Parigi,12 novembre 2017
Le vite di entrambi sembravano aver intrapreso davvero strade diverse: Gionata aveva deciso di mettere un punto a quel capitolo della sua vita che,per certi versi,sembrava non avere mai una fine,ma forse doveva davvero andare così,accantonare i vecchi ricordi e rifarsi una vita sentimentale,a tempo debito senza circondarsi di persone indesiderate. Se si era ripreso doveva solamente dire grazie ai suoi amici,alla sua famiglia ed ovviamente i suoi fan.
Al contrario di Gionata,Elisa aveva una nuova relazione e viveva da sei mesi in Francia. Non aveva di certo ristabilito i rapporti con i suoi familiari ma era continuamente in stretto contatto con Rebecca. Aveva davvero dimenticato Gionata? Chi lo sa,non sapeva ancora dare una risposta a questa domanda.
Elisa's point of view
«Cazzo quanto spacca,è davvero una bomba!» dissi entusiasta guardando il mio ragazzo sul palco. Più l'uomo cantava saltellando più trasmetteva energia e voglia di cantare assieme a lui. Continuavo a dondolare i piedi sulla sedia spostando,di tanto in tanto il tendone nero che le offuscava la vista.
Il team di Julien mi guardava sorridendo: dal fotografo alla stilista,avevo davvero conquistato la fiducia e la simpatia di tutti. Quelle persone lì,da quel momento in poi,sarebbero state la mia nuova famiglia.
Ogni tanto mi capitava di avere la nostalgia dell'Italia ma cercavo di sopprimere quel pensiero perchè sapevo già mi avrebbe ricondotto la mia mente dove io non volevo andasse.
Gli applausi da parte delle persone mi riportarono sulla terra. Scesi dalla sedia e mi avviai verso il mio ragazzo che,non appena la vide,mi fece un sorriso a trentadue denti. Nonostante il sudore,senza pensarci due volte,lo abbracciai forte baciandolo.
«Pronta per diventare ventenne?» mi chiese Julien con una strana cadenza. Parlottava l'italiano,conoscendo poco e niente ma devo dire che se la cavava davvero bene... A differenza mia che,in sei lunghissimi mesi,ho imparato a stento 'bonjour'.
Annuii sorridendo,pronta per festeggiare dopo la mezzanotte assieme a tutti loro.
Infatti,non tardò ad arrivare: eravamo nel club più affollato di Parigi e attorno al nostro privè era pieno zeppo di ragazzini -ragazzine in delirio,più che altro- che chiedevano del mio ragazzo.
Pronta a stappare la bottiglia di champagne con tutti attorno a me,pensai a ciò che non dovevo assolutamente pensare in quel momento.
«Ma io ho paura a stappare 'sta bottiglia! E se il tappo mi scoppia in faccia? Mi acceco!» urlai per l'ennesima volta puntando la bottiglia il più lontano da me. Di tanto in tanto strizzavo gli occhi per paura che il tappo saltasse senza accorgermene e tutte le mie amiche ridevano.
«Dai Eli è quasi mezzanotte,mancano esattamente due minuti. Mettiti pronta!» mi ricordò Matilde mostrandomi l'orario dal suo telefono.
Quella sera c'era particolarmente vento e mettere un vestitino non era stata la scelta migliore.
Eravamo solo quattro persone tra cui io e le mie tre amiche e loro non erano per niente d'aiuto riprendendomi con i loro cellulari e urlando al vento che avrei fatto il compleanno tra pochi secondi.
«Oh oh,chi è la festeggiata qui?» si avvicinò Vito verso Veronica mettendole un braccio attorno alle spalle. «Ma non la vedi alle prese con lo champagne?» rise ed io la fulminai con lo sguardo. Entrambi risero,strizzandomi un occhio.
Il conto alla rovescia partì ed io non ero pronta ad urlare come una matta,facendomi sentire da tutti.
«Dai raga,avvicinatevi!» Vito fece segno agli altri suoi amici di avvicinarsi ed io,nel frattempo diventai viola in viso sbarrando gli occhi,facendo ridere per l'ennesima volta le mie migliori amiche.
Il tappo di sughero volò via facendomi urlare dallo spavento. Volevo letteralmente morire tanto che il cuore mi batteva a mille. Ma poco dopo essermi passata la paura,risi anch'io alzando la bottiglia in alto. Avevo la sensazione che qualcuno mi guardasse da tanto tempo ed infatti non era solamente una mia impressione.
Non appena mi girai e lo vidi li,appoggiato alla colonna un leggero rossore si fece spazio sul mio viso: Gionata Boschetti che guardava una come me? Impossibile da credere!
Alzai nuovamente la bottiglia facendolo sorridere per poi,riprendere a bere.
Feci le stesse azioni proprio come anni indietro ma con le lacrime agli occhi incapace di guardare i presenti. Incapace di dire o fare altro,dopo aver ricevuto gli auguri da parte di tutti mi avviai silenziosamente in bagno.
Gionata: auguri!
Trovare quel messaggio mi destabilizzò così tanto da farmi piangere rumorosamente nonostante potesse sembrare una cosa qualunque.
spazio autrice
no,non sono sparita sono solamente sommersa da compiti ed interrogazioni ;))))
@\gionatabbst su ig
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BACK IN TIME • sfera ebbasta
Fanfictionrivivere ciò che ti è successo,proprio come un déjà-vu o rivivere ciò che ti è successo come non lo avresti mai immaginato? © cinygionata; march2017