56.

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Dopo la scuola mi sedetti sulla panchina dove era solita andare Alexa, avevo bisogno di starmene in disparte per un po'.
La discussione che avevo avuto oggi con Andrew non aveva fatto altro che peggiorare le cose, mi sentivo così male perché avevo capito che ero ancora innamorata di lui e una parte di me avrebbe voluto lasciarsi andare ancora alla passione, ma l'altra parte sapeva cos'avrebbe rischiato e non voleva.
Ma chi ascoltare delle due?
Mentre ero assorta tra i miei pensieri, da lontano vidi Andrew che era intento a scrutare la gente come se cercasse qualcuno, ma quando poi voltò lo sguardo verso di me e mi vide, mi sorrise e mi venne incontro.
Cercava me.
Quel fottuto sorriso era così perfetto.
"Hey, come va?" mi disse continuando a sorridere.
"Ciao, bene grazie e tu?"
"Non male."
"Hey Andrew!" Will ci aveva visti e stava venendo verso di noi.
"Ciao Kate." mi disse.
"Ciao Will."
Andrew lo salutò con un cenno della testa.
"Che diavolo avevi fatto l'altro giorno?"gli chiese Will.
"Ero ammalato."
"Ma hai visto come ci hai trattati?"
"Si, lo so, mi scuso con entrambi."
"Va bene fratello, ma non sparire più un'altra volta."
"Ok. Ma dimmi una cosa." gli disse Andrew avvicinandosi a lui.
"Te la sei scopata?"
"Chi?" gli chiese Will.
"Lei." disse Andrew guardandomi.
"No, cazzo! Avrei voluto però." gli disse Will ridendo.
"Che cazzo hai detto?" Andrew si stava scaldando.
"Ragazzi smettetela!" dissi alzandomi.
"Dai amico, stavo scherzando." gli disse Will.
" 'Fanculo." disse Andrew con una faccia scocciata.
"Ci si vede ragazzi." e Will se ne andò lasciandoci soli.

"Scusami Kate." mi disse.
"Niente. Perché sei venuto qui?"
"Volevo vederti."
"Bene ora mi hai visto, te ne puoi anche andare." gli dissi fredda.
Mi aveva dato fastidio il modo in cui aveva trattato Will.
"Cos'hai?" mi chiese.
"Andrew non riusciamo ad essere amici."
"Perché?"
"Perché..perché non riesco ad essere solo un'amica con te." la frase mi uscì di colpo, e mi tappai la bocca.
"Cosa?" mi chiese con gli occhi illuminati.
E adesso cosa dovevo fare?
Chi ascoltare delle due parti?
"Merda." dissi tra me e me.
"Kate, la verità è che neanche io so fare l'amico con te, non sai quanto mi faccia incazzare il fatto che io non ti possa avere,   che non ti possa toccare, che non ti possa baciare."
"Cosa vuoi da me?" gli chiesi con le lacrime agli occhi, non ero riuscita a trattenermi, qualcosa in me si era sbloccato.
"Non voglio qualcosa da te, io voglio te, te e basta."
"Andrew non posso.."
"Si, Kate, si che puoi. Lasciati andare, ti prego."
"Non riesco.."
Cominciai a piangere come una bambina e tutte le persone della scuola,nel vedermi ,si mettevano a ridere e a sghignazzare.
"Vieni via, andiamo in un posto da soli." mi disse Andrew che aveva capito la situazione.
Andammo in biblioteca, in questo bellissimo posto non ci andava mai nessuno, infatti c'erano tre o quattro studenti, nulla di più.
Andammo nella sala più lontana di tutte, lontani da tutti, dove al centro di essa c'era un grande tavolo da studio e qualche scaffale mezzo vuoto.
"Kate?" mi chiese.
"Si?"
"Guardami. Voglio che mi guardi."
Lo guardai e il suo sguardo penetrò il mio. Era come se stessimo facendo l'amore con gli occhi, non riuscivo più a smettere di guardarlo.
Così Andrew mi si avvicinò lentamente e appoggiando le sue mani sui miei fianchi mi guardò avvicinandosi alla mia bocca.
Sentivo il suo profumo, sapeva di dolce misto a fumo, e sentivo il suo respiro sul mio viso.
Kate no!
Qualcosa mi diceva di fuggire da lui, ma era come un veleno, non riuscivo a liberarmene.
"Baciami Kate." mi disse sottovoce quasi imprecandomi.
"Andrew non.."
"Voglio sentire le tue labbra sulle mie, voglio sentire la tua lingua contro la mia."
"Non poss.."
"Puoi."
Qualcosa si sbloccò in me, potevo farlo come non farlo.
"Promettimi una cosa." gli dissi.
"Promettimi che non te ne andrai mai più da me." continuai.
"Te lo prometto."
Rassicurata, mi avvicinai a lui e appoggiai le mie labbra sulle sue.
Dio, quanto mi era mancato.
Ci baciammo con foga intrecciando le nostre lingue e baciando ogni singolo angolo delle nostre labbra.
"Mi mancavi così tanto piccola."
Dopodiché Andrew mi sbatté sul tavolo da studio della biblioteca e mi sfilò i jeans.
"Andrew non possiamo qua."
"Si invece."
Ma in fondo avevo bisogno di sentirlo dentro di me, ero l'unico modo per sentirlo vicino al massimo.
Si sfilò i suoi pantaloni, prese un preservativo e lo mise lungo il suo pene eretto, poi mi fece sedere al bordo del tavolo e finalmente mi penetrò.
Le sue spinte erano veloci ed intense e ad ognuna di queste io emettevo un urlo di piacere.
"Sei così bella. Ti amo."
"Anche io ti amo." gli dissi ansimando.
"Sì piccola da brava, bagnati per me."
"Oddio.." dissi.
Poco dopo venemmo entrambi urlando e ansimando.
"Ti voglio ancora." gli dissi.
"Anche io, ma forse è meglio non qui. Sta arrivando la bibliotecaria."
Sbarrai gli occhi, saltai giù dal tavolo e mi misi in fretta i jeans, lui fece lo stesso.
"Andiamo via, corri!" mi disse Andrew prendendomi per mano e correndo verso l'uscita.
"Ragazzi! Fermi!" la bibliotecaria non aveva fatto in tempo a fermarci che noi eravamo già usciti da scuola.

Salimmo in macchina e sfrecciammo via e non appena ci allontanammo dalla scuola, cominciammo a ridere.
"Hai visto che faccia ha fatto la bibliotecaria?" dissi ridendo.
"Si, povera donna."
Gli sorrisi e gli strinsi la mano.
Ero sicura di aver fatto la scelta giusta.

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