Bellamy/Clarke-Unexpressed Feelings

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Clarke guardava lo specchio d'acqua sorridendo leggermente, anche se in fondo, non c'era niente per cui valesse la pena sorridere. Bellamy l'affiancò silenziosamente, ma lei notò subito la sua presenza.
-Clarke...- sospirò Bellamy affranto da quella situazione. Non voleva fosse un addio, non lo avrebbe permesso, eppure lui non aveva la capacità di fermare quello che sarebbe potuto succedere. La ragazza si girò verso di lui incuriosita. -Se... Se non dovessimo rivederci...- e il ragazzo si stava torturando per quello che non avrebbe dovuto dire ma che inevitabilmente voleva farle sapere. La ragazza continuava a scrutarlo mentre lui sperava vivamente lo interrompesse, lo rassicurasse, ma lei sembrava meno convincente di quanto lo fosse lui stesso. Sospirò ancora, doveva farlo o l'avrebbe persa davvero per sempre. -Io...- continuò cercando di trovare il coraggio che gli serviva.
-Andiamo?- chiese Roan avvicinandosi a Clarke. La ragazza continuava a fissare Bellamy che sembrava visibilmente frustato dal tentativo non riuscito. -Quindi tu non verrai?- continuò Roan rivolgendosi a Bellamy il quale negò con la testa.
-Devo rimanere, per gli altri, per mia sorella.- disse cercando di nascondere la tristezza dal doversi separare dalla sua co-leader. Roan e Clarke iniziarono a muoversi verso l'acqua mentre Bellamy verso il rover. Tutto sembrava andare a rallentatore mentre il ragazzo si malediceva mentalmente. Ad un tratto, con uno scatto si voltò verso i due.
-Al diavolo.- disse tra i denti prima di iniziare a correre. Li raggiunse quasi subito e prese Clarke per un braccio che sobbalzò prima di voltarsi e trovarsi tra le braccia di Bellamy. Rimase paralizzata prima di abbracciarlo.
-Io ti amo, principessa.- sussurrò lui tenendola stretta e lasciandola spiazzata. E quando lui tornò al rover la guardò andare via, ripetendosi che aveva fatto bene, che avevano più bisogno di lui al campo, ma forse non riuscì a convincersi del tutto.





Quando Bellamy entrò nel laboratorio di Becca rimase spiazzato da tutto quel bianco. Lasciò cadere lo zaino ai suoi piedi sorridendo appena. Abbassò lo sguardo giusto in tempo per prendere Clarke tra le sue braccia, proprio come tempo prima era successo al campo, la strinse più che poté e appena si staccarono le loro labbra si scontrarono quasi automaticamente.
-Non te l'ho mai detto anche io.- disse la ragazza sospirando.
-Non devi.- rispose lui sorridendo e baciandola di nuovo. E forse esisteva ancora qualcosa per cui sorridere in quel mondo in rovina.









Angolo Autrice:
Ma si facciamo un po' di masochismo usando le frasi Stydia per la Bellarke.

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