8.

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Durante le lezione non feci altro che pensare alla conversazione che avevo avuto con Andrew.
In fin dei conti, non era male, potevamo quasi essere amici.
Alla fine delle lezioni, raggiunsi il parco della scuola dove sapevo che avrei incontrato Alexa, seduta sulla solita panchina, intenta a truccarsi e a sistemarsi i lunghi capelli.

Ma non c'era.

Guardai in giro, ma nessuna traccia.
Provai a chiamarla ma non rispose.
Decisi di andare a casa sua, presi la macchina e sfrecciai.
Avevo una brutta sensazione. Avevo paura di perderla.
Arrivata, corsi giù dalla macchina e bussai.
"Alexa sono io, apri!" gridai.
La porta si aprì.
Ma non era lei, era Candy, sua mamma.
"Kate, cosa ci fai qui?" mi chiese dubbiosa.
"C'è Alexa in casa?"
"No. Pensavo fosse con te a scuola."
"A scuola non c'era. Ho provato a chiamarla ma non risponde. Ho paura che le sia successo qualcosa."
Candy cominciò a respirare affannosamente.
"Stia calma. C'è bisogno di lei, sua figlia ha bisogno di lei." le dissi.
Candy sbiancò.
"Kate, ora ricordo. Stamattina, prima di uscire mi ha detto una cosa che non diceva da troppo tempo. Mi ha detto 'Ti voglio bene, mamma.' e mi ha anche abbracciato. Dopo il divorzio da suo padre aveva smesso di dirmelo, ma oggi è successo." disse speranzosa.
"Può essere solo una coincidenza, signora Candy. Comunque se non torna a casa chiami la polizia. Io continuerò a cercarla."
"Grazie Kate." e chiuse la porta.

Ma dove andare? Dov'era finita?
Poi un lampo attraversò la mia mente.
Mi venne in mente del suo ex, John, che si voleva vendicare per essere stato mollato da Alexa.
Sapevo dove abitava, conoscevo suo fratello, così presi l'auto e accellerai.

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