Theo/Liam-I'm not gay

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Liam era alla stazione di polizia insieme a Stiles e Scott. Camminava avanti e indietro in un atto di puro nervosismo.
-Non ci posso credere!- sbottò all'improvviso lasciando gli altri due perplessi. -Gli avevo dato fiducia e lui che fa? Si fa mettere di nuovo in carcere!- esclamò poi incrociando le braccia. Scott gli poggiò una mano sulla spalla.
-Andiamo Liam, è Theo, cosa ti aspettavi? Insomma, ha fatto cose anche più gravi.- gli disse l'alfa rassicurandolo.
-Da quando l'ho riportato nel nostro mondo è una mia responsabilità ma non sono capace di tenerlo a bada.- disse il beta scuotendo la testa. La porta dell'ufficio dello sceriffo si aprì in un lento cigolare e, quando l'uomo ne uscì i ragazzi scattarono nella loro direzione. L'uomo fece cenno di seguirlo, quando Liam bloccò gli altri due. -È una mia responsabilità, non dovete preoccuparvene anche voi.- disse il più piccolo per poi annuire con la testa e seguire lo sceriffo. Scott fece per seguirlo quando Stiles lo fermò.
-Ha ragione Scott. Lasciagli gestire le sue cose. E poi io avevo comunque altro da fare.- disse Stiles prima di tirare fuori le chiavi della jeep. Scott rise.
-Oh davvero? E questo 'altro' ha anche un nome? Tipo Lydia?- disse l'alfa prima di seguirlo fuori dalla stazione. Nel mentre Liam era arrivato alle celle. Noah gli fece un cenno con la testa e il ragazzo entrò. Theo era seduto su una delle panchine con la testa poggiata al muro e gli occhi chiusi.
-Non ci posso credere.- disse Liam avvicinandosi e poggiandosi alle sbarre. Theo aprì gli occhi girando leggermente la testa.
-Non è la prima volta.- rispose lui con non curanza.
-Ah davvero?- esclamò Liam colpendo una delle sbarre. -Ti avevo dato fiducia, Theo! E tu l'hai tradita!- Theo si alzò di scatto avvicinandosi a lui e guardandolo negli occhi.
-Come se ti importasse realmente. Volevi anche rimandarmi in quel posto orribile, non ti credo Dunbar.- gli occhi di Liam si illuminarono subito e il ragazzo strinse le sbarre convulsivamente prima di staccarsi e scuotere la testa per riprendersi. Poi uscì dalla stanza senza neanche voltarsi.

















Theo uscì di prigione due giorni dopo, quando costatarono che in realtà non era stato lui a causare il caos sulla strada principale di Beacon Hills. Il ragazzo girovagò per la città quando arrivò davanti casa di Liam. La osservò a lungo quando ad un tratto la porta si spalancò. Quando Liam lo vide rimase immobile a fissarlo prima di correre verso di lui e trattenerlo per il colletto.
-Sei evaso?- sputò subito lui ancora furioso. -Ho sentito il tuo odore da dentro casa.-
-Rilassati. Mi hanno liberato.- disse Theo spingendolo con forza.
-Ah si? E dovrei crederci?- disse lui guardandolo torvo.
-Fa come credi.- rispose Theo iniziando a camminare dalla direzione dalla quale era venuto. Liam sembrava sul procinto di entrare in casa quando si girò di scatto come se si stesse sentendo in colpa per quella situazione.
-Theo!- lo richiamò. -Facciamo finta che voglia crederti.- disse camminando verso di lui che si era fermato qualche metro più avanti. -Dove andrai a stare?- gli chiese poi. Theo alzò le spalle.
-Non lo so.-
-Sono io che ti ho riportato in questo mondo. Non voglio tu combina casini. Entra dentro.- gli disse Liam indicandogli la porta con la testa.
-Davvero?- chiese Theo confuso.
-Andiamo, prima che cambi idea.- disse Liam per poi entrare seguito a ruota dall'altro.
Salirono nella stanza di Liam e il ragazzo prese dall'armadio un sacco a pelo, prima di lanciarglielo addosso.
-Puoi metterti dove vuoi.- gli disse Liam per poi sdraiarsi sul suo letto. Theo mugugnò qualcosa prima di sdraiarsi sul pavimento.
-Davvero molto carino da parte tua trattarmi così.- disse poi guardando il soffitto. Liam si alzò di colpo.
-Come vuoi trattato dopo aver tradito la mia fiducia?- gli chiese per poi scendere dal letto. Theo si alzò subito guardandolo male.
-Te lo saresti dovuto aspettare. Da uno come me.- disse lui stringendo i pugni.
-Forse sono stato stupido a credere che ci fosse del buono in te! Che saresti potuto cambiare!- disse Liam quando ad un tratto Theo gli prese il colletto della maglia e lo attirò a sé baciandolo. Liam rimase qualche secondo fermo prima di stringere i pugni e ricambiare. Quando si staccarono Liam deglutì.
-Non sono gay.- sussurrò.
-Neanche io.- rispose Theo prima di baciarlo di nuovo e spingerlo fino al letto.

















Quando Liam si svegliò il mattino dopo tra le braccia di Theo subito saltò fuori dal letto. Theo si svegliò e si mise a sedere.
-Esci dal letto. Quello che è successo è stato un errore. Va' via.- disse Liam infilandosi i pantaloni.
-Mi sembravi abbastanza lucido ieri sera.- rispose Theo scendendo lentamente dal letto.
-Esci. Dal. Mio. Letto.- scandì Liam. -Io non sono gay, ho una ragazza, e tu hai tradito la mia fiducia. Quello che è successo è un errore. Va' via, ora.- disse Liam prendendo lo zaino e uscendo dalla porta. -Non farti vedere neanche  a scuola, almeno non da me.- aggiunse poi scendendo le scale.

















Era l'ora di pranzo e il branco era tutto riunito ad uno dei tavoli della mensa. Liam continuava a giocare con il suo cibo alzando solo lo sguardo qualche volta, quando Hayden lo chiamava per chiedergli cosa aveva o per osservare Stiles e Lydia punzecchiarsi giocosamente. Scott arrivò poco dopo sedendosi al fianco di Stiles.
-Ehi ragazzi, ho visto Theo, non sapevo lo avessero liberato.- Stiles, che stava giocando con i capelli di Lydia, si girò tranquillamente verso l'amico.
-Si, hanno scoperto che non era stato lui a fare quel disastro.- disse il ragazzo. Liam lasciò cadere la forchetta sul tavolo.
-Non... Non è stato lui?- chiese il ragazzo prima di prendere lo zaino e iniziare a correre verso le porte della mensa. Corse per tutti i corridoi quando intravide Theo vicino al suo armadietto. -Perché non mi hai detto che non eri stato tu? Perché mi hai fatto credere di esserti comportato male?- chiese subito Liam guardandolo torvo. Theo lo fissò a lungo prima di portarlo fuori dalla scuola tirandolo per un braccio. Quando si trovarono da soli lo strinse per le spalle. -Perché?- sussurrò Liam.
-Perché è più semplice farmi odiare da te che esserti amico. Non voglio deluderti, ma sono sicuro che prima o poi lo farò, e non voglio illuderti, so che è strano, ma, Liam, ci tengo a te. Tu hai creduto in me, ma io non mi sento all'altezza delle tue aspettative.- disse Theo abbassando lo sguardo. Liam sorrise leggermente prima di avvicinarsi e baciarlo.
-Continuo a non essere gay.- sussurrò poi. -Ma credo di poter fare un eccezione, perché anche per me sei importante, Theo. Per questo ero così deluso, perché credo in te.- aggiunse prima di baciarlo di nuovo.







Angolo autrice:
Probabilmente ci sarà una seconda parte😏

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