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L'Alfa a cui Alison aveva scoccato la freccia si teneva in piedi a fatica e sanguinava dove l' arma lo aveva colpito.

Era ovvio che stavamo avendo la meglio, però c' era qualcosa che non andava e non capivo cosa.

Mi guardai intorno e notai che Peter e Scott mancavano al quadretto di vittoria.

Ripercorsi con lo sguardo tutto il locale e li vidi che combattevano ferocemente contro quello che doveva essere l' Alfa Supremo. Vicino a loro, indubbiamente svenuta, c' era Kira.

Mi affrettai a raggiungere quell' angolo e le sollevai la testa: sanguinava. Guardai Scott: stava combattendo bene. Quando si accorse della mia presenza vicino a Kira, mi disse:- portala via!- E senza farmelo ripetere due volte la sollevai di peso (era molto più leggera di me), e la portai fino all' entrata della stanza.

Vidi che Stiles e Lydia stavano venendo verso di me, lanciai una veloce occhiata al locale: tutti, tranne Scott e Peter, avevano messo al tappeto i propri avversari, così feci loro segno di raggiungermi mentre io andavo ad aiutare gli altri due.

Arrivata a tre metri dall' Alfa Supremo, che era girato di spalle, presi la rincorsa e gli saltai addosso. Per la sorpresa si sbilanciò e cadde all' indietro e io ebbi appena il tempo di spostarmi. Dopo di ché gli tirai uno dei miei calci-spacca-palle (ormai era questo il loro nome), e gliene assestai uno in faccia giusto per essere sicuri che non si svegliasse troppo presto.

Peter e Scott mi guardarono sbalorditi e scuotendo la testa si diressero dove si erano raggruppati gli altri.

Ripercorremmo tutti i tunnel al contrario, mentre Scott teneva fra le braccia Kira che non si era ancora ripresa; doveva essere stata una botta bella forte.

Quando arrivammo dai ragazzi ci vennero subito incontro con sguardi sollevati.

Richard però mi guardava preoccupato. Quando mi raggiunse mi abbracciò mettendomi una mano dietro la testa, ma si staccò subito.

-Ma che diav...- Si guardò la mano: era sporca del mio sangue. -Alice ma che cavolo hai fatto?- Senza aspettare una mia risposta si strappò un lembo della sua camicia e me lo premette contro la testa. Faceva un po' male, ma avevo una soglia del dolore piuttosto alta.

-Fa male?- Mi chiese. Il suo viso perfetto tradiva tutta la sua preoccupazione.

-No, ma devi stare tranquillo, okay?-

-Okay, ma adesso mi spieghi cos' è successo-. Disse tamponandomi la ferita.

-Sì, ma stai tran...-

-Ehi piccioncini, Derek ci vuole a rapporto-. Piccioncini? Mi voltai di scatto e vidi Isaac che mi sorrideva beffardo. Gli lanciai un' occhiataccia e mi diressi verso Derek e gli altri.

-Primo noi due non siamo piccioncini e secondo tu ed Alison eravate ben più paranoici-. Gli rinfacciai mentre ci univamo al gruppo.

Isaac mi sorrise scettico. Okay era vero che ci stavamo abbracciando, ma chiamarci piccioncini era un po' troppo, pensai.

-Bene, avete fatto un ottimo lavoro a quanto pare,- si congratulò Derek.- e per di più avete scoperto anche chi sono i nostri aggressori-. Aggiunse-Ora dobbiamo capire perché abbiamo avuto degli aggressori. Peter ha un ipotesi-. Si fece da parte e lo zio fece un passo avanti:- ehm, sì, l' ipotesi è che hanno mancato il bersaglio, ovvero hanno sbagliato vittima. E ho anche il sospetto che quella "giusta" sia qui tra noi-. Fece una pausa. Capivo cosa voleva dire questo: che avremmo dovuto proteggere quella persona dalle creature contro cui avevamo combattuto poco prima; quello che mi preoccupava era chi fosse quella persona.

Peter ricominciò a parlare:- questa persona è...- altra pausa che mi sembrò durare un' infinità,- Richard Cullen-.

Out the real [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora