Untold Stories

Bellamy/Clarke-Kids

Probabilmente cinque anni lontani non erano stati abbastanza per distruggere un amore tanto potente come quello di Clarke Griffin e Bellamy Blake. Si erano rincorsi, divisi, persi, ma si erano aspettati a vicenda per tutto il loro lungo percorso. Forse era quello che li rendeva unici. Si erano ritrovati e l'amore era esploso in loro come una bomba ad orologeria deposta nelle loro anime per troppo tempo senza avere possibilità di esplodere. Poi era arrivata la pace sulla terra, per quanto sembrasse un miraggio, era arrivata, gli Skypeople erano diventati Grounders, e i Grounders avevano appreso dagli Skypeople. I primi matrimoni furono 'strani' a seconda di chi li guardava. La tradizioni erano diverse, eppure c'è sempre qualcosa che innesca il bene comune. Il matrimonio di Bellamy e Clarke fu il mezzo per unire del tutto le diverse culture. Il primo matrimonio che racchiudeva un po' dei Grounders e un po' degli Skypeople. Ma forse un mezzo di comunione lo erano ancora di più i bambini, quelle persone in miniatura che non badano a niente se non al proprio divertimento, che si mischiavano tra di loro come se nulla fosse. Quando Clarke rimase incinta di Aurora, Bellamy non poteva crederci, avere di nuovo qualcuno d'accudire, che avesse bisogno di lui, lo sollevava. La sera lui e Clarke si stendevano sul loro letto e lui cominciava ad accarezzarle la pancia, cosa che rilassava la ragazza. Ma forse la sua emozione più grande fu quando la prese la prima volta tra le braccia. O forse fu quando Clarke gli annunciò di essere di nuovo incinta, dopo tre anni dalla nascita di Aurora. Bellamy ripeté le stesse cose, ma non era più solo a farle. Aurora richiamava il fratellino ogni sera, poggiando la testolina scura sul pancione della mamma. E Bellamy le accarezzava la schiena cercando di farla addormentare. Quando Jake naque e Bellamy lo prese tra le braccia mentre con una mano teneva quella della piccola Aurora, sentiva la presenza di tutti coloro che erano morti sulla sua testa, come delle ombre che lo proteggevano e, quando girò la testa verso la bambina al suo fianco intenta a fissare il fratellino, vide il riflesso della madre, e non poté fare a meno di commuoversi sapendo che in qualche modo si erano ritrovati.

Jake muoveva i suoi primi passi lungo la boscaglia tenendo la mano di Aurora, mentre Bellamy e Clarke stavano dietro di loro, lui con una mano sulle sue spalle e lei con una mano sul suo petto. Camminava e seguivano i due bambini, ogni tanto perdevano la testa bionda e riccioluta di Jake, ma era sempre Aurora a ritrovarlo. Camminarono fino a quando si rotrovarono nei pressi della vecchia navicella.
-Mamma! Papà!- esclamò Aurora correndo verso di loro trascinandosi il fratello dietro. Poi indicò la navicella, facendo perdere l'equilibro al fratellino che si ritrovò seduto per terra. Bellamy lo prese in braccio ridendo. -Cos'è quella?- chiese la bambina rivolgendo tutta la sua attenzione alla mamma.
-Quello è il posto dove io e la tua mamma ci siamo incontrati per la prima volta, principessa.- rispose Bellamy attirando l'attenzione di Aurora. La bambina sembrò confusa.
-Si, sai, il tuo papà era già uno sbruffone.- Bellamy scoppiò a ridere.
-È vero! E lei una saputella.- disse lui poi mentre Clarke prendeva per mano Aurora.
-Papà, volevi già bene alla mamma?- chiese poi la bambina. Clarke si girò verso Bellamy.
-Su, Bellamy, mi volevi già bene?- chiese lei prendendolo in giro.
-Nonostante ci abbiamo messo molto tempo, almeno agli occhi degli altri, appena il mio sguardo incrociò il suo davanti a quel portellone, sapevo di essere perso. Quindi si, le volevo già bene.- disse il ragazzo fissando Clarke negli occhi. Lei si avvicinò lentamente e poi lo baciò.
-Anche io, Bellamy.- disse la ragazza sorridendo. Poi ricominciarono a camminare, Bellamy si mise sulla spalle Jake mentre Clarke scuoteva la testa. E sapevanp entrambi che, quella felicità, se l'erano meritata.