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Ora le coccole erano diverse da prima, meno passionali, più divertite e dolci.

Tra una carezza e l' altra continuavamo a insultarci amorevolmente a vicenda, e finivamo col darci ancora più baci.

Ad un certo punto appoggiai la testa sull' asciugamano e dovevo sembrare proprio una deficiente con quel sorriso beato, ma non potei considerare molto di più la mia espressione che tutto ad un tratto fu come se mi fossi risvegliata da un sogno. E il resto del Branco?

Quel pensiero mi rimbalzò nella testa come una palla da tennis. Per poco non sussultai, ma mi guardai in torno e vidi che la spiaggia era desolata, completamente. Grazie al cielo!

Non che non volessi farmi vedere così con Richard dagli altri, ma non pensavo fosse stato molto gradevole per gli osservatori ammirarci in quelle condizioni.

-Pensavi che fossero tutti qui a guardare lo spettacolo?

Di nuovo mi trattenni per non trasalire -ero completamente persa nei miei pensieri- e guardai con lo stesso sguardo vagante di poco prima il volto di Richard. Mi riscossi e dissi:- No... è che me ne ero totalmente dimenticata... io...

-Be', non preoccuparti, rimarrà tra noi; insomma dimenticare i tuoi compagni di vita non è proprio un gesto carino...

Mi spettinò affettuosamente i capelli, ma quando fui lì lì per alzarmi, mi prese per un braccio e mi guardò come se mi fossi dimenticata di lui e non dei ragazzi.

-Che c'è?

-Dove vai?- Sembrava ferito.

-Volevo solo...- ma qualcosa mi diceva che qualunque cosa avessi voluto fare non sarebbe piaciuta a lui. -Non vuoi tornare dai ragazzi per un altro bagno?

Una strana espressione gli si dipinse sul viso, quasi non volesse dirmi di no, ma comunque restare lì a tutti i costi.

-Dai andiamo hai ragione... Se non ci vedono tornare magari si preoccupano...

Tirai un piccolo sospiro dentro di me, l' ultima cosa che volevo era non fare quello che voleva lui. Mi accorsi che però non aveva finito di parlare.

-... Anche io mi preoccuperei, non credo che Peter voglia così presto dei nipotini, non da te almeno...

Lo fissai esterrefatta: cosa aveva appena detto?!

Scoppiò a ridere e mi rianimai per la seconda volta in cinque minuti.

-Stai tranquilla, niente pesti rompiscatole almeno fino ai trenta.

Più mite ribattei:- non pensavo non ti piacessero i bambini.

Dopodiché presi l' asciugamano e lo scossi per far cadere la sabbia. -No, non mi fanno per niente impazzire... O forse sì, sì direi che mi mandano fuori di testa con tutta quella confusione...

Non sapevamo dove fossero gli altri -eravamo stati parecchio occupati negli ultimi tre quarti d'ora-, ma li trovammo in una piccola baia lì vicino. Non potendo stare in mezzo ai comuni mortali, come li prendeva in giro Malia, si erano dovuti trovare un posticino appartato, ma le loro urla si potevano sentire comunque benissimo.

-Eccoli qui! Finalmente!

Ci vennero tutti incontro e con uno sguardo di sfida rivolto a Richard, Scott mi prese in braccio, neanche fossi una piuma, e attraversò la distanza che ci separava dal mare per poi buttarmi senza un minimo di delicatezza in acqua.

-Non capisco proprio perché per la vostra gara maschile ci debba andare di mezzo io...- dissi imbronciata cercando di sputacchiare l' acqua che mi era entrata nel naso.

Ma in quel momento delle braccia forzute -un po' meno di quelle di Scott- mi circondarono la vita e mi fecero girare su me stessa. Richard si piegò verso di me e cominciò a baciarmi, ma molto diversamente da come aveva fatto fino a poco prima; questi non erano veri baci, era solo per far capire all' altro quanto sapesse pomiciare bene.

-Che stupido!- esclamai mezza esasperata mezza divertita. Ma cosa ci potevo fare? Erano adolescenti che dovevano dimostrare di essere superiori a chiunque altro.

Mi mise un braccio intorno alle spalle, ora dolce come sempre, e mi accompagnò a riva, sotto lo sguardo di Scott. Quest' ultimo teneva invece abbracciata a sé Kira, che per niente offesa o indispettita, rideva con Stiles. Vidi mimargli una persona che sembrava dimenarsi come un pazzo, poi capii che stava imitando due persone che si baciavano animatamente... Chissà chi!

Con quel pensiero raggiunsi Lydia che nel frattempo stava tra le braccia di Itan, leggendo una rivista su un salviettone.

-Ehi, ma guarda chi si vede!

Itan alzò lo sguardo, mentre lei già gli sfilava via dalle braccia e mi rivolgeva un sorriso dai mille sottintesi.

-Bene, bene, bene. Vedo che il mare ti fa compire buone azioni, quasi un' ora da soli, con solo i costumi addosso non è per niente male...

-Lydia!

Eravamo andate sugli scogli che circondavano la baia, e lì aveva cominciato con quelle malizie. Non avrei potuto fare altro che fermarla, non mi piaceva molto la sua vena sono-Lydia-devo-sapere-tutto.

Il resto del pomeriggio passò molto piacevolmente. Anche se io e Richard non restammo più da soli -ma non mi sembrava il caso, avevamo già dato tanto per quel giorno- non mi dispiacque passare del tempo anche con gli altri.

Out the real [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora