50° capitolo

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-Hermione, stai bene?- chiese Ginny avvicinandosi alla sua amica, reggendole con un braccio la schiena per farla sollevare dal sofà.
Hermione annuì solamente, asciugandosi dalla guancia la lacrima del ragazzo. Draco... stava piangendo.
Come un flash le tornò alla mente l'immagine di tutto, lei contorta per terra a piangere, Bellatrix ghignante, la bacchetta esattamente contro di lei.
-Hermione, stai tremando...- bisbigliò Ron poggiandole una mano sulla spalla e inginocchiandosi di fronte a lei.
-Cosa è succeso? Chi ti ha fatto cosa?- chiese Ron preoccupato, pronto a prendersela con chiunque avesse torto alla sua migliore amica un solo capello. Hermione lo fissò rincuorata, nonostante il trauma passato non si decidesse ancora ad abbandonare nè la sua mente nè il suo corpo.
-Nulla...- rispose in un bisbiglio -C'è qualcosa di più importante. Harry.- spiegò col fiato che di tanto in tanto le veniva a mancare.
-I mangiamorte cercano Harry. Non deve tornare.- concluse in fretta. Ron schiuse le labbra per dire qualcos'altro, ma fu interrotto dalla voce di Ginny che chiamò il suo nome mentre, fuori dalla finestra, fissava il cielo scuro con un'espressione preoccupata.
Ron si sollevò dai piedi del divano per controllare fuori e, appena il suo viso si volse verso la direzione nella quale stava guardando Ginny, questo mutò immediatamente espressione.
-Oh no...- bisbigliò il rosso senza voltarsi.
Hermione guardò un momento i due, confusa dalle loro reazioni. Si fece forza e, reggendosi al divano, si tirò su reggendosi in piedi sulle sue gambe. Vacillando e reggendosi, raggiunse la finestra e, guardando il cielo che quella notte era nero come pece, si immobilizzò nel vedere il marchio nero, come in un turbine di nebbia verde, mentre il serpente che si intrecciava su sé stesso nascondeva il muso appuntito nel teschio che fluttuava nell'oscurità. Tutto questo stava a significare una cosa soltanto: qualcuno, ad Hogwarts, era morto.

-Dobbiamo andare ad aiutarli.- esclamò Hermione diregendosi verso la porta, ma Ron si oppose, afferrandole il polso per impedirglielo.
-Sei debole- le ricordò severamente.
-Ron, hanno bisogno di più persone possibili. Sto bene, dobbiamo andare- spiegò frettolosa tentando di liberarsi dal ragazzo.
-No, è pericoloso- ribbattè quello, fissandola severamente. Hermione lo supplicò con lo sguardo, ma prima che potesse controbattere, Ginny bisbigliò qualcosa all'orecchio del fratello, mentre questo sembrava combuttuto se accetare o meno la proposta fatta dalla sorella. Nel frattempo stringeva la tasca destra della giacca sciupata.
Fissò qualche momento Hermione per poi spoatare lo sguardo su Ginny.
-Ok- disse roteando interdetto gli occhi al cielo. Poi portò la mano alla tasca stretta precedentemente e tirò fuori una piccola boccetta dallo sfavillante liquido dorato. Hermione sgranò gli occhi, scordandosi per un secondo il tentativo di uscire dalla sala grande.
-Quella è...- bisbigliò sconvolta
-Sì- confermò Ron -È la boccetta di Felix Felicis di Harry. L'ha lasciata a noi per ogni eventualità- disse il ragazzo riginandosela fra le mani, facendo rispecchiare quello splendore nei suoi occhi azzurri. Hermione lo fissava incredula.
Un attimo dopo, Ron stappò la boccetta, bevendone un sorso. Il viso gli si illuminò, gli occhi si accesero di una luce viva e il corpo sembrava stare a stento nella pelle.
Il ragazzo passò la boccetta ad Hermione. Con mani tremanti anche questa ne bevve un sorso per poi passare il liquido restante a Ginny. Le sembrò che corpo e mente tornassero come nuovi, i brutti ricordi della maledizione cruciatus si allontanarono inspiegabilmente in un angolino buio della sua memoria e una sensazione di sicurezza e calore la invase completamente.
-Adesso possiamo andare- disse Ron con tono sicuro, dirigendosi per primo verso il buco del ritratto. Una volta che tutti e tre lo superarono, senza alcuna indicazione, ma solo grazie alla Felix che scorreva loro nelle vene, presero a salire i gradini a due a due fino a raggiungere il settimo piano.

Finita la rampa, i tre si guardarono  qualche momento intorno, indecisi sul da fare.
-Avada Kedavra!-
Una voce dietro di loro esclamò queste parole e un lampo di luce verde attraversò l'aria, sfiorando  quasi l'orecchio di Ginny. La ragazza rimase immobile, mentre i capelli rosso fuoco venivano fatti agitare dall' intensità dell'incantesimo. Senza attendere un secondo, Ron si voltò. In un moto d'ira, impugnò la bacchetta e urlò un "Petrificus Totalus" che colpì il mangiamorte in pieno petto, facendolo immobilizzare completamente e cadere all'indietro a causa dell'impatto. Ginny si voltò terrorizzata. Suo fratello e, indirettamente, il suo ragazzo le avevano appena salvato la vita.
Forse per la Felix o forse per la grinta che da sempre caratterizzava la più piccola delle Weasley, la rossa si riprese in fretta.
-Andiamo- esclamò pronta. Ron le sorrise soddisfatto e i tre ripresero la corsa verso il corridoio del settimo piano.
Non ci volle molto, raggiunsero in poco tempo l'enorme stanza che vi era prima della scalinata per la torre di Astronomia e lì furono costretti a fermarsi. Ciò che apparve davanti ai loro occhi, fu una scena agghiacciante.
Lampi di luce volavano da parte a parte dell'ambiente in una guerra combattuta fra insegnanti e mangiamorte. Il caos stava invadendo qualunque cosa mentre alcuni alunni, i piùcapaci e maturi, affiancavano i professori in questa guerra.
Con lo sguardo che osservava sconvolto la folla di persone, Hermione notò un ragazzo del quinto anno contorcersi per terra mentre, a pochi metri da lui, un mangiamorte gli puntava la bacchetta contro. La ragazza sapeva fin troppo bene cosa si provava.
Senza indugiare sfoderò la bacchetta urlando un "petrificus totalus" in direzione di quel mangiamorte che cadde per terra con un tonfo. La ragazza si precipitò ai piedi dell'altro per aiutarlo ad alzarsi. Nonostante il dolore che sapeva avesse provato, egli le sorrise grato, con parte del capo sanguinante e, senza ripensamenti, continuò imperterrito la battaglia.
Hermione rimase decisamente colpita da tale comportamento.
-Hermione!- urlò d'un tratto Ron.
La ragazza non ebbe il tempo di voltarsi che il rosso le fu addosso, scaraventandola per terra. Un lampo di luce verde aveva appena rischiato di colpire la ragazza. Questa si rialzò in fretta, ringraziando col capo l'amico, mentre i tre si unirono in fretta alla lotta.
Hermione si ritrovò a scagliare incantesimi, schivarne altri e stare pressata fra la gente che tentava di restare in vita e attaccare i nemici. Lo sguardo vagava, restando all'erta, quando, senza preavviso, di fronte i gradini che conducevano verso la torre d'Astronomia, incrociò proprio i suoi occhi...

Impossibile ma vero, ho aggiornato! E chissà quante volte vi ho chiesto scusa per i ritardi, ma è difficile portare avanti una storia scritta sul momento. Questo capitolo l'ho scritto oggi, tutto d'un fiato. Ringraziamo il carnevale per i tre bellissimi giorni di vacanza che ci sta regalando e grazie ai quali ho potuto aggiornare hahahha♡. Spero infinitamente che il capitolo vi sia piaciuto e che non siate troppo arrabbiate con me ':). Un grande bacio,
~Miriam♡

Ps. Il disegno ad inizio capitolo non è ancora finito, ma l'ho pubblicato per la gioia di una personcina che legge la mia storia hahhaha♡.
Spero piaccia a tutti, baciiii!♡

Bad Ending- DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora