25.

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Corsi fino a perdere il fiato finché non ripresi lucidità e mi ritrovai per una strada buia.
Perfetto, mi ero anche persa.
Ma non me ne fregava nulla.
Mi veniva in mente la scena di Andrew avvinghiato a quella stronza.
Alla fine aveva ragione Alexa. Avevano ragione tutti. Andrew non era cambiato.
Era rimasto lo stesso. Lo stesso ragazzo che si scopa le ragazze e poi le lascia!
Il petto cominciò a farmi male mentre le lacrime continuavano a scendere ininterrottamente.
"Ciao bellissima." una voce apparve da un angolo buio.
"Chi sei?" chiesi preoccupata. Non avevo il coltellino, non sarei nemmeno riuscita a difendermi.
"La tua salvezza." un uomo di mezza età uscì dalle tenebre della notte.
Aveva la barba lunga, i capelli spettinati e portava dei vestiti sudici.
"Cosa vuoi?" chiesi con tono ansioso.
La voce nella mia testa mi diceva di scappare ma le mie gambe erano pietrificate, ero come bloccata.
"Sei venuta per la roba, no? Tieni -mi disse porgendomi una busta- Per te bellezza, sono 20."
Non capii più niente.
"Che razza di roba è questa? E 20 cosa?"
"È cocaina. È la roba che ti serve. Sono 20 euro."
Sussultai e la busta mi cadde a terra.
"Senti, vattene!" gli gridai.
"Dammi i miei 20 e me ne vado." disse serio.
Se era l'unico modo...
Presi il portafoglio e glieli porsi.
"Ecco qua i tuoi soldi. Ora vattene."
"Grazie bellezza." e se ne andò, tornando nell'oscurità.
Avevo appena pagato uno spacciatore e al pensiero, sentii una scarica di adrenalina lungo la schiena. Questa sensazione era così profonda che volevo riprovarla, volevo saziarla.
Sarebbe stato l'unico modo per non pensare a lui.
Un'idea mi attraversò la mente.
Mi guardai a terra e presi la busta di cocaina.
Non mi ero mai drogata in vita mia, ma questa volta lo volevo fare, volevo sentire la sensazione di adrenalina che si provava.
Volevo dimenticare lui.
Volevo dimenticare tutto di lui.
Il suo nome.
I suoi occhi neri.
La sua bocca perfetta.
I suoi capelli morbidi e biondi.
Il suo petto sporgente.
Il suo sorriso.
La sua voce.
Tutto.
Così mi sedetti, presi un pezzo di carta che trovai nella borsa e cominciai a cercare una striscia per la polvere bianca.
Contai fino a 3 e respirai.
Sentii la polvere entrarmi dentro.
E mi sentii sollevare, come se stessi volando nel cielo. Tutto era luminoso e splendente, ogni cosa mi rendeva felice.
Vidi la strada muoversi e decisi di intraprendere proprio quel cammino.
Vedevo le luci dei fari delle macchine in lontananza che sembravano piccole fate  che svolazzavano per il cielo insieme a me.
Era tutto così meraviglioso che decisi di farmi ancora.
Questa volta non c'erano più fate e luci, questa volta tutto si muoveva attorno a me: le case, la strada, l'erba, gli alberi...una macchina..una macchina!
Non feci in tempo a capire, che venni schiantata contro qualcosa di duro.
Tutto divenne nero.
E persi i sensi.

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