Vecchi Rapporti 1

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Pov's Mike
-Mike! Mike!-mi sentii chiamare da lontano.
Non riuscivo a capire dov'ero. Giravo la testa vedendo solo una camera vuota.
Quando vidi una porta la aprii e mi ritrovai nel nostro posto.
-Amy!-la chiamai
La vidi lontana
-Ciao Mike-mi salutó sorridendo e io ricambiai
-Perché non sei rimasto in quella stanza?-mi chiese
-Era vuota e poi ti sentivo chiamarmi-le spiegai.
-Non puoi seguirmi per sempre-
Ma che?
-Mike devi tornare da lei. È lei che ami-
-Amo anche te-le dissi sicuro
La vidi fare un piccolo sorriso e poi scuotere la testa.
-Rifletti bene. Leggi nel tuo cuore-
Fosse stato facile!
-Non ci riesco-sussurrai
-Chiudi gli occhi-
Feci un respiro profondo e li chiusi
-Cosa vedi?-mi chiese
L'unica cosa che vedevo erano un paio di occhi grigi tendenti all'azzurro che mi guardavano. Poi iniziai a vedere anche il resto del viso.
-Stella-sussurrai
-Va da lei-mi disse Amy
Aprii gli occhi e la guardai per no so quanto tempo
-Ho paura di perderti-confessai
-Io sarò sempre qui. Ma lei è dove ci sei tu. Ora. E tu la ami-
Aveva ragione. L'amavo. Ma avevo troppa paura.
-Non voglio perdere anche lei.-
-Non la perderai se le starai accanto. Devi combattere se la vuoi veramente.-
-Ma lei se ne è andata! Io non posso fare più niente.-
La vidi avvicinarsi, sentii il suo tocco su una guancia
-Combatti per Stella, Mike. Combatti!-

-Stella!-urlai svegliandomi da quel sogno.
Mi sedetti sul letto cercando di fare dei profondi respiri. Ogni volta che Amy compariva in un mio sogno il cuore iniziava a battermi a più non posso, e non c'era modo di calmarlo.
Mi passai le mani tra i capelli e guardai l'ora.
Erano solo le due del mattino.
Rimasi lì a fissare il vuoto per un po di minuti pensando al sogno, ma soprattutto a Stella.
Erano passate due settimane da quando era partita e ogni notte sognavo quella sera in cui le ho confessato il mio amore che ancora adesso mi faceva paura. Non c'era un momento della giornata in cui non pensavo a lei.
Due giorni dopo la sua partenza non riuscivo a concentrarmi agli allenamenti, pensavo sempre a lei e a cosa stava facendo, tanto che la sera presi i borsoni e misi i miei vestiti alla rinfusa dentro. Quando Jhonny se ne accorse cercó di calmarmi, ma io volevo solo andare a vederla. Ma con pazienza era riuscito a farmi riflettere.
A d'un tratto sentii la gola secca e decisi di andare a prendere un bicchiere d'acqua. E prima di ritornare a letto mi fermai davanti a quella camera, oramai vuota, dove potevo vedere ancora lei che dipingeva vicino alla finestra.
Entrai piano come se lei fosse stata ancora su quel letto a dormire.
Mi sedetti sul materasso privo di lenzuola e mi sdraiai. Potevo sentire ancora il suo profumo.
-Mi manchi Stella-sussurrai guardando il soffitto.
Rimasi lì fino a quando le palpebre non si fecero pesanti e mi addormentai.

-Mike!-mi sentii chiamare
Mi svegliai piano e vidi Jhonny in piedi vicino al letto.
Mi stiracchiai un attimo e pensai alla sveglia che non aveva suonato. Di solito fra i due ero sempre il primo ad alzarsi.
-Che ore sono?-chiesi mettendomi a sedere.
-Le sette. Che ci fai qui?-
Ma che?
Si era rincretinito? Era la mia stan...
Oh merda! Mi ero addormentato nella camera di Stella!
-Niente ho sbagliato camera-pessima bugia.
-Andiamo bene!-detto questo uscì dalla camera.
Io mi alzai e mi guardai un attimo attorno. Non c'era più niente. Chiusi un attimo gli occhi facendo un lungo respiro e poi andai in cucina.
Per fortuna oggi non avevo lezione quindi potevo prendermela comoda fino alle due, dato che dovevamo prepararci per la partita che si sarebbe tenuta due giorni prima della laurea.
Mi feci un caffè, stavo per portarmi la tazza sulle labbra quando sentii il campanello di casa suonare.
Ma chi cazzo era a quest'ora del mattino?!
Mi diressi verso la porta strusciando i piedi e ancora intontito. Guardai dallo spioncino e vidi un uomo che avrà avuto si e no una cinquantina d'anni.
Aprii la porta e la prima cosa che notai furono i suoi occhi, assomigliavano a quelli di Stella.
-Salve. Posso aiutarla?-chiesi cortesemente al signore che portava un completo grigio compreso di cravatta.
-Si. Abita qui Phoebe Hallister?-chiese cortesemente ma sembrava anche molto imbarazzato.
-Ehm..sì.-risposi anche se non era del tutto vero.
-Potrei parlare con lei?-
-Ora non è in casa. Lei chi è?-chiesi guardandolo negli occhi.
-Sono suo padre-
Oh cazzo!

Pov's Phoebe
-Hola chica! Come va alle Bahamas?-mi chiese Sam al telefono.
Aveva una voce tranquilla e quasi spensierata. Di sicuro c'era lo zampino di Jhonny ma cercai di togliere dalla mia mente quelle immagini.
-Molto bene. E voi?-
Erano già due settimane che ero alle Bahams. Era un posto magnifico, pieno di gente gentile e paziente.
All'inizio avevo fatto un po di fatica ad abituarmi ma ero riuscita subito a conoscere molte persone, comprese quelle che avrei avuto nei corsi, che erano semplicemente stupende.
C'era molto da studiare e ancora adesso facevo fatica a destreggiarmi tra le lezioni che dovevo seguire online per l'università di New York e i corsi qui. Ma tutto questo mondo mi piaceva. Le Bahams mi piacevano.
-Abbastanza. Sto andando insieme a Jhonny al college. A proposito ti saluta-
-Ciao bellissima-sentii dire da Jhonny
Feci una piccola risata
-Salutalo! E saluta anche Mike-ma mi maledissi subito dopo averlo detto.
Dalle nostre confessioni fatte in aereoporto ci eravamo sentiti solo quando ero arrivata. Mi aveva scritto se andava tutto bene e io risposi semplicemente di sì e da lì nessuno dei due aveva osato continuare a scrivere.
-Lo farò-rispose Sam con un velo di tristezza nella voce.
-Ora devo lasciarti. Ho lezione tra poco. Ci sentiamo stasera?-le chiesi mentre mettevo i libri nella borsa.
-Oh yess! A stasera!-
Riattaccai e chiusi la borsa.
Stavo per uscire dalla mia stanza quando sentii il cellulare vibrare.
Lo sbloccai e vidi un messaggio di...Mike!
Tuo padre è appena stato qui.
Il cellulare mi cadde dalle mani e il mio sangue si congeló all'istante.

La Mia Stella Perfetta #LoveCoupleSeries#5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora