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-Oggi a fisica la Smith ci ha ammazzati- disse Richard. -Verifica a sorpresa!- precisò con finto entusiasmo Lydia.

Ma ovviamente non erano stati molto convincenti. Per Lydia le verifiche di biologia, soprattutto se a sorpresa, erano musica per le orecchie, e anche Richard se la cavava, mentre Itan era rimasto zitto con un braccio intorno alle spalle della sua ragazza.

Decisi comunque di lasciar perdere, mi sarei sicuramente fatta dire tutto da Richard durante la passeggiata.

Dopo qualche minuto arrivarono anche gli altri e ognuno di loro, quasi si fossero messi d' accordo, mi lanciarono un' occhiata significativa e piena di sottintesi. Ma ovviamente non sapevano ciò che avevo in mente di fare. Anche il pranzo passò velocemente con qualche battuta abituale e alcuni commenti sulle varie lezioni, ma per la maggior parte della pausa non ascoltai. Stavo cercando di capire come avrei potuto parlare con Richard dopo la scuola. Avevo deciso di andare nel bosco alla periferia di Beacon Hills, praticamente a due passi dalla scuola. Quel posto mi aveva sempre affascinata. Avevo cominciato ad andarci già da piccola, quando ormai le altalene dei parco giochi non mi interessavano più. Peter mi accompagnava sempre e con lui giocavo a nascondino tra quegli alberi nodosi e secolari; poi all' ora della merenda, lo zio tirava fuori qualche panino e lo mangiavamo seduti in una delle tante radure del bosco...

Anche le altre lezioni finirono in fretta e quando uscii nel parcheggio, vidi Richard parlare con Scott e Stiles. Quando li raggiunsi i due si diressero verso la mitica Jeep azzurra e io rimasi sola con Richard.

Ci incamminammo e presto arrivammo al bosco dove la strada lasciava il posto al sentiero di terra battuta.

-C' è un qualche motivo particolare per cui hai scelto il bosco?- mi chiese. -Be' da piccola ci venivo spesso con Peter e questo posto mi ha sempre...

meravigliata.

-Anche io avevo un posto del genere- disse prendendomi per mano. Le sue erano rassicuranti, calde contro l' aria frizzante di quel giorno. -Hai presente la casa di Lydia sul lago?- chiese proseguendo. Io annuii. Lì Lydia aveva fatto talmente tante feste che ormai la conoscevo come se fosse la mia. -Lì vicino, sullo stesso lago c' è una villa con un parco enorme. Adoravo andarci. Tranquillo, sul lago, c' erano anche degli animali a volte; con mia madre passavo sempre delle belle giornate. E probabilmente anche a lei faceva bene: si era appena lasciata con mio padre e la cosa non doveva essere facile da affrontare.

-Già, non dev' essere stato proprio positivo. Non che mi sia mai capitato, ovvio ma...

E mi ritrovai il volto di Richard a un centimetro dal mio, appena prima di avere le sue labbra sulle mie, una mano calda tra i miei capelli, l' altra appoggiata sul mio fianco. Era la sensazione più bella di tutte. Sentirlo così vicino, il suo respiro che si confondeva col mio, mi faceva venire i brividi; e poi c' era la bellissima consapevolezza che non mi sarei trasformata, e questo solo grazie a lui.

Non seppi per quanto durò, e non mi interessava, ma ero dannatamente sicura che fosse stato il migliore, il più appassionato bacio che ci eravamo mai dati. Quando si staccò notai che aveva gli occhi che brillavano di una luce che non gli avevo mai visto, una luce piena di desiderio, amore e passione. Gli sorrisi non sapendo cosa dire. Sì perché ero letteralmente senza parole. Certo ci eravamo baciati altre volte, ma mai come in quel momento.

-Che c' è?- mi chiese. E io mi accorsi che lo stavo fissando, le labbra dischiuse e le mani ancora sul suo petto.

-E' stato... diverso- sussurrai, quasi avessi paura di rovinare quell' attimo così prezioso.

-E' che... Ogni volta che dico a qualcuno che mia madre stava male per il divorzio, le persone tendono a insultarlo o dargli del drogato... insomma, tu lo sai cosa ha fatto no?

Certo, che domande. Il signor Cullen, agente dell' FBI, aveva commesso qualche sgarro di troppo con alcool e cose varie, e, tra la demenza e il senno aveva divorziato da Melissa.

-Eppure tu non hai fatto nessun commento su mio padre, o su mia madre, peggio ancora. Quindi grazie.- E di nuovo mi baciò, questa volta forse con un po' meno passione, ma con il vero e proprio desiderio di volerlo fare. E di nuovo i brividi, non di freddo, non di paura, mi attraversarono la schiena.

E Richard se ne accorse. Sorrise e non poté fare a meno di darmi un altro bacio, questa volta delicato, un piccolo tocco sulla mia fronte, di quelli che adoravo perché pieni di dolcezza.

Camminammo ancora un po', qualche volta fermandoci per qualche coccola, e alla fine arrivammo al limitare del bosco, dove questo si infittiva troppo per proseguire.

A quel punto una costruzione abbandonata ci si parò davanti, seminascosta dalla vegetazione.

Mezza distrutta, in legno quasi del tutto marcio, l' ex dimora dei Black era lì, silenziosa, lugubre e, almeno per me, un richiamo alla mia casata.

-Sai cos' è questa?- chiesi a Richard.

-E' la casa che gli Argent bruciarono per una specie di tributo alla loro famiglia, una specie di rito che rievocava una leggenda antichissima che aveva a che fare con i...- ma probabilmente già mentre formulava i pensieri nella sua testa Richard aveva capito tutto.

-Non è una leggenda... insomma significa che Alison...

-Ci sono molte cose che non ti ho spiegato, e devi scusarmi per questo, ma credo sia arrivato il momento di dirti tutto ciò che c' è da sapere sul sovrannaturale- dissi. Sarebbe stato un motivo per parlargli anche della sua situazione.

Out the real [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora