore fece il suo ingresso. Stiles rimase paralizzato e lasciò cadere velocemente il braccio dalle spalle della sua ragazza che notò subito la sua assenza. Si girò per incrociare il suo sguardo ma lo trovò a fissare un punto indefinito. Jackson li salutò con un sorrisetto trionfale prima di sparire all'interno della presidenza. Lydia si girò completamente verso Stiles che sembrava completamente perso. Appena cercò di parlargli, il ragazzo si portò una mano dietro alla nuca.
-Si, ecco, adesso devo andare da mio padre, ci vediamo dopo, okay?- le disse per poi iniziare a correre verso l'uscita lasciandola confusa.















Stiles bussò alla porta dell'ufficio del padre e appena sentì il padre gridare 'Avanti' entrò nella stanza.
-Ehi, Stiles, cosa ti porta dal tuo vecchio?- chiese lo sceriffo stendendosi meglio sulla sua sedia.
-Sono venuto a vedere come va' il lavoro.- disse il ragazzo sedendosi di fronte a lui.
-Sai, un aiutino non mi farebbe male.- disse l'uomo ridendo. Stiles sorrise e gli fece cenno di andare verso la lavagna.
-Filo rosso irrisolto eh?- chiese al padre indicando gli innumerevoli fili rossi. Noah gli mise una mano su una spalla ridendo leggermente.
-Eh si.- disse l'uomo. -Allora, come vanno le cose con Lydia?- chiese poi Noah.
-In realtà, non lo so. Sembrava andare tutto bene fino a quando non è tornato Jackson questa mattina. È come se tutte le mie certezze fossero svanite. Ho paura, papà, paura di non essere abbastanza per lei, paura che lei possa tornare da lui dopo aver capito di aver fatto uno sbaglio scegliendomi perché non posso darle ciò di cui ho bisogno. Ho paura che quello che c'è stato è stato creato solo perché lui l'ha abbandonata. Io la amo, ma voglio che lei sia felice.- disse il ragazzo sentendo tutte quelle cose pesare sul suo corpo. Lo sceriffo lo strinse forte a sé per infondergli coraggio, per dirgli di non avere paura. Eppure la paura è un sentimento così comune, come la rabbia, la stessa rabbia mista al dolore che Lydia stava provando ascoltando quella conversazione. Aspettò qualche secondo per riprendersi e affrontare Stiles, poi bussò alla porta.
-Salve sceriffo, me lo lascereste per un po' di tempo?- chiese la ragazza sorridendo dolcemente. L'uomo annuì e, dopo aver dato una pacca sulla spalla al figlio uscì dalla stanza. -Ehi, sei sparito oggi.- disse la ragazza avvicinandosi a Stiles che era davanti alla lavagna con le mani sui fianchi.
-Si, stavo aiutando mio padre con il caso.- disse il ragazzo tenendo lo sguardo fisso sui fili rossi che collegavano le diverse immagini.
-Quindi non c'entra il fatto che Jackson sia tornato?- chiese la ragazza guardandolo attentamente. Lui girò la testa puntado il suo sguardo in quello di lei.
-Dovrebbe centrare qualcosa?- chiese poi Stiles.
-Dio, Stiles, smettila di fingere! Ho sentito la conversazione con tuo padre!- alzò la voce Lydia.
-Hai sentito?- chiese il ragazzo confuso.
-Si, Stiles, e la cosa che mi fa più rabbia non è che tu sia geloso, che tu non ti fidi di me, ma che tu non me l'abbia detto! Pensavo ci dicessimo tutto!- continuò ad urlare la ragazza nervosa come non mai.
-Lydia calmati.- le disse Stiles posando le mani sulle sue spalle.
-No, Stiles, questa volta non sarà così semplice. Non posso crederci che dopo tutto quello che abbiamo passato tu possa pensare che io sia ancora la stessa ragazza superficiale di un tempo. Pensavo ti fidassi di me, del nostro amore.- sussurrò la ragazza mentre le lacrime iniziavano a scenderle calde lungo le guance.
-Lydia, io non dubito di te, dubito di me, di quello che potrei farti mancare, al fatto che forse meriti di meglio.- le disse Stiles asciugandole le lacrime. La ragazza si divincolò dalla sua presa.
-Stiles, Dio mio, non posso credere che tu mi veda ancora come la stessa Lydia di un tempo.- disse la ragazza prima di uscire velocemente dall'ufficio.
-Lydia!- la richiamò Stiles seguendola subito. -Lydia, fermati, ti prego.- disse il ragazzo cercando di fermarla. Le prima gocce di pioggia iniziarono a scendere sulle loro teste ma le lacrime di Lydia erano ancora più pesanti delle gocce d'acqua. Stiles la prese per un braccio. -Ti prego Lydia, lasciami spiegare.- disse il ragazzo prendendola per i polsi e avvicinandola a sé mentre lei singhiozzava. -Non è vero che ti vedo come la vecchia Lydia, so quanto tu sia cambiata, ti conosco da più di dieci anni e non ho mai perso un tuo solo cambiamento, come puoi pensare che ti veda allo stesso modo, come puoi pensare che non mi fidi di te, quando sei una delle poche di cui lo faccio.- disse Stiles per poi alzarle la testa che Lydia stava tenendo bassa. -Lydia, guardami negli occhi, puoi vedere tutto quello che provo per te, tutto quello che non ho il coraggio di dirti ma che puoi leggere qui.- continuò poggiando la fronte sulla sua. -Voglio solo il meglio per te, ed è per questo che dubito di me stesso, perché ho paura di non essere abbastanza.- Stiles non distoglieva gli occhi da quelli verdi di Lydia mentre la pioggia batteva sempre più forte su di loro.
-Tu sei il meglio per me e l'unica cosa che desidero sei tu, Stiles.- sussurrò Lydia prima di baciarlo.
















Il giorno seguente Lydia e Stiles erano di nuovo insieme nella stessa posizione del giorno precedente, mentre parlavano del fatto che sarebbe potuto essere uno schema quello dell'assassino. Mentre parlavano Jackson uscì dalla presidenza. Stiles ancora una volta lasciò cadere il braccio dalle spalle della ragazza ma Lydia questa volta fu previdente e subito riprese il braccio del ragazzo e se lo mise intorno alla vita per poi girarsi leggermente verso di lui.
-Non provarci mai più.- sussurrò Lydia a Stiles lasciandolo sorpreso. Poi lo baciò per rassicurarlo il più che poté accarezzandogli i capelli e attirandolo sempre più vicino a lei.
-Wow...- sussurrò Stiles.
-Questo per farti capire che ti amo.- disse lei per poi baciarlo di nuovo.

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