Stiles/Lydia-I need you

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Lydia era al suo dormitorio seduta sul letto con un enorme libro sulle gambe. Il giorno dopo avrebbe avuto un esame e nonostante fosse abbastanza sicura sull'argomento, l'ansia la stava divorando viva. Non le era mai capitato, ma probabilmente tutto quello che aveva vissuto nell'ultimo periodo aveva influito su di lei più di quanto volesse ammettere. Sfogliò ancora una volta il libro prima di sbuffare e chiuderlo con un tonfo. Prese il cellulare e aprì le chat cercando quella di Stiles. Notò l'ultimo accesso di all'incirca un'ora prima e decise di chiamarlo sperando che non avesse lezione. Non pensava che la distanza le avrebbe fatto così male, eppure con Stiles era tutto nuovo per lei. Il telefono squillò per qualche secondo e appena sentì la voce di Stiles rispondere riprese a respirare. Non si era neanche resa conto di aver trattenuto il respiro.
-Ehi, Lyds!- rispose il ragazzo. Sembrava stesse correndo a giudicare dall'affanno che aveva.
-Ehi, che stai facendo?- chiese la ragazza sorridendo involontariamente.
-Sto correndo a pranzo, mi sono trattenuto in classe con il professore per il mio esame di dopodomani e non mi sono reso conto dell'orario.- rispose il ragazzo. Lydia rise leggermente immaginandolo mentre correva con il suo solito modo buffo. -Tu sei pronta per il tuo esame?- chiese poi il ragazzo e sembrava avesse smesso di correre.
-Non lo so, Stiles, so l'argomento perfettamente ma ho un'ansia incredibile.- disse la ragazza sinceramente.
-Ehi, sono sicuro andrai benissimo.- disse Stiles per rassicurarla. -Sei o non sei un genio?- continuò poi.
-Vorrei che fossi con me...- sussurrò Lydia.
-Io...- Stiles venne fermato da una voce femminile che lo richiamava. Lydia rimase paralizzata a sentire quella voce. -Oh, Ehi Lisa.- disse il ragazzo rivolto presumibilmente alla voce. Lydia non ci pensò due volte prima di chiudere la telefonata per poi maledirsi mentalmente. Adesso sarebbe stato ancora peggio studiare per quel dannato esame. In meno di due minuti iniziarono ad arrivarle i messaggi e le telefonate di Stiles che era in preda al panico non riuscendo a capire cosa fosse successo. Lydia pensava a quanto fosse stupido il suo comportamento da bambina viziata, ma la stupidità del suo ragazzo del non capire la situazione la superava di certo. Perciò chiuse i libri, il computer e anche il cellulare, si raggomitolò nelle coperte e nella felpa di Lacrosse che Stiles le aveva dato il giorno in cui lo aveva accompagnato all'università e cadde in un sonno profondo. Venne risvegliata diverse ore dopo dall'incessare bussare alla porta. Si alzò controvoglia stropicciandosi gli occhi e camminò lentamente verso la porta. L'aprì e si trovò Stiles davanti bagnato fradicio con il respiro pesante di chi aveva corso per diversi metri.
-Oddio, stai bene!- esclamò prima di baciarla. Lydia rimase spiazzata ancora per qualche secondo cercando di capire se si trattasse di un sogno. Ma appena venne avvolta dal profumo familiare del ragazzo si fece avvolgere completamente dal bacio aggrappandosi a lui con tutte le sue forze. -Non puoi farmi spaventare così, Lydia.- sussurrò il ragazzo sulle sue labbra.
-Ma che diavolo ci fai qui? Sta piovendo e ti sei fatto sette ore di macchina!- esclamò la ragazza allontanandosi da lui.
-Lydia non mi rispondevi! Mi sarei fatto anche venti ore di macchina per constatare stessi bene!- continuò Stiles. Lydia gli passò un'asciugamano e dei vestiti che lui aveva lasciato da lei per ogni evenienza e gli indicò il bagno.
-Prima sistemati poi ne riparliamo.- disse retorica mentre lui correva in bagno cercando di non scivolare. Lydia sorrise pensando al fatto che si fosse fatto tutta quella strada solo perché non gli rispondeva al cellulare. Si sistemò di nuovo sul letto riprendendo il libro. Dopo qualche minuto Stiles uscì dal bagno con un asciugamano a frizonarsi i capelli e si sedette vicino a lei.
-Come va?- le chiese osservando il libro.
-Bene.- rispose Lydia fredda.
-Lydia per favore puoi dirmi che è successo?- chiese ancora Stiles. Lydia lo guardò in quei suoi occhi da cerbiatto e si maledisse per essersene innamorata senza neanche capirlo. Sospirò chiudendo il libro.
-Scusami per averti fatto preoccupare, solo che mi manchi e quando ho sentito quella ragazza chiamarti, non lo so, mi sono sentita persa.- ammise la ragazza con gli occhi lucidi.
-Ehi, ehi, ehi.- disse Stiles mettendole un braccio intorno alle spalle e stringendola a sé. -Avresti dovuto dirmelo e ti avrei rassicurata.- continuò lui lasciandole un bacio tra i capelli.
-Lo so, sono stata stupida, ma avevo davvero bisogno di te.- disse Lydia stringedosi ancora di più a lui.
-Avresti dovuto dirmi anche questo. E poi anche se sei un genio puoi avere ansia per un esame. Sei sempre umana.- disse per poi sorridere. -Beh almeno per metà.- Lydia rise leggermente asciugandosi le lacrime. Dopo qualche minuto stretti così, mentre Stiles la rassicurava del fatto che non sarebbe mai stato capace di guardare nessun'altra, Lydia sobbalzò.
-Stiles, il tuo esame!- esclamò in preda al panico.
-Ehi, sono pronto e poi ho portato il libro.- disse il ragazzo sorridendo. Lydia lo guardò torvo prima di dargli un bacio veloce.
-Ripetiamo?- chiese la ragazza sorridendo.















Stiles si era addormentato da un'ora lasciando Lydia a ripetere da sola, anche se lui aveva ancora il braccio intorno alla sua vita. Lydia si rese conto che quella era la sua sicurezza, quello di cui aveva bisogno per il resto della sua vita, un ragazzo meraviglioso come Stiles che si facesse sette ore di strada perché non rispondeva alle telefonate nonostante avesse un esame dopo due giorni. Sfogliò ancora una pagina prima di guardare Stiles dormire beato. Si, lui era esattamente ciò di cui aveva bisogno. Chiuse il libro e si sdraiò al suo fianco baciandolo. Stiles si svegliò subito ricambiando il bacio.
-A cosa lo devo?- chiese il ragazzo sorridendo.
-Al fatto che sei tu.- rispose la ragazza baciandolo di nuovo.
















Quella mattina Stiles rimase a guardare l'esame di Lydia e a darle tutta la sicurezza di cui aveva bisogno. Quando uscirono dall'aula lei gli saltò addosso baciandolo perché era andato tutto bene e lo doveva principalmente a lui. Quando poi arrivò il momento per Stiles di andare, Lydia lo strinse forte a sé cercando di imprimere nella sua memoria il suo profumo prima di lasciarlo andare. E si, era innamorata persa, e non c'era più modo di negarlo

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