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Una vera abitudine perdere le persone.
Non mi restava altro che andare a casa e aspettare i miei genitori.

Mentre preparavo una cena speciale di ben tornati, non feci altro che pensare alla mia futura vita senza Alexa e senza Andrew.
Come sarebbe stata?
Io avrei continuato la mia vita, avrei continuato a svegliarmi la mattina e ad andare a scuola, avrei continuato a stare in casa a leggere libri su libri e ad ascoltare musica.
Ecco quello che avrei fatto.
E loro invece, cosa faranno?
Alexa troverà una nuova migliore amica e si dimenticherà di me, questo è certo. Andrà alle feste e si divertirà conoscendo tanti ragazzi.
Invece Andrew cercherà di ignorarmi se mi vedrà passare lungo i corridoi della scuola, ma non appena mi avrà dimenticata, si troverà una nuova e bellissima ragazza.
La loro vita sembra migliore della mia.

Dopo aver preparato la cena mi misi sul divano ad aspettare i miei genitori ma poco dopo mi addormentai.

Quando mi svegliai erano già le 21.00 e sentii del chiacchiericcio proveniente dalla cucina.
Erano tornati.
Scesi dal divano e corsi in cucina e finalmente li vidi.
"Mamma! Papà!" dissi abbracciandoli.
"Kate!" esclamarono.
Cominciai a piangere, ma questa volta erano lacrime di gioia.
"Ci sei mancata tesoro!" disse mamma.
"Anche voi!"
"Come stai?" mi chiese papà.
"Diciamo bene. E voi?"
"Adesso bene finalmente! Abbiamo terminato il progetto a Tokyo, e ora siamo liberi, però papà deve tornarci la settimana prossima per mettere a posto dei documenti."
"Non è un problema. Avete già mangiato?"
"Si, la cena era squisita. Non ti abbiamo svegliato perché dormivi come un sasso."
"Si sono molto stanca, ieri sera sono andata ad una festa e ho dormito poco."
"Hai fatto la brava?" mi chiese papà.
"Si, certo."
"E hai conosciuto qualche ragazzo?"
Una fitta al petto. Un'altra.
"No."
"Meglio." sghignazzò papà.
"E la tua amica Alexa come sta?" mi chiese mamma.
"Bene, si trasferisce tra poco."
"Oh, mi dispiace. Ma come mai?"
"Non lo so mamma."
"Hai fatto nuove amicizie?"
Mentre stavo per rispondere qualcuno bussò alla porta.
"Vado io." disse papà.
Restai in ascolto. Potevano essere due persone.
"Scusi signore, c'è Kate?" disse una voce maschile.
"E tu chi sei?" gli chiese papà.
"Sono Andrew, devo vedere Kate."
"Kate! Vieni qui!" mi disse papà.
Mi alzai e mi diressi verso l'ingresso.
Non appena vidi Andrew un'altra fitta mi percosse.
"Dovevi vedere qualcuno questa sera?"
"No papà. Lui può andarsene." dissi fredda.
"Kate ti prego! Ho sbagliato ma adesso ho capito che non posso vivere senza di te!"
Queste parole mi fecero bloccare di colpo.
"È troppo tardi." gli dissi.
"Kate ma che succede?" disse mia madre venendomi incontro.
"Nulla. Lui se ne sta andando."
"Kate- mi disse Andrew con le lacrime agli occhi- ti amo."
Si girò e se ne andò.
"Penso che tu ci debba raccontare tante cose." disse papà.

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