tredici

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Elisa's point of view

Messaggi provocatori ed intimidatori arrivavano in continuazione ed incominciavano ad inquietarmi parecchio tanto che,da un paio di giorni non uscvo da sola. Era la sera del ventuno aprile,io e Rebecca saremmo dovute partire assieme alla BHMG e a questa ragazza Ylenia intorno alle sette.

Dire che ero ansiosa era dire poco: era da molto tempo che non prendevo l'aereo e non vedevo l'ora di riprenderlo ma allo stesso tempo avevo paura. Sono strana,lo so.

Chiamai mia madre che si trovava al piano di sotto,per aiutarmi a sistemare la valigia.

Salí velocemente,bussò in camera ed entrò. «Hai ancora bisogno di me per sistemare la valigia,vero?» rise e si sedette sul letto.

«Non so esattamente cosa portarmi... Ho controllato le previsioni e dicono che ci sarà bel tempo,spero sia davvero cosí!» dissi in direzione dell'armadio,indecisa su cosa portarmi.
Nel frattempo,anche mia madre si avvicinò ad esso e mi consigliò cosa portarmi.

«Sei sicura di ciò che fai,Elisa?» disse di punto in bianco. Dovevo aspettarmi una frase del del genere.
«Ancora con questa storia mamma? Siamo cresciuti e lo sai benissimo pure tu!» sbottai. Doveva capire che ero grande e matura abbastanza da decidere per me stessa.
«Questo non lo metto in dubbio signorina ma Gionata non è mai stato un tipo responsabile delle sue scelt-»
«Eh beh,questo lo sai per certo? Non mi pare. Siamo umani,tutti possiamo commettere degli sbagli e a maggior ragione io,non sono un mostro da non concedergli una seconda possibilità.» conclusi e lei,senza batter ciglio,uscí silenziosamente dalla stanza.

Guardai velocemente l'orario e si erano già fatte le dieci e mezza. Mandai la buonanotte sia a Gionata che a  Rebecca e mi andai a coricare con l'intento di svegliarmi alle cinque in punto,l'indomani mattina.

La maledettissima sveglia suonò ed io non avevo di certo intenzione di farmi bella e perdere tre ore in bagno: di conseguenza,mi misi una tuta comoda,delle Adidas e un paio di occhialoni sul viso che divevano coprirmi per il resto della giornata.

Scesi sotto e dopo aver mangiato salutai mia madre,come si deve. Infine,aspettai che Charlie e Rebecca mi passassero a prendere per poi dirigerci in aereoporto.

Non appena arrivai li mi resi conto di non essere l'unica a dormire in piedi,vedendo Gionata poi... Lasciamo perdere.

Il viaggio fu molto tranquillo se non per Charlie che,non smetteva di fare il solletico a Rebecca facendola ridere come una matta.

Dopo essere atterrati,aver preso i bagagli,decidemmo di passeggiare in giro per Ginevra. Ovviamente io non stetti accanto a Gionata, anche perchè da parte sua non vidi questa necessità. Cosí passeggiammo io,Rebecca ed Ylenia che ai miei occhi parve molto simpatica.

Tornammo in hotel abbastanza tardi dopo aver svaligiato alcuni negozi,come ci era solito fare.
Lo show sarebbe stato alle nove ma ovviamente Gionata e Charlie si avviarono nel locale un po prima rispetto a noi per,appunto,provare.

Sarei andata anch'io al concerto,assieme a tutti gli altri ma ovviamente non mi sarei fatta vedere. Avrei preferito di gran lunga restare dietro le quinte a guardarmi il concerto che mettermi in mezzo alla mischia.

Avevo appena finito di farmi la doccia quando qualcuno bussò alla porta. «Si?» gridai,avvicinandomi ad essa, «Eli,siamo Rebecca ed Yle,ci fai entrare?» aprii la porta e le vidi piú belle che mai. Oserei dire eleganti,piú che altro.

«Ma come mai cosí eleganti?» dissi ridendo, «Io ho portato qualcosa, ma non cosí tanto elegante!» mi sedetti sul letto. Rebecca indossava un tubino nero non molto corto con delle scarpe molto sobrie di un rosa accesso mentre Ylenia,invece stava davvero bene con quei pantaloni palazzo azzurri e quella camicia nera corta.

«Amo tranquilla,siamo arrivate qui apposta per te con tante cose belle!» disse Rebecca con un ghigno sul viso.

Prepariamoci al peggio.

Finimmo giusto in tempo con l'orario ma io,non mi ero ancora guardata allo specchio. «Vai a guardarti!» mi spinse Ylenia dalla sedia e mi diressi verso lo specchio.
Quasi quasi non mi riconoscevo: non ero vestita in modo particolare,avevo una gonna al ginocchio nera e un top dello stesso colore e avevo le mie Adidas ai piedi,i capelli erano stati ondulati leggermente ed il mio trucco era veramente bello.

«Oh mi piace sta cosa qua!» incominciai a fare delle pose davanti allo specchio,facendo ridere le altre.

Non appena arrivammo al MOA,percepimmo abbastanza le urla da dietro le quinte. Non volevo immaginarmi cosa c'era li sotto.

Di tanto in tanto sbirciavo,aprivo il tendone e guardavo come si muoveva o come cantava: era veramente bravo anche se alle volte faceva parecchio ridere.

Ad un certo punto sentii le ragazze lamentarsi del fatto che volevano andare in mezzo alla mischia a cantare. Io rifiutai inizialmente ma alla fine,riuscirono a convincermi.

Non appena ci 'gettammo' in mezzo ad essa,non mi resi conto in quale zona del club mi stessero portando.

La musica,tutt'ad un tratto si fermo e un lampione bianco mi accecò. Andai nel panico piú totale ma Bang Bang catturó le mie orecchie.

Ero incredula ed impassibile: tutti mi guardavano,Gionata che pian piano si avvicinava a me continuando a cantare,le due ragazze accanto a me stavano per sclerare ed io,come al solito,volevo sotterarmi dalla vergogna.

«Se sono qui con te,ancora una volta,vuol dire che un motivo ci sarà. Tutto accade per una ragione bambola. Ti amo e non smetterò mai di farlo.» disse al microfono per poi baciarmi. Durò molto poco,per poi rivolgersi al pubblico dicendo: «vi presento Elisa,la mia ragazza!»

Volevo ucciderlo.

spazio autrice

i miei feeeeeeeels 😭😭😭 ma quanto sono belliiii

@/gionatabbst su ig

BACK IN TIME • sfera ebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora