Maggio 1246
Una carrozza percorreva le strade di Firenze nel buio della sera. L'unico rumore che si sentiva per le strade era quello degli zoccoli dei cavalli. I due fratelli discutevano all'interno dell'abitacolo mantenendo ogni qual volta qualche minuto di silenzio tra un argomento e un altro. In uno di quei momenti di pura pace il più piccolo si perse a guardare la strada che scorreva.
-Stiles, cosa ne pensi del matrimonio?- il ragazzo non portò lo sguardo sul fratello continuando a fissare il vuoto quasi affascinato.
-Questo è quello che vuole Dio. Il matrimonio è sacro.- sussurrò soltanto. Scott sospirò.
-Non quel genere di matrimonio. Nessuno si sposa più per amore, ci destinano a qualcuno fin da bambini per motivi strettamente economici.- Stiles sospirò. Lo sapeva bene. -L'amore non ha più alcuna importanza. E io... Io non voglio essere infelice.- Scott strinse i pugni voltando la testa di scatto.
-Neanche io voglio diventare un oggetto. Ma è nostro compito, Scott. C'è un amore ancora più potente, quello per Dio.- il più grande alzò lo sguardo verso la luna. La sua luce non era altro che il riflesso della luce del sole. Lui sarebbe diventato soltanto il riflesso di quello che voleva suo padre.
-Non voglio.-*
-Avete sentito?- Derek si mise in mezzo ai due fratelli che lo guardavano confusi.
-La nuova famiglia più ricca della città. Ovviamente dopo la vostra. Hanno creato un immensa fortuna. E stanno cercando di far sposare i due figli.- Stiles sorrise.
-Io sono già destinato da quando avevo 9 anni.- disse poi scrollando le spalle. Scott abbassò lo sguardo.
-Beh, probabilmente toccherà a tuo fratello.- Stiles annuì prima di portare lo sguardo sulla strada. Tre ragazze si facevano largo nella stretta stradina camminando insieme, ovviamente con due ragazzi al loro fianco. Camminavano ordinate, sorridendo cordialmente. Al centro c'era una ragazza dai lunghi capelli ramati e gli occhi verdi, un sorriso dolce a contornarle il viso. Stiles la riconobbe. La prima volta che la vide era vestita di stracci e ricoperta di farina, aveva nove anni, poco prima di essere combinato per il matrimonio. Lei gli aveva sorriso e lui aveva ricambiato. Non l'avrebbe confusa con nessuno al mondo. Quegli occhi luminosi erano inconfondibile.
-Ecco la tua futura moglie, Scott!-esclamò Derek indicando la ragazza che Stiles stava fissando. Quella frase lo fece risvegliare.
-Come si chiama?- chiese subito cercando risposta in Derek.
-Lydia, e quello, è suo fratello.- aggiunse poi indicando uno dei due ragazzi. -Isaac.- Stiles riportò lo sguardo su Lydia e la trovò a guardarlo, anche lei lo aveva riconosciuto. Sorrise impercettibilmente e lui ricambiò. Scott rimase a fissare il vuoto. Sapeva fin troppo bene come sarebbe andata a finire quella storia, soprattutto quando incontrò gli occhi azzurri del figlio maggiore dei Martin.*
Luglio 1246
Stiles uscì dalla casa di soppiatto, cercando di non farsi vedere, e si appostò nella parte sul retro. Quando sentì i passi leggeri della ragazza sospirò prima di allungare una mano e afferrarle un braccio, trascinandola verso di lui. Quando Lydia incontrò i suoi occhi lo baciò di colpo, facendo scorrere le sua mani lungo le sue guance leggermente ruvide, mentre lui rimaneva poggiato al muro come a reggersi. Le avvolse i fianchi tenendola ben salda. Quando si staccarono lei lo guardò a lungo.
-Non voglio sposarmi con nessun altro che non sia tu. Voglio sposarmi per amore, Stiles.- lui le sorrise scostandole una ciocca di capelli dal viso.
-Lo so. Lo voglio anche io. Prima di conoscerti, avrei accettato di sposare quella ragazza. Ma quella ragazza non sei tu.- Lydia sospirò poggiandosi al suo petto.
-Domani incontrerò mio marito.- Stiles perse un battito. -Non voglio.- lui la strinse più forte.*
Stiles e Scott erano alzati davanti al tavolo della sala da pranzo in completo silenzio in attesa che gli ospiti entrassero nella stanza. Scott non osava alzare lo sguardo dal tavolo in mogano, sapeva che tutto quello era per lui. La porta si aprì ed entrambi scattarono. Lydia e Isaac entrarono
per primi. Stiles trattenne un gemito. Suo fratello sarebbe stato il marito della donna che amava. Scott guardava i due imbambolato e Stiles iniziò a temere che si fosse realmente innamorato di Lydia. Isaac rimase freddo e impassibile mentre salutava e si accomodava. Lydia non toglieva gli occhi da Stiles, gli occhi lucidi tradivano la sua espressione serena. Scott invece fissava ancora il tavolo stringendo le mani tra di loro come in una silenziosa preghiera.*
La porta si chiuse di colpo. Scott rimase paralizzato quando sentì i passi pesanti. Due mani lo presero per le spalle e lo fecero voltare e due labbra si scontrarono con le sue. Isaac si fece prepotentemente largo nella sua bocca e lui lo fece fare. Quando notò la poca reattività del ragazzo si staccò di colpo.
-Che succede?- chiese subito facendo un passo indietro.
-Sposerò tua sorella.- Isaac scrollò le spalle.
-Non mi importa, non rinuncerò a questo divertimento.- Scott strinse i pugni.
-Non è un divertimento. Non più, Isaac. Non puoi usarmi a tuo piacimento. All'inizio era divertente, ma adesso stai usando la mia condizione come un oggetto.- Isaac alzò gli occhi al cielo.
-È solo divertimento, scaricare le frustazioni.-
-Non sono un oggetto.-
-Sei contro natura, Scott.-
-Anche tu lo sei.- Isaac scosse la testa.
-No, io non sono come te.- disse poi allontanandosi.
-Io ti amo.- quelle parole gelarono l'aria.
-Cosa hai detto?- Scott strinse le labbra.
-Ti amo.- Isaac si avvicinò come una furia prima di tirargli uno schiaffo talmente potente da farlo cadere sul materasso.
-Sei contro Dio. Dio ci ha fatto uomo e donna. Non puoi amare un uomo. Anche per te deve essere solo divertimento. Non è naturale.- sibillò a denti stretti mentre lui chiudeva gli occhi. -Io non ti amo. Non ti amerò mai. Tu sei un eretico. Ti va bene che io sia così buono da non andare a dirlo in giro.- aggiunse prima di avviarsi verso la porta ed uscirne lasciandolo solo e con le lacrime agli occhi.*
Settembre 1246
Festa di fidanzamento che sancisce un accordo tra le due famiglie più ricche di Firenze.
Lydia correva, correva in mezzo alla gente cercando di raggiungere il giardino esterno. Quando si trovò immersa nel buio prese un grosso respiro. Lo vide subito, poco lontano, a fissare il vuoto. Gli corse incontro fino a scontrarsi con lui e abbracciarlo cercando di evitare il vestito fin troppo grande.
-Lydia...- sussurrò Stiles sui suoi capelli. La ragazza continuò a stringerlo. -Non possiamo più.- la ragazza negò con la testa.
-Ti prego, no!- esclamò lei. Stiles le alzò il viso e poggiò la fronte sulla sua.
-Non possiamo. Sposerai mio fratello.- una lacrima rigò il viso di Lydia. Un urlo squarciò il silenzio che si era creato. I ragazzi si staccarono di colpo e Stiles corse immediatamente in quella direzione. La porta della camera di suo fratello era spalancata e le urla provenivano proprio da là. Entrò come una furia quando incontrò il corpo scosso dalle lacrime e dai singhiozzi dalla madre mentre le persone circondavano lei e qualcos altro. Alzò lo sguardo e trovò il corpo del fratello ormai senza vita, appeso da una corda al lampadario. Il colpo fu talmente duro che il ragazzo riuscì solo ad avvicinarsi prima crollare in ginocchio davanti a lui, le lacrime sempre più copiose e frequenti. La gente continuava ad entrare: c'era chi urlava, chi sveniva, chi piangeva. Stiles si accasciò per terra, tenendo il proprio peso con le braccia. Mentre le lacrime bagnavano il pavimento, qualcosa attirò la sua attenzione: un biglietto, bianco, candido. Lo prese tra le mani tremanti e lo lesse:L'amore mi ha distrutto. Mi sono innamorato di un uomo. Sono contro natura. Lui non mi amerà mai. Sono contro Dio. Ma non voglio vivere una vita che non sento mia. Voglio morire. L'amore è ancora la cosa più bella del mondo. Ho sempre speranza. Non sprecare la tua vita, combatti per essa, non come ho fatto io. Ma io non avevo nulla per cui combattere. Continua ad amare. Magari io sarò più fortunato in un'altra vita.
Scott.
Stiles continuava a tremare mentre leggeva le ultime parole di suo fratello. Un rumore gli fece voltare la testa. Isaac fissava il corpo con gli occhi spalancati e lucidi mentre crollava sulle sue ginocchia. Stiles avrebbe dovuto capirlo, capire il fratello, capire Isaac. Capire quel rapporto così strano. Ma non lo aveva fatto. Ma promise a sé stesso che avrebbe dato valore a quelle ultime parole di Scott. Sarebbe scappato con Lydia. Sarebbe stato felice. E magari, anche Scott lo sarebbe stato in un'altra vita. Magari con lui. Magari con Isaac.
*
Tempi odierni
-Andiamo, Scott! Devo andare da Lydia!- Stiles camminava lungo i corridoi come una furia mentre Scott rideva guardando la sua espressione terrorizzata dal fare tardi con la sua ragazza. Mentre camminava era troppo preso da Stiles per vedere dove andava e finì per andare a sbattere contro qualcuno. Quando alzò lo sguardo si scontrò con due pozze azzurre troppo familiari. Si allontanò di colpo tossendo, facendo sorridere il ragazzo.
-Scusa!- esclamò poi con voce troppo acuta. Poi rise per scaricare la tensione. Quando lo guardò di nuovo lui aveva una strana espressione in viso.
-Ci siamo già incontrati?- chiese poi inclinando leggermente la testa di lato.
![](https://img.wattpad.com/cover/103905696-288-k148509.jpg)
STAI LEGGENDO
Untold Stories
FanfictionRaccolta di One shots multifandom! •Possibili spoiler dal momento che seguo la programmazione Americana. ▪The 100 [21] ▪Teen Wolf [14] ▪Skam [1] ▪Shameless [1] ▪Crossover [1] ▪Multifandom [1] Credits per la stupenderrima copertina a @-sarcasmreid