15. Il compleanno

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La mattina dopo mi svegliai con un mal di testa tremendo.

Di malavoglia mi tirai giù dal letto, con il desiderio di poter saltare le lezioni, almeno per quel giorno.

Feci una colazione che rispecchiava totalmente il mio umore, ovvero non mangiai niente. Mi trascinai su per le scale e mi vestii.

Peter e Derek non si erano ancora svegliati, ma d' altronde erano solo le sette e mezza del mattino.

A quel punto mi ricordai la mia conversazione della sera precedente. No, non avevo proprio voglia di svegliare Peter per una cosa del genere, importante o meno che fosse...

Mi girai di scatto, avevo sentito una presenza alle mie spalle, ma quando mi voltai mi resi conto che era solo un mezzo addormentato Peter che, come avevo fatto io pochi minuti prima, si trascinava verso la cucina. -Buongiorno-, mi salutò stanco. Sembrava che non avesse chiuso occhio tutta la notte.

-Hai... ehm, dormito bene?-

-Ho l' aria di uno che ha dormito bene?- Chiese duramente lui. Cosa ave-va?

-No, ma... Cos' hai?- Chiesi. Non mi rispose, ma mi fissò con la stessa faccia, dura come la pietra. -Ieri sera...- continuai, ma lui non mi lasciò finire.

-La mia strana espressione, non è così, Alice? - Perché doveva leggermi nel pensiero così?-Vuoi proprio sapere perché ho avuto quella reazione?- Non sembrava più il sarcastico e pacifico Peter che conoscevo da sempre.

Lo guardai. Sembrava, anzi era arrabbiato, molto arrabbiato. Eppure nel profondo di quegli occhi azzurro chiaro c' era sicuramente, e questo mi colpì, della frustazione.

-Ecco la risposta a tutti i tuoi stupidi dubbi,- stava per aggiungere altro, ma io lo bloccai.

-No, ora mi spieghi cos' hai, e perché non hai dormito tutta la notte- dissi decisa, doveva darmi assolutamente spiegazioni.

Sospirò, come se avesse preferito finire sotto un' auto, piuttosto che dirme-lo.

-Okay- disse. Si passò una mano sul volto e scendendo le scale cominciò a parlare, mentre io gli lanciavo un' occhiata di truce assenso.

-Ieri sera, quell' espressione, io...- Era davvero così grave da non riuscire a comporre una frase? Mi domandai.

Fece una specie di grugnito, come per scacciare via i brutti pensieri, e in un certo senso funzionò. -Allora, ricordi che in Messico ho parlato di una leggenda?- Mi chiese. Tutta la freddezza di prima era sparita dalla sua voce. Meno male!

Ricordandomi che mi aveva appena posto una domanda, annuii. -Bene, non è l' unica che parla di vampiri, come del resto ci sono molte leggende che parlano dei lupi mannari-. Mi fissò, dritto negli occhi. So-stenni il suo sguardo e lui continuò.

-C' è una leggenda che non è conosciuta da molti, ma dal sottoscritto sì. Questa narra che, come anche tu sai, i vampiri e i lupi mannari provano un odio profondo e reciproco.

Ora, questo odio, così la storia dice, potrà essere dissolto solo in una particolare situazione-. Si fermò fissandomi ancora. E di nuovo ricambiai lo sguardo.-E tu, Alice, sei questa situazione-. Non capii.

Cosa intendeva dire dicendo che io ero una situazione?

-In che senso una...?- Non riuscii a formulare la frase, ma Peter capì. -La suddetta circostanza sarebbe che un vampiro della casata dei Cullen dovrebbe innamorarsi di una lupa mannara della...-

-Casata dei Black- conclusi io. -O viceversa- aggiunse Peter.

Cominciavo a capire, ma... -Non è una cosa negativa, la pace tra vampiri e lupi mannari, no? E poi perché non volevi dirmelo?-

-Nel nostro caso sì, è negativo, ed è questo il motivo per cui ho aspettato a dirtelo, volevo trovare il momento giusto,- mi guardò. Nei suoi occhi c' era un po' di orgoglio e le sue labbra si incurvarono in un sorriso triste.

-Ma tu, come lo sono anch' io, sei molto testarda e hai voluto saperlo al più presto- concluse. Gli sorrisi. Be' forse in fondo lo aveva fatto per me, però c' era una cosa che ancora non capivo.

-Scusa Peter, ma perché questa cosa sarebbe, nel nostro caso, negativa? Non capisco-.

-Di certo non ti sarai dimenticata che Deucalion, vuole un vampiro, e non uno qualsiasi, nel suo branco


Out the real [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora