12° capitolo

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Il mattino seguente Hermione si svegliò alla buon'ora, indossó una delle sue divise e andò fuori vicino al lago a prendere una buona boccata d'aria mattutina. Arrivata sulla riva del lago non resistette all'idea, si sdraiò sull'erba e chiuse gli occhi. Un leggero venticello le accarezzava il viso e scompigliava i suoi lunghi capelli castani. Accarezzava l'erba con la mano destra e respirava a fondo, l'odore dell' erba appena tagliata era uno dei suoi preferiti.
Nessuno poteva essere sveglio a quell' ora, lei era l'unica ad alzarsi nella prima mattinata, gli altri studenti preferivano dormire fino a quanto fosse stato loro possibile e svegliarsi giusto in tempo per prepararsi e mettersi qualcosa sotto i denti prima di correre a lezione, o per lo meno questo era quello che pensava Hermione. All' entrata della scuola di Hogwarts, dall' enorme portone, era appena apparso un ragazzo che sembró pietrificarsi  a quella visione paradisiaca. Aveva occhi verdi, capelli biondo chiaro e una pelle lattea. Ebbene, Draco Malfoy era appena rimasto scioccato dalla bellezza di quella ragazza, dal suo modo di sfiorare l'erba e viverne l'odore. All'inizio gli sembró che il tempo rallentasse, fino a fermarsi, come essere in un altro mondo. Tornò alla realtà quando Hermione stava per sollevarsi da terra e lui si ritirò dietro lo spesso muro di pietra non facendosi vedere dalla ragazza. Confuso tornò nel suo dormitorio tentando di convincersi che quella era la Granger, una lurida mezzosangue, indegna anche solo del suo sguardo.
Hermione tornò a scuola ignara di tutto. Fece un salto in biblioteca e poi, per lei e per tutti, cominciò la solita giornata. A colazione le sembró un paio di volte di avere lo sguardo di Malfoy addosso, ma sicuramente era una sua impressione.
Tra una lezione e l'altra dovette sequestrare a diverse ragazze Serpeverde dei filtri d'amore dal negozio Tiri vispi Weasley. Al dodicesimo  si stufó e tolse cinque punti a Serpeverde, le ragazze erano infuriate con lei. Alla fine della lezione però, ebbero la loro vendetta. Hermione, esausta dopo ben due ore di difesa contro le arti oscure, si stava dirigendo in biblioteca per finire i numerosi compiti lasciati dagli insegnanti. Le ultime due ragazze alla quale aveva sequestrato i filtri d'amore la incrociarono per caso, ancora irritare per i punti sottratti, puntarono la bacchetta contro Hermione e sussurrarono offensio. La ragazza non capì come ma inciampó sul nulla. Eppure non cadde per terra, la caduta le fu attutita da qualcuno che adesso era schiacciato sotto di lei. Hermione era più che imbarazzata, il minimo che poteva fare era chiedere scusa, ma con quale faccia? Sperava che sotto di lei ci fosse Ginny, Harry o Ron, con loro non ci sarebbe stato alcun imbarazzo. Tuttavia quando si rialzó in fretta e furia, caduto per terra c'era una persona a lei conoscente e anche l'ultima che avrebbe sperato di vedere. Occhi verdi e pieni di stupore la fissavano, Malfoy era sdraiato sul pavimento e si massaggiava la testa che probabilmente aveva sbattuto contro il muro. Hermione avvampó, si rimproverava di essere così dannatamente goffa, eppure, per quanto fosse Malfoy, era stata lei a cadergli addosso come una stupida. Tentò di reprimere l'orgoglio Grifondoro e sussurró "Scusa", poi si girò a testa china e percorse con passo veloce il corridoio fino alla biblioteca.
Alle sue spalle le Serpeverdi sogghignavano soddisfatte. 

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