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Finite le prime tre ore ci avviammo verso la mensa. Malia e Kira ci raggiunsero e ci sedemmo tutte allo stesso tavolo come facevamo di solito, con l' unica differenza che non c' erano i ragazzi. Erano andati con Derek e Peter, mio zio, in Messico per "conoscere meglio il nemico". Infatti un branco di Alfa voleva prendere qualcosa, che cosa non lo sapevamo, che ci apparteneva, o ameno così aveva detto Lydia. Lei, che era una Banshee, aveva avvertito il pericolo e Derek, il resto del Branco e Stiles erano partiti per il Messico.

Ero così persa nei miei pensieri che non mi accorsi nemmeno che Richard mi stava parlando:-Alice? Eilà?-

-Sì? Che c'è?-

-Hai capito?-

-No che non ha capito, era così persa nei suoi pensieri- disse Lydia al posto mio. Sembrava spazientita.

-Allora che c' è?- ripetei.

-Posso sedermi qui con voi? Anche oggi non ci sono i ragazzi, a quanto pare-. Mi lanciò un' occhiata strana e io risposi cercando di essere indifferente:- sono ancora in Messico per quel viaggio con Peter-.

-Da due settimane?- Mi guardò scettico. Odiavo mentirgli in quel modo, ma non poteva certo sapere cosa stavano facendo veramente.

-Okay, non importa- . Si arrese, ma ero certa che gli importasse molto più di quanto voleva far credere.

Finite le lezioni ritornai a casa e quando riaccesi il telefono vidi che c' erano due messaggi non letti di cinque minuti prima. Erano di Richard. Li lessi, dicevano: possiamo vederci questo pomeriggio? E l' altro: dimmi tu per che ora. Passo io a prenderti."

Ero assolutamente sorpresa, era la prima volta che mi chiedeva di uscire. Risposi subito: Si, va bene. Facciamo tra mezz' ora? A dopo." Premetti "invia" e dopo qualche minuto mi scrisse che era d' accordo. Corsi subito a prepararmi: indossai una canottiera verde smeraldo e una felpa da infilare bordeaux e dei jeans chiari. Poi ritoccai quel poco di mascara che Lydia mi aveva fatto mettere a scuola e mi pettinai velocemente i capelli raccogliendoli in una coda alta.

Dopo dieci minuti arrivò Richard e io uscii di casa felice come una Pasqua. Mi accomodai sul sedile del passeggero, lui fece retromarcia e partimmo. -Come mai volevi vedermi?- Chiesi curiosa.

-Voglio che mi spieghi cosa sta succedendo- disse. Stava tenendo così forte il volante che le sue nocche erano sbiancate.

-Ehi, calmati. Non sta succedendo niente-. Sapevo a cosa si stava riferendo, e gli avevo mentito per lo stesso motivo di prima.

-Ah no? E allora cosa stanno facendo di preciso i ragazzi in Messico?- Sì, era arrabbiato, non lo avevo mai visto così.

-Te l' ho detto: un semplice viaggio!-

-Lo sai di essere una pessima bugiarda vero?- Sì lo sapevo, ma come facevo a dirgli che Derek e gli altri dovevano conoscere il loro nemico? No, non potevo dirglielo.

-Perché non me lo vuoi dire?- Non avevo il coraggio di guadarlo in faccia, così mi voltai verso il finestrino.

-Non posso dirtelo-. Accostò sterzando improvvisamente, era così arrabbiato? Poi mi accorsi che eravamo arrivati a casa sua.

-Non puoi dirmelo? Non puoi dirmelo?- Scese dall' auto e io lo seguii. -No... è che...- balbettai.

-Okay, lascia perdere prima o poi me lo dirai-. Calò un silenzio così inquietante che ne ebbi paura.

-Siamo venuti qui solo per litigare o cosa?- Mi lanciò un' occhiataccia, ma mi sembrò di vedere l' ombra di un sorriso.

-No, dovrei anche chiederti una cosa-. Il suo tono si era così addolcito che sembrava che non fosse successo niente.

-Che cosa?-

Non mi rispose, ma salì le scale e andò verso quella che doveva essere la sua stanza.

-Allora?- Chiesi impaziente. Questa volta sfoderò un sorriso radioso che per poco non mi fece perdere i sensi.

-Be' se insisti,- si sedette lentamente sul letto, mantenendo quel sorriso brillante- un uccellino mi ha informato di una cosa...- Si bloccò di nuovo. -E...-, lo stuzzicai io. Perché mi stava tenendo sulle spine così?

-Te lo dirò senza mezzi termini,- mi avvertì. -Sì, basta che me lo dici-.

-Questo uccellino mi ha detto che... alla qui presente Alice... piace qualcuno...-

Alt, alt, alt. L' "uccellino" era Lydia e su questo non c' era dubbio, ciò che mi preoccupava era che Lydia non si sarebbe mai fermata lì.

-...E quel qualcuno... sarebbe il sottoscritto-. BECCATA. Non potevo crederci: non tanto per il fatto che Lydia glielo avesse detto, tanto più per il fatto che stessi sorridendo. Sì stavo sorridendo come una deficiente. E lui se ne accorse.

-Come mai stai sorridendo così? Ti ho appena beccata!-

-E' un vero sollievo essermi tolta questo peso dalla coscienza-.

-Ma io non ti ho ancora detto niente-. Sapevo a cosa si stava riferendo, così risposi:- non mi interessa più di tanto se sei... ehm, d' accordo.--Veramente? E non stai neanche mentendo!-

-Già-. Era vero, non stavo mentendo. Gli sorrisi e lui mi guardò con un misto di stupore, divertimento e qualcos' altro che non riuscii a definire. Poi decisi di farlo e senza pensarci due volte gli dissi:- Okay, va bene, te lo dirò-. Sembrava sorpreso.

-Che cosa?-

-Dove sono i ragazzi-, dissi tranquillamente.

-No, se proprio non vuoi, o non puoi, non sei obbligata-. -Ho cambiato idea. Voglio dirtelo-.

-Sicura?- Sembrava un po' allarmato, ma probabilmente era per il mio cambiamento così drastico.

-Sì sono sicurissima-, e lo ero. Cominciai con una premessa:- potrai anche non crederci, ma questa è la verità. Ma è questo quello che mi preoccupa: penso che quando saprai tutto, non vorrai più essere il mio migliore amico-. Mi guardò come se gli avessi detto che l' indomani mi sarei sposata. Ma c' era anche qualcosa di divertito nel suo sguardo.

-Non saremo più amici? Ma non eri innamorata di me?- Quando pronunciò quelle ultime parole fu come se qualcosa mi avesse colpito allo stomaco. Sì lo so, lo avevo ammesso anch' io, ma sentirselo dire da lui era molto, ma molto diverso.

-E questo cosa centra? Ti sto solo avvertendo; quello che ti sto per raccontare potrebbe spaventarti-. Fece una risatina e mi guardò dolcemente. Era così carino!

-Okay, ma sono pronto-.

Così cominciai a parlare:-Se tu dicessi di conoscermi ti sbaglieresti, e di grosso, perché non conosci l' altra parte di me-. Feci una pausa: mi stava guardando tranquillamente così continuai,- è una parte che conoscono ben poche persone e forse saprai anche quali: quelle persone che fanno parte del cosiddetto "Branco". Per la normalità potrebbe sembrarti inappropriato come nome, ma è questa l' altra parte di me: un animale-. Senza accorgermene mi ero alzata in piedi, proseguii senza guardarlo:- e non un animale qualsiasi, ma un lupo.- Si alzò anche lui e cercando di capire mi chiese:- quindi tu sei... un lupo mannaro?-

-Sì-.

SPAZIO AUTORE:

Come forse avrete letto questa storia non l'ho scritta io, ma se avete qualcosa da chiedere o curiosità in generale posso chiedere alla vera autrice.


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