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Ero abituata a perdere le persone a cui tenevo.
Tutte le persone che ho amato se ne sono sempre andate, ho sempre saputo perderle. Sempre.
Ma volevo perdere il mio unico vero amore? Volevo perdere l'unica persona che mi amava veramente? Volevo perdere la persona con la quale avevo condiviso ogni cosa, anche l'anima?
No diavolo, no!
"Andrew!" gridai, cercando di correre più veloce che potevo fuori da quella maledetta casa.
Appena fui in giardino, la macchina di Andrew mi sfrecciò davanti.
"No! Aspetta!" sbracciai perché volevo che si fermasse, ma non fu così.
"Andrew.." sussurrai.

Mi ritrovai a terra, in lacrime mentre con i pugni colpivo il terreno.
"Kate!" disse allarmata una voce.
"Vattene Clement."
"Kate smettila di fare la bambina."mi si avvicinò, mi prese per le braccia e mi alzò.
"Cosa vuoi da me?!" gli gridai.
"Voglio farti ragionare. Kate, pensaci bene, è meglio così. Involontariamente lui ti faceva del male, guarda come sei ridotta!"
"Il suo male non era per me. Con lui sto bene!"
"Ma anche male. Se n'è andato per un giusto motivo." disse con voce tranquilla.
Clement non avrebbe capito, non aveva senso discutere con lui, così tagliai corto.
"Portami a casa."
Non ne potevo più di tutti, avevo voglia di tornare a casa e di stare da sola.
Avevo voglia di piangere e di gridare, volevo sfogarmi.
Salimmo in macchina e per tutto il viaggio non aprimmo bocca.
Clement era immerso nei suoi pensieri, chissà quali, forse stava pensando al fratello, o forse alla sua fidanzata o magari a sua madre. Dal suo volto non riuscivo a capire nulla, non esprimeva un'emozione, niente, sembrava un muro di pietra.
Avrei voluto essere come lui, invece il mio volto diceva tutto; gli occhi gonfi e l'espressione triste erano incisi sul mio viso.

Non appena arrivai a casa mi fiondai a letto e accesi il telefono di casa.
Avevo 3 messaggi in segreteria.

"Kate sono Alexa, dove cazzo sei finita?! Sono molto incazzata con te, non sei più la stessa da quando conosci quel tipo. È ora di mettere la testa a posto. Richiamami."

In questi giorni mi ero dimenticata di avvisarla, ma non mi sembrava il caso di arrabbiarsi se facevo la mia vita.
La richiamerò.
Ascoltai il secondo.

"Ciao tesoro come stai? Ti volevo avvisare che domani sera io e papà torniamo! Non vediamo l'ora di vederti, ci manchi tanto. Appena riesci chiamaci!"

Mia madre e mio padre sarebbero tornati domani?! O mio dio, la mia felicità era al massimo! Con il loro lavoro erano dovuti stare a Tokyo per dei mesi, e finalmente domani li avrei rivisti!
Cercai di calmarmi e ascoltai l'ultimo.

"Kate, sono io- la sua voce mi scosse- volevo dirti che mi dispiace per essere andato via in quel modo, ma io e te non siamo fatti per stare insieme, siamo troppo diversi. Sei stata una persona importante ma non voglio più avere niente a che fare con te, non sei la persona adatta a me. Questa è l'ultima volta veramente."

La sua voce era tremolante, come mossa da un pianto.
Questa volta avevo capito il vero motivo per cui mi aveva lasciata: non ero la ragazza adatta a lui.
Ma perché diavolo l'aveva capito così tardi?! Perché diavolo mi aveva fatto innamorare di lui?!
Le lacrime ripresero il loro corso, ma questa volta mi ero arresa all'idea che non l'avrei mai più riavuto.
Questo era un addio.

Chiudi gli occhi e guardamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora