dodici

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Gionata's point of view

Nell'arco di quel mese e mezzo,avevo già girato mezza Europa con tutta la gang,nel frattempo Elisa era rimasta al sicuro con Charlie e Rebecca ma nonostante avessi la certezza che tutto andasse apposto,i conti non  sembravano tornare.

Era esattamente il 21 aprile e,alle prime luci del mattino,mi svegliai. Alzai la testa dal cuscino,cercando il telefono che,probabilmente si trovava sul comodino. Una volta trovato,lo sbloccai per vedere se mi fosse arrivato qualcosa.

Elisa mi aveva mandato dei messaggi,i quali,contententi delle minacce e degli insulti. Li per li non ci diedi molto peso,anche perché era ovvio che le arrivassero messaggi con degli insulti essendo la mia ragazza.

Che poi,pensandoci bene non le avevo nemmeno fatto la proposta come si deve.

Un lampo di genio in quel momento mi passò per il cervello: e se l'avessi portata con me a Ginevra e gliel'avrei fatta li? Sarebbe stato bello ed emozionante.

L'unica che poteva aiutarmi era Ylenia,la mia stilista e consigliera.

La contattai e aspettai una risposta, non curante dell'orario. Ma non appena vidi che erano solo le quattro del mattino posai il cellulare e tornai a dormire.

Passarono poco più di cinque minuti e il mio telefono stava vibrando,segno che qualcuno mi stesse chiamando.

Era un numero privato e senza esitazione,risposi.

"Si?"
"Hai ancora intenzione di vederla?" rispose una voce cupa e roca. Non sapevo di certo dire a chi appartenesse in quel momento e non mi era nemmeno familiare.
"Vedere chi?" feci lo stupido. Era ovvio che sapevo a chi si riferisse.
"La tua bella ed amata Elisa."
"Senti fra,che cazzo vuoi a quest'ora del mattino? Soldi? Se li vuoi,basta semplicemente chiederli." mi alterai. Bella a chi,oh?
"Ma sai cosa me ne faccio dei tuoi fottuti soldi? Un cazzo. Voglio lei e la porterò via da te." chiuse la chiamata senza nemmeno darmi il tempo di rispondere. Cazzone.

Morfeo non mi volle più accogliere tra le sue braccia,così mi alzai e mi feci un caffè.

Dire che ero preoccupato era dire poco ma,dovevo ugualmente stare con le mani in mano. Perciò,composi il numero di Elisa,chiamandola.

La chiamata fu veramente molto breve: le proposi di venire con me a Ginevra e mi disse che avrebbe dovuto parlarne prima con la madre.

Aveva diciannove anni e poteva fare ciò che vuole però allo stesso tempo voleva il consenso della madre anche perché se lei fosse venuta con me,sarebbe rimasta da sola.

Era coscienziosa e non poco. Non ho mai visto ragazze così mature alla sua età.

La mattinata passò velocemente: Ylenia accettò la mia proposta con grande entusiasmo e voleva esserci a tutti costi; avvisai Charlie,Rebecca e mia madre del mio lampo di genio e loro furono più che contenti ed Elisa,infine ebbe il consenso da parte della madre per partire con me a Ginevra.

Non stavo più nella pelle.

spazio autrice

buonaseraaaa! capitolo molto corto ma molto bello a parer mio,ho dovuto dividerlo in due perché altrimenti sarebbe stato lungo quanto un papiro ahahah

enjoy eeeeeee ci vediamo alla prossima!

@/gionatabbst su ig

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