-Vai!- gli aveva detto Bellatrix e il ragazzo aveva già salito i primi gradini della rampa che conducevano alla torre di Astronomia. Stentava ad ogni piccolo passo, lo stomaco si ribaltava e contorceva mentre il cuore martellava imperterrito.
Nella sua mente, dato ciò che provava, si stava insinuando il pensiero che non ce l'avrebbe fatta, ma ovviamente doveva reprimere al più presto quella vocina scoraggiante.
Aveva salito un altro gradino ancora, col fiato sempre più pesante, quando la voce di un conoscente urlò un nome.
Pensava che fosse un sadico tentativo del suo subconscio per farlo esitare, ma lui lo aveva sentito forte e chiaro, era Ron Weasley e aveva appena urlato, con tono preoccupato, il nome di Hermione.
Non potè opporsi, si voltò.
La confusiore fra la folla era molta, ma lui lo aveva sentito e poteva mettervi la mano sul fuoco. Cercò preoccupato fra le centinaia di figure e fra i bagliori verdi che quasi lo accecavano mentre uno, in particolare, si andò a schiantare contro una perete scalfendo la pietra dura, dopo aver quasi sfiorato una persona che fra tutte quelle era la sola che, agli occhi del ragazzo, spiccava irrimediabilmente. Hermione stava combattendo contro i mangiamorte, contro di lui.
Paralizzato più di prima rimase a fissare l'esito della battaglia, la ragazza aveva preso a lottare con vigore senza alcuna apparente paura, una dote che alla giovane Grifondoro non era mai mancata. Pochi secondi bastarono però alla ragazza per scrutarsi in fretta intorno e incrociare scombussolata lo sguardo di Draco Malfoy.
Il ragazzo si sentiva più impacciato che mai, immobile come se i piedi gli si fossero incollati al suolo. Era già qualche secondo che si fissavano, come se uno volesse comunicare all'altro un messaggio muto, ma che nessuno dei due era in grado di decifrare.
Un richiamo freddo arrivò a scuotere il ragazzo.
-Cosa fai ancora lì Draco? corri!- gli intimò Bellatrix alzando un dito per indicare la torre sopra di loro e mostrando sadica i denti giallognoli in un ghigno agghiacciante.
"Basta Draco, vai" si spronò il ragazzo, "Vai!".
Diede le spalle a quell'incubo e salì i gradini sparendo dietro il muro della scala a chiocciola.
Si sentiva solo, gli schianti al piano di sotto diventavano sempre più deboli e le urla della folla sempre più lontane.
Si stava isolando nella sua testa, chiudendo fuori il mondo all'esterno mentre, strascicante, il suoi piedi continuavano a salire la rampa di scale per inerzia.
"Sarai un assassino Draco" si disse "per mano tua una persona perderà la vita e, in caso contrario, la perderai tu. Ti serve del sangue freddo, sei un Malfoy! Tu sei un... assassino."
Alzando il capo riusciva a vedere il soffitto sempre più vicino, la porta della torre sembrava richiamarlo freddamente. Non mancava molto, tutt'altro, pochi gradini e...
-Draco!-
Bastò quel nome per far scoppiare la bolla d'aria dove si era rifugiato in quei pochi secondi, o meglio, quella voce. Era caduto in uno stato di trans che sperava sarebbe durato fino al momento più duro, ma così non fu. Con gli occhi sbarrati si voltò lentamente reggendosi allo scorrimano in legno decorato e il cuore riprese a martellare come poco prima.
Hermione aveva il fiato corto e anch'essa si reggeva allo scorrimano. Lo fissava esausta e preoccupata a pochi metri da lui, un graffio le attraversava la guancia rosea e da questo sgorgava una goccia rossa di sangue.
-Draco, aspetta.- bisbigliò fissandolo.
Il ragazzo inclinò il capo aggrottando la fronte.
-Cosa?- chiese allargando le braccia -che tutto si risolvi? Che arrivi qualcuno a scacciarmi dai guai? No, non accade da un pezzo. Ho imparato a mie spese, basta illudersi.- bisbigliò serrando i pugni.
-Draco, io non capisco. Niente è facile, ma una soluzione c'è sempre- lo incoraggiò la ragazza, ma sembravano solo parole vane.
-Certo che c'è. E sai qual'è? Affrontare il problema- bisbigliò -una volta per tutte-. E così dicendo si voltò dandole le spalle.
-Non credi almeno che io abbia il diritto di capirne qualcosa?- chiese la ragazza raggiuggendolo e afferrandogli il braccio.
-No- disse semplicemente -è meglio così, non immischiarti in una cosa più grande di te- le sussurrò. Scosse il braccio e l'allontanò da sé.
La pressione saliva, ma non doveva prendere il sopravvento, sarebbe stato pericoloso per sé e, soprattutto, per Hermione. Non ricordava di aver mai avuto i nervi così tesi, la fronte bollente.
-Draco...- aveva bisbigliato la ragazza, ma un vuoto d'aria la fece indietreggiare di qualche gradino, scompigliandole i capelli. L'ossigeno le mancò per un momento, poi tutto si ristabilizzò. Quando aprì gli occhi un velo leggero di gas trasparende era a pochi palmi dal suo naso e fluttuava mantenendo però compatto il muro che la divideva da Draco. Il ragazzo, dall'altra parte, teneva la bacchetta sollevata sopra il capo ed era ovvio che egli avesse appena fatto un incantesimo di protezione per dividere la ragazza da sè.
-Ma cosa...?- bisbigliò Hermione sconvolta fra sè e sè.
-Draco!- urlò battendo i pugni sul velo invisibile che al tatto risultava essere gelido e più duro del previsto. -Draco!- urlò ancora.
La voce risuonava smorzata dalla parte della scalinata in cui si trovava il ragazzo. Era così vicino a lei, ma lontano per scelta propria. Abbassò la bacchetta e la fissò ancora un momento. Non poteva fermarlo, ma non capiva.
Draco voleva solamente mettere fine a tutto quello il prima possibile e senza ripensamenti si voltò e riprese a salire gli ultimi gradini mentre una lacrima calda gli sgorgava dagli occhi.Si trovava davanti la porta tanto temuta, i tentativi della ragazza di richiamarlo erano ormai solo un bisbiglio incurante. Draco serrò il palmo della mano attorno alla maniglia fredda e arrugginita, il suo destino era oltre quella tavola verticale di legno. Abbassò lentamente il palmo e spinse la porta circolante. In quell'esatto momento una folata di vento esterno gli attraversò i capelli platinati e si intrufolò sotto la pelle bollente. Mosse passi lenti e felpati quando attraversò la soglia e si richiuse la porta alle spalle bisbigliando un "colloportus".
Fece un profondo respiro nel tentativo vano di calmare i battiti, una volta voltatosi le pupille si dilatarono alla vista dell'anziano preside di Hogwarts con le lunghe dita affusolate incrociate dietro la schiena e il viso rugoso incorniciato da un paio di occhiali a mezzaluna dall'espressione saggia e tranquilla.CE L'HO FATTAAAAAA!!!
Ho pubblicato ?!?! Davvero?!?! HO PUBBLICATOOO!!
Ciao a tutti bella gente! Sono felice felice di aver trovato il tempo per pubblicare (non ho ancora studiato ma, heeeeeey, ho pubblicato :P)
Sono in ritardo... giusto un po'... ':)
Mi spiace, ma la scorsa settimana ho fatto il viaggio d'istruzione oltre al compito di latino oggi, ma VABBÈ!IMPORTANTE
Per questo avete tutto il mio ffetto, è il regalo più bello che mi possiate fare♡☆
Grazie ancora, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Baci,
~Miriam♡
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Bad Ending- Dramione
FanfictionDramione ambientata durante il sesto anno ad Hogwarts. Dal testo: - Vado a chiamare Madama Chips!- esclamò in fretta Hermione, ma quando tentò di sollevarsi da terra la mano del ragazzo la afferrò per il braccio, stingendolo più forte di quanto Herm...