-Grazie- dissi accomodandomi.
Quella e le due lezioni successive passarono in men che non si dica e a pranzo scherzammo tutto il tempo. Ad un certo punto mi accorsi di una cosa a cui non avevo mai fatto caso: mi resi conto di quanto fosse unito il nostro "Branco" e di quanto, insieme, stavamo bene. E questo pensiero mi faceva star bene come nient' altro.
Anche le tre ore seguenti passarono in fretta e ben presto arrivò la fine delle lezioni. Sapevo che di lì a pochi minuti avrei dovuto affrontare Richard.
Uscii sotto il tiepido sole di primo ottobre, e subito lo vidi che mi veniva incontro.
Gli sorrisi radiosa. Non so perché fossi stata così in ansia, ma vederlo lì, con il sole che gli illuminava un magnifico sorriso, mi fece ritrovare tutta la felicità che quella situazione mi aveva tolto.
Mi abbracciò e parlandomi in un orecchio, mi disse:- prima che tu dica qualsiasi altra cosa, ti volevo fare io una domanda: ti vuoi mettere con me?- Mi stava guardando con una luce negli occhi che non gli avevo mai visto.
-Ma che domande sono? Certo che mi voglio mettere con te!- Risposi, ma mi mancava il fiato. Me lo stava chiedendo veramente? Ma non feci in tempo a pensarci che mi accorsi che mi stava baciando. Un vero bacio. Ricambiai. Poi ricordai. Non poteva rischiare ancora. Cercai di staccarmi, ma lui mi fermò.
-Fidati di me - mi sussurrò contro le labbra. E io mi fidai. I denti non si affilarono, le unghie non si appuntirono, i miei occhi non cambiarono colore.
Quando si staccò delicatamente da me, gli sorrisi. Ero riuscita a controllarlo, e solo grazie a lui.
-Credi davvero di dovermi parlare così urgentemente, ora?- Mi chiese. -Cos' è che dovevo fare?- Gli dissi ridendo.
Mi portò a casa sua, cenammo in compagnia di Melissa e poi mi chiese di rimanere a dormire lì.
Lo guardai sbalordita.
Non mi capitava molto spesso di dormire a casa di altri, figurarsi a casa di Richard. Ma con quello che era successo, potevo aspettarmi di tutto, e così accettai felice.
Mandai un messaggio a Peter, per dirgli che non sarei ritornata a casa, spiegandogli il vero motivo, ma chiedendogli di non dire niente a Derek.
Sapevo che si sarebbe ingelosito troppo. Al momento giusto glielo avrei detto.
-Per pigiama e spazzolino, come faccio? - Gli chiesi dopo aver visto un bellissimo film, quando fu ora di andare a letto.
-Per lo spazzolino, ne ho un paio nuovi in bagno; per il pigiama...-, mi sorrise malizioso.- Potrei prestarti una mia maglietta-.
-Okay, potrebbe andare bene-. Risposi. Ero sbalordita: avrei veramente indossato i sui vestiti!
Mentre cercava una maglietta nell' armadio mi lanciò un' occhiata e scosse la testa, stavo sorridendo eccitata. Poi mi accorsi di una cosa.
-Dove dormirò io?- Chiesi.
-Nel letto,-disse come se fosse la cosa più ovvia, e lo era, ma...
-E tu?-
Mi guardò sorridendo. Avrebbe dormito in un altro posto vero? Certo stavamo insieme, ma era solo la prima sera...
-Io dormirò su quella-. E mi indicò una poltrona nell' angolo vicino al letto.
-Se vuoi posso dormirci io lì-. Dissi, ma non ero molto convinta: non sembrava comoda.
-Se pensi che non sia comoda, sappi che stai insultando la mia poltrona-. Poi sporgendosi verso di me aggiunse sussurrando:- non dirglielo, ma la penso come te!- Risi e mi andai a lavare i denti, quando tornai mi infilai la maglietta di Rchard e mi sedetti sul suo letto. Quando anche lui tornò dal bagno, si era fatto la doccia,(ma non ci credevo veramente, non ci si può fare la doccia in cinque minuti), si sedette vicino a me. Mi diede un piccolo e dolce bacio sulla fronte che mi fece venire i brividi.
-Non puoi rabbrividire così ogni volta che ti sfioro-, mi rimproverò. -Sei tu a farmi questo effetto, ma non possiamo farci niente-. Ribattei io. -Perché "noi"?-
-Perché nessuno di noi due potrebbe dividersi dall' altro, o sbaglio? - -No, hai perfettamente ragion..- Detto questo si alzò e si accomodò sulla poltrona. Io rimasi lì a guardarlo.
-Allora, non vai a letto?- Mi chiese.
Lo guardai pensierosa, poi dissi:- non voglio che stai lì-. Tutto ad un tratto quel timore di averlo vicino anche mentre dormivo era scomparso. -Bene,- disse alzandosi,- allora andrò sul divano-.
Era già arrivato alla porta, ma feci uno scatto e lo raggiunsi.
-Non intendevo certamente questo-. Dissi guardandolo seria. Mi guardò interrogativo.
Io per tutta risposta, lo portai fino al letto e infilandomici, gli sussurrai maliziosa:- per questa sera dormirai di fianco a me-.
-Solo per questa sera? - Mi guardò un po' scettico e si distese sorridendomi. Mi girai su un fianco, dandogli le spalle, in modo che il suo petto scolpito mi accarezzasse la schiena.
-Buona notte, Tesoro-, mi sussurrò spostando i miei capelli dietro l' orecchio.
-Lo sarà di certo- . Gli risposi pensando che una notte con lui non sarebbe potuta essere che buona. E con questi pensieri mi abbandonai al sonno, cullata dal suo respiro regolare.
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Out the real [IN PAUSA]
Teen FictionAlice, la sorella di Derek, è innamorata segretamente del suo migliore amico. Quando finalmente lui sembra ricambiare i suoi sentimenti lei e tutto il branco dovranno scontrarsi con molti problemi... QUESTA STORIA NON L'HO SCRITTA IO MA UNA MIA AMIC...